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(Adnkronos) - E' morto oggi Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio. Argentino, è stato il primo pontefice proveniente dal continente americano. Prima di lui, nessun altro era stato eletto a capo della Chiesa cattolica universale arrivando da oltreoceano o, come disse lui stesso appena eletto salutando i fedeli dalla Loggia delle Benedizioni della basilica di San Pietro in Vaticano, "preso quasi alla fine del mondo!". Primo anche ad essere scelto fra i gesuiti e a scegliere il nome di Francesco, autentico 'manifesto' del suo pontificato. Era nato a Buenos Aires il 17 dicembre del 1936, da una famiglia di origini italiane: piemontesi della provincia di Asti, il padre Mario Bergoglio e la madre Regina Maria Sivori erano salpati nel 1928 da Genova per l'Argentina, dove nascerà Jorge Mario, primogenito di cinque figli, tre maschi e due femmine. Perito chimico, all'età di 21 anni è colpito da una grave polmonite e gli viene asportata la parte superiore del polmone destro. Un anno dopo, entra nel seminario dei gesuiti e nel 1963 si laurea in Filosofia. L'ordinazione presbiteriale è del 13 dicembre del 1969 e dal 1973 al 1979 è rettore della facoltà di Teologia e Filosofia a San Miguel. E' Papa Giovanni Paolo II a nominarlo vescovo ausiliare di Buenos Aires nel 1992 e nel 1998 diviene arcivescovo della diocesi della capitale e con questo titolo anche primate d'Argentina. Il 21 febbraio del 2001, Karol Wojtyla lo crea cardinale e dal 2005 al 2011 è alla guida della Conferenza Episcopale dell'Argentina. Già nel Conclave che nel 2005 elesse Joseph Ratzinger, Bergoglio era inserito fra i cardinali 'papabili' e pare sia stato il più votato dopo colui che sarebbe diventato Papa con il nome di Benedetto XVI. Con le dimissioni a sorpresa del pontefice tedesco, il 12 marzo del 2013 si apre un nuovo Conclave. Ma il portone della Cappella Sistina rimarrà chiuso soltanto per due giorni. Infatti, nel pomeriggio del 13 marzo, al quinto scrutinio, la fumata bianca in piazza San Pietro indica che 'Habemus Papam!" ed è proprio Jorge Mario Bergoglio, che sceglierà il nome di Francesco, primo Papa nella Storia della Chiesa a richiamarsi al santo dei poveri di Assisi. Ed è anche il primo gesuita a diventare pontefice. Non va ad abitare nell'appartamento papale del Palazzo Apostolico, ma sceglie di restare nella domus di Santa Marta, sempre in Vaticano, dove ha soggiornato da cardinale durante le congregazioni e il Conclave. Il 19 marzo, la messa inaugurale del pontificato, sul sagrato di San Pietro, vede la partecipazione di 130 delegazioni ufficiali provenienti da ogni parte del mondo. E il 7 aprile prende possesso della cattedrale di Roma, la basilica di San Giovanni in Laterano. Gli incontri con il Papa emerito segnano mediaticamente soprattutto gli inizi del suo pontificato. Francesco e Benedetto XVI si incontrano la prima volta il 23 marzo del 2013 a Castel Gandolfo, dove Joseph Ratzinger soggiorna in attesa che terminino i lavori di ristrutturazione del monastero di Mater Ecclesiae all'interno dei Giardini Vaticani dove poi andrà ad abitare. Si abbracciano e poi pregano insieme, inginocchiati l'uno accanto all'altro: una foto che farà il giro del mondo. Poi, si rivedono il 5 luglio in Vaticano, il 22 febbraio del 2014 in occasione del primo Concistoro per la creazione dei nuovi cardinali e ancora il 27 aprile in piazza San Pietro alla cerimonia di canonizzazione dei due papi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e il 19 ottobre alla concelebrazione della messa in piazza San Pietro per la beatificazione di Paolo VI. L'ultimo grande evento pubblico che vede insieme Papa Francesco e il pontefice emerito Benedetto XVI - incontrato poi in altre circostanze occasione di ogni compleanno - è l'8 dicembre del 2015, per l'apertura del Giubileo straordinario della misericordia - indetto con la bolla "Misericordiae Vultus" dell'11 aprile del 2015 - con Joseph Ratzinger che assiste all'apertura della Porta Santa, che varca subito dopo Jorge Mario Bergoglio. L'ultimo atto 'ufficiale', invece, è la lettera con la quale Benedetto XVI, a cinque anni esatti dal Conclave, il 12 marzo del 2018, ha tenuto a sottolineare la piena continuità fra il suo pontificato e quello del suo successore. Di grande impatto, il 7 settembre del 2013, la veglia di preghiera in piazza San Pietro per la pace in Siria. Significativa, a livello politico internazionale, la riflessione comune e la preghiera per la pace in Medio Oriente che Papa Francesco organizza - al ritorno dal pellegrinaggio dal 24 al 26 maggio del 2014 in Terra Santa - per l'8 giugno successivo con il presidente israeliano Shimon Peres e il leader dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, nei Giardini Vaticani. Una 'pietra miliare' del dialogo interreligioso sarà l'incontro ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi il 4 febbraio 2019 con il grande imam di Al-Azhar, al Tayyb, per la firma del documento sulla 'Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune'. Ma è all'Avana che si realizza un 'miracolo' diplomatico, con la ripresa dei rapporti tra Usa e Cuba; ed ecumenico, con l'incontro del Papa con Kirill I patriarca di Mosca, dopo l'amicizia consolidata con Bartolomeo I patriarca di Costantinopoli e il rinsaldamento dei rapporti con gli ebrei "fratelli maggiori" nella Sinagoga di Roma. Sempre nella scia del dialogo ecumenico che coinvolge anche la galassia protestante, con valdesi, luterani e anglicani. Papa Francesco è autore di quattro encicliche. La prima, 'Lumen Fidei' firmata da Bergoglio il 29 giugno del 2013 ma con ampi stralci preparati dal suo predecessore Ratzinger, è dedicata alla fede cristiana. "Non lasciamoci rubare la speranza" è l'esortazione che riecheggia nel documento, che spesso viene presentato come scritto a 'quattro mani'. Ma le encicliche che connotano il suo pontificato sono senza dubbio quelle dal contenuto 'francescano': la 'Laudato Si' e la 'Fratelli Tutti'. La 'Laudato Si', firmata il 24 maggio del 2015 nel giorno di Pentecoste e resa pubblica il 18 giugno, è un documento che sottolinea l'esigenza di una ecologia integrale, dell'uomo e del pianeta, per la salvaguardia del Creato e la tutela dell'ambiente, che richiama nel titolo e cita direttamente fin dal suo 'incipit' il 'Cantico delle Creature' di San Francesco d'Assisi, invocando un mondo che non sia schiavo della finanza e della 'economia dello scarto'. A oltre cinque anni di distanza, il 3 ottobre del 2020, Papa Francesco firma - insolitamente non in Vaticano o al Laterano ma nel Sacro Convento di Assisi - la sua terza enciclica, 'Fratelli Tutti', pubblicata il giorno seguente in coincidenza voluta con la festività liturgica di San Francesco. Partendo dal dato tragicamente attuale della pandemia per il coronavirus, il Pontefice esorta all'amicizia sociale e alla fraternità universale, senza che "nessuno sia lasciato indietro". E' del 23 ottobre 2024 l'ultima enciclica di Papa Francesco, la 'Dilexit Nos'. Anche l'esortazione apostolica 'Evangelii Gaudium' del 24 novembre del 2013, pur non essendo stata pubblicata sotto veste di enciclica, spiega bene come Francesco intenda il ruolo suo e della Chiesa cattolica, chiedendo una "conversione del papato". Una rotta che va invertita anche nel campo delle finanze, come dimostrano i diversi interventi sullo Ior e l'istituzione di una Segreteria vaticana per l'Economia. Un intervento più complesso riguarda invece il governo della Chiesa e la Curia Romana, per la cui riforma viene creato un Consiglio di nove Cardinali, ribattezzato dai media 'C9', poi sceso a C6, cui partecipa anche il nuovo Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin - che subentra al cardinale Tarcisio Bertone - da lui scelto il 15 ottobre del 2013 per la guida del governo e della diplomazia pontificia. Le 'periferie' - quelle esistenziali dell'uomo come quelle geografiche, in Italia come nel resto del mondo - sono il terreno prediletto dei suoi viaggi apostolici. Il primo lo compie non a caso a Lampedusa, l'isola siciliana dove si registrano i continui sbarchi di migranti dalle sponde settentrionali dell'Africa, in cerca di un futuro diverso per la loro esistenza. E che viene 'replicato' nell'isola greca di Lesbo, territorio in cui convergono i rifugiati che scappano da guerre e violenze in Medio Oriente, con pensieri frequenti anche a chi dall'Afghanistan, dal Pakistan o dal Bangladesh tenta di arrivare in Europa attraverso la rotta balcanica. In Italia rende omaggio a padre Pio, recandosi a Pietrelcina e a San Giovanni Rotondo; e visita le terre di don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani, don Tonino Bello e don Pino Puglisi. E si reca più volte nella Assisi di San Francesco, nonché a Loreto. Visita anche le grandi realtà cittadine, iniziando da Cagliari e poi in successione a Napoli, Torino, Firenze, Milano, Genova, Bologna, Bari, Palermo, mentre nella 'sua' Roma, oltre alle tradizionali celebrazioni nelle grandi basiliche pontificie e le Via Crucis al Colosseo, visita soprattutto le parrocchie più periferiche dal punto di vista geografico e sociale. Fuori dai confini dell'Italia, di cui è Primate in quanto Vescovo di Roma, il Papa spazia dal Brasile della Giornata mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro nel 2013 alla Polonia per la Gmg di Cracovia nel 2016 a Panama per la Gmg del 2019. Il Pontefice viaggia molto: dalla Terra Santa di Palestina, Israele e Giordania al Marocco e alla Turchia, dalla Svezia al Portogallo, dall'Irlanda ai Balcani, dal Caucaso ai Baltici; in Asia e in Estremo Oriente, con la Corea del Sud e le Filippine, il Myanmar e il Bangladesh, la Thailandia e il Giappone - con l'appello contro le armi nucleari lanciato da Hiroshima - e in Iraq. E ancora, si spinge fino alle Americhe con Cuba e gli Usa e poi il Messico, la Bolivia, l'Ecuador, il Paraguay, la Colombia, il Cile, il Perù... ma non la sua Argentina; sulle sponde del Mediterraneo in Egitto, mentre in Centrafrica apre nella capitale Bangui la prima Porta Santa del Giubileo straordinario della misericordia; nonché in Kenya e Uganda; in Mozambico e nel Madagascar. Fino ai discorsi davanti ai più grandi consessi internazionali: l'Onu, la Ue, la Fao. Ma accanto ai discorsi ai Grandi della Terra, agli eventi internazionali, agli interventi religiosi e diplomatici, risuoneranno per sempre le sue parole semplici tante volte espresse in pubblico: dall'altare della domus di Santa Marta durante la celebrazione delle messe mattutine, agli Angelus dalla finestra del Palazzo Apostolico, alle udienze generali in una piazza San Pietro sempre stracolma di fedeli o drammaticamente vuota, nella primavera del 2020 in piena emergenza per il coronavirus, quando solo, sotto la pioggia, con alle spalle un crocifisso miracoloso che salvò Roma dalle peste, invoca l'aiuto di Dio per fermare la pandemia. A cominciare dagli auguri più 'normali' e forse proprio per questo più 'inusuali', almeno sulla bocca di un Papa, fin dal primo momento della sua elezione al Soglio di Pietro: "Buonasera!", "Buongiorno!", "Buon pranzo!". E quella invocazione sempre ripetuta in ogni occasione: "Per favore, non dimenticate di pregare per me".
(Adnkronos) - L’ingegneria economica è la disciplina che integra tecnica ed economia, fornendo strumenti necessari per effettuare adeguate scelte strategiche. Esplorare temi come la collaborazione tra pubblico e privato e il project financing, la valutazione degli investimenti e la gestione dei progetti, consente di affrontare le sfide economico-finanziarie promuovendo una mentalità orientata alla creazione di valore nella progettazione e nella realizzazione delle opere di ingegneria. Si tratta di temi molto cari al Consiglio nazionale degli ingegneri che, non a caso, ha dedicato una delle ultime monografie del suo organo ufficiale 'L’ingegnere italiano' al concetto di 'Valore'. Da queste premesse nasce la seconda Giornata nazionale dell’ingegneria economica organizzata dal Cni assieme ad Ance, in corso a Roma. I lavori sono stati preceduti dai saluti istituzionali. In rappresentanza del ministero della Giustizia è intervenuto il vice ministro Francesco Paolo Sisto. “Dal punto di vista istituzionale - ha detto - col partenariato pubblico privato si è voluto superare una dicotomia storica. Il pubblico e il privato, nell’ambito del rispetto delle regole, possono lavorare assieme per rea-lizzare l’interesse pubblico. Un tema fondamentale è quello della responsabilità. L’ingegnere, il progettista deve essere consapevole di questa responsabilità che va di pari passo con la crescita della complessità dell’attività di progettazione. Senza dimenticare, però, il tema della corretta distribuzione delle responsabilità”. “Siamo chiamati a governare - ha affermato Federica Brancaccio, presidente di Ance - una complessità crescente dettata da cambiamenti dirompenti che toccano l’economia mondiale, l’innovazione tecnologica e la sostenibilità. Per questo l’alleanza con gli ingegneri è fondamentale per garantire quell’approccio tecnico, economico-finanziario e ambientale, indispensabile per vincere queste nuove sfide”. “Ringrazio la nostra consigliera Ippolita Chiarolini - ha detto Angelo Domenico Perrini, presidente del Cni - per aver organizzato questa seconda Giornata dell’ingegneria economica, un tema relativamente nuovo ma di grande importanza . Oggi, date le attuali condizioni, per la realizzazione delle opere pubbliche è indispensabile il partenariato pubblico privato. Lavoriamo allo sviluppo della società attraverso delle soluzioni che rispettino il nostro ambiente, sebbene la situazione internazionale spinga a fare passi indietro. Si prenda la questione dei dazi che all’improvviso ci ha riportato molto indietro nel tempo. Proprio a causa del difficile contesto è necessaria un’azione unitaria di tutti i soggetti interessati. Consideriamo molto importanti anche i rapporti col mondo delle Università, in particolare su un tema a noi molto caro, quello della laurea abilitante sul quale la collaborazione da parte delle imprese è fondamentale. Occorre lavorare per far sì che la società diventi consapevole di tutto ciò”. I lavori sono stati introdotti dalla consigliera del Cni Ippolita Chiarolini: “In un contesto caratterizzato da risorse limitate e da una concorrenza intensa, l’ingegneria economica contribuisce a ottimizzare i processi e a migliorarne l’efficienza e l’efficacia. Questo il contesto che sta alla base di questo nostro evento che abbiamo avuto il piacere di organizzare assieme ad Ance. Al centro del nostro dibattito c’è il tema del Partenariato pubblico privato. Si tratta di un’operazione economica per una collaborazione di lungo periodo con risorse finanziarie reperite in misura significativa dal privato, per la quale la realizzazione e la gestione del progetto spetta alla parte privata, mentre il pubblico definisce obbiettivi e ne verifica l’attuazione. Il rischio operativo è allocato al privato. Una soluzione che diventa indispensabile, soprattutto a partire dall’attenuazione degli effetti del Pnrr e degli investimenti pubblici”. Fabio Corvo (presidente della Consulta degli ordini degli ingegneri della Sicilia), che ha condotto i lavori assieme ad Ippolita Chiarolini, ha presentato i dati del Centro studi del Cni relativi al project financing nelle gare per i servizi di ingegneria. Nel 2024 sono stati posti a base d’asta 1,9 miliardi di euro, laddove nel 2016 erano 1,8. Il picco si è registrato nel 2023 con 10,2 miliardi, dato però condizionato da una grossa gara per Roma Capitale. Nel 2024 l’85,5% delle gare sono state aggiudicate con procedura aperta, il 15,6% con procedura negoziata, lo 0,9% con quella ristretta. Nel 33% dei casi la stazione appaltante è risultata essere un Comune, nel 18,3% una Provincia, nel 11,9% una spa/srl, nel 25,7% altri soggetti pubblici. Sempre relativamente al 2024 l’ambito di progettazione principale è stato quello di impianti tecnologici-elettrici, termini, condizionamento, telecomunicazioni col 47,6%, al 29,3% edilizia e carpenteria, al 22,6% Direzione lavori-coordinamento sicurezza, al 20,2% impianti di pubblica illuminazione centrali e cabile di trasformazione. La prima sessione di lavoro di ieri è stata dedicata allo stato delle cose del Partenariato pubblico privato. Regina Genga (dirigente della Ragioneria Generale dello Stato) ha illustrato il portale del Partenariato pubblico privato, mettendo in evidenza alcune criticità, tra cui l’utilizzo disomogeneo del portale da parte delle varie aree geografiche del Paese. Piero Patrucco (vice presidente di Ance) ha rilevato che col venire meno del Pnrr diventa indispensabile il coinvolgimento di risorse private, quindi è fondamentale lo strumento del Partenariato pubblico privato. Per questo è necessario un cambiamento culturale di imprese, Pa e mondo finanziario a favore del ppp, perché bisogna vincere la diffidenza verso uno strumento poco conosciuto ma dalle grandi potenzialità. Purtroppo, ha sottolineato Petrucco, il correttivo del codice appalti è andato nella direzione opposta. Giampiero Fortunato (Anci), poi, ha trattato il tema della finanza di progetto (articolo 193) alla luce del correttivo del Codice appalti, soffermandosi su alcune problematiche tra cui la questione del diritto di prelazione. La seconda sessione è stata dedicata ad alcuni casi di successo di PPP. Jacopo Cosso (energy efficiency public sector A2A) ha illustrato un caso di efficientamento energetico. Giuseppe Argirò (amministratore delegato di CVA) si è soffermato sul concetto di scelta, spiegando che cos’è un piano strategico. Corrado Bina (amministratore delegato di Acinque Innovazione) ha illustrato il caso Ice Arena, un centro polisportivo di Varese. L’ultima sessione della giornata di martedì è stata dedicata alle prospettive del PPP. Sandro Catta (Consigliere del Cni) ha scandagliato le possibilità della collaborazione del pubbli-co e privato per la realizzazione degli impianti sportivi, anche alla luce dell’esperienza maturata con la Giornata Nazionale dell’Impiantistica Sportiva, evento organizzato dal Cni lo scorso anno. In particolare, Catta ha ricordato lo stato precario di molti impianti sportivi nel nostro Paese e, al tempo stesso, le grandi potenzialità economiche che possono generare, soprattutto in termini di indotto. Ha citato, come esempio, il caso dello stadio Emirates dell’Arsenal che, in termini di finanziamento della realizzazione, ha sfruttato proprio la collaborazione tra risorse pubbliche e private, al pari di altri casi italiani, come quello dello stadio della Juventus. A completare i lavori del martedì Carlo Napoleoni (Divisione Impresa Banca Iccrea) che ha portato il punto di vista del sistema bancario in tema di finanziamento dei progetti, Federico Merola (Amministratore delegato di Arpinge) che ha proposto l’ottica di un istituto composto da investitori di tipo previdenziale (Inarcassa, Cassa Geometri e Eppi) e Antonio Rigon (amministratore delegato di Sinloc) che ha sottolineato come il Correttivo al Codice appalti abbia creato ulteriore complessità.
(Adnkronos) - Cento team di giovani innovatori che lavorano su progetti con impatto sociale riceveranno borse di studio per sviluppare competenze e soluzioni che possano migliorare la resilienza e la sostenibilità dei sistemi alimentari, con particolare attenzione alle pratiche agricole rigenerative, alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alle innovazioni in materia di sostenibilità degli imballaggi. L'obiettivo è aiutare, direttamente o indirettamente, 500mila persone. Sulla scia del successo di un progetto pilota lanciato in America Latina nel 2023, che ha coinvolto 20 giovani leader e di cui hanno beneficiato 130mila membri della comunità, Youth Impact: Because You Matter, iniziativa di Unesco e Nestlé, mira a espandere il suo impatto a livello globale, concentrandosi sulle sfide dei sistemi alimentari. Nestlé e l'Unesco sostengono, così, i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni nello sviluppo e nel lancio di idee imprenditoriali che mirano a rendere la produzione, la lavorazione, il trasporto e il consumo di cibo più resilienti e sostenibili. Contestualmente, puntano a rafforzare le economie e a garantire tassi più elevati di occupazione giovanile. “Una forza lavoro altamente qualificata e un approvvigionamento di materie prime più resiliente sono essenziali per il successo a lungo termine di Nestlé - ha dichiarato Laurent Freixe, Ceo di Nestlé - Stiamo affrontando la sfida di nutrire una popolazione in crescita, lavorando al contempo sulle cause e sugli effetti del cambiamento climatico. Si tratta di sfide cruciali che richiedono azioni decisive. Ecco perché, per risolverle, stiamo sostenendo i giovani innovatori”. Youth Impact: Because You Matter fornirà ai beneficiari corsi di formazione e programmi di mentoring personalizzati in base alle loro esigenze e priorità. Queste attività formative saranno sviluppate in parte dalla Youth Entrepreneurship Platform (Yep) di Nestlé, che fungerà anche da hub centrale del programma di rafforzamento delle competenze, che durerà sei mesi. Il progetto si inserisce nella più ampia iniziativa Nestlé Needs Youth, che negli ultimi dieci anni ha aiutato dieci milioni di giovani ad accedere a opportunità economiche. Inoltre, rafforza l'impegno a lungo termine dell'azienda nei confronti dei giovani nell'ambito della sua rinnovata strategia, che prevede il sostegno ai ragazzi e alle ragazze per sviluppare entro il 2030 competenze che guardano al futuro, al fine di far crescere la prossima generazione di dipendenti e imprenditori agricoli e alimentari.