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(Adnkronos) - "La depressione si accompagna a un elevatissimo rischio di suicidio, si parla troppo poco di questa malattia" e uno dei motivi più importanti "è sicuramente lo stigma che accompagna la cura. Bisogna abbattere questo muro. La gente pensa che la depressione sia la malattia delle persone deboli, ma in realtà non è così. Siamo tutti esposti alla depressione". Così il professore ordinario di Psichiatria presso l'Università della Campania 'L. Vanvitelli' e presidente della European psychiatric association, Andrea Fiorillo, intervenendo all'evento 'Nel labirinto della depressione è ora di fare chiarezza'. L'incontro, organizzato oggi a Milano da Johnson & Johnson Innovative Medicine, ha riunito esperti del settore, clinici e rappresentanti delle associazioni di pazienti, per fare luce su una patologia complessa che in Italia colpisce circa un milione di persone. Durante l'incontro è stata presentata la campagna di sensibilizzazione 'Out of the maze - Oltre il labirinto della depressione', promossa da J&J, con il patrocinio di Fondazione Progetto Itaca Ets e di Cittadinanzattiva Aps, con l'obiettivo di diffondere la consapevolezza che, con una diagnosi tempestiva e trattamenti adeguati, è possibile trovare una via d’uscita dalla depressione maggiore. "Per depressione maggiore intendiamo una malattia sistemica che può colpire tutti gli organi del corpo umano ed è determinata da diversi fattori: genetici, ambientali, biologici, psicologici. Importante anche il temperamento di base della persona che può sviluppare o meno la depressione - spiega Fiorillo - Esistono diverse forme, la depressione nel giovane è diversa dalla depressione nell'anziano. Il sintomo principale è la tristezza, intesa in maniera diversa dalla demoralizzazione. L'altro sintomo centrale è la 'anedonia', la mancanza di provare piacere e l'assenza di reattività agli stimoli esterni". Poi ci sono altri sintomi - elenca lo psichiatra - tra cui difficoltà gastrointestinali, riduzione dell'appetito, difficoltà nel sonno, deficit di concentrazione e altri sintomi accessori, come la sensazione di essere senza speranza, di essere non aiutabile. Un sintomo importante a cui bisogna prestare attenzione è il rischio di suicidio". La depressione è ancora oggi spesso sottovalutata e a volte, considerata una fase passeggera: "Nei giovani spesso si tende ad attribuire la depressione a una relazione sentimentale andata male, una difficoltà scolastica, un litigio con gli amici, invece di dare la responsabilità vera alla malattia - sottolinea Fiorillo - Questo riguarda spesso anche i familiari che, fino a che non compaiono dei sintomi marcati di rischio, non li attribuiscono alla depressione. Inoltre, si preferisce andare dal medico di base, dal neurologo, dallo psicologo, anziché andare dallo psichiatra che è la persona adeguata a fare una diagnosi e a impostare la terapia". A proposito delle terapie, rispetto ai primi trattamenti sviluppati negli anni '50 "la cura si è evoluta moltissimo, le scoperte sono andate avanti - conclude Fiorillo - Oggi abbiamo farmaci con meccanismi innovativi ed estremamente efficaci, anche per le forme di depressione più grave, per le forme resistenti ai trattamenti e per le forme a grande rischio suicidario. Esistono molte psicoterapie moderne di tipo cognitivo comportamentale, terapie classiche come la psicoterapia, la psicoanalisi, le terapie sistemiche e interventi di rimedio cognitivo, di riabilitazione cognitiva e sociale. Queste terapie non dovrebbero essere somministrate da sole. L'associazione e l'integrazione delle cure migliora l'esito a breve, a medio e lungo termine di oltre il 60%".
(Adnkronos) - Limitless, la carrozzina verticalizzante alla moda è il progetto vincitore della sesta edizione di Innovation Village Award, che si è svolta presso l'Auditorium Porta del Parco di Napoli. Il progetto nasce da un’esigenza personale di Alessio Sansò, leccese, che vive la sua vita tra sedia a rotelle e dispositivi medici. Fisioterapista, docente universitario e ricercatore clinico, due anni fa ha iniziato la ricerca per una sedia a rotelle che gli permettesse di essere più libero e fargli guardare la vita da una prospettiva diversa, “verticale” come tutti e con la possibilità̀ di muoversi elettricamente senza l’uso delle mani. Ha quindi dato vita insieme a un amico designer a una sedia a rotelle futuristica, basandosi sulle proprie esigenze: un oggetto che possa essere utilizzato da chiunque come micromobilità, nelle città intelligenti, con un design alla moda. Al secondo posto, sconfitto nella finale di un format che si è ispirato alla formula dei tornei sportivi, con sfide a eliminazione diretta che hanno messo alla prova la creatività dei partecipanti, si è classificato un altro progetto salentino, Servati, startup nata dall’intuizione di Matteo Di Paola e Marco Primicieri di avvicinare il settore della moda alla sostenibilità e all’economia circolare, producendo sneakers innovative e stampate in 3D che uniscono design e sostenibilità. “Innanzitutto è bello che due progetti salentini si siano contesi il premio”, afferma Alessio Sansò. “Il messaggio è che una persona con disabilità è una persona che può avere le stesse potenzialità di tutti gli altri. Spesso si investe poco su progetti di questo tipo, eppure si tratta di innovazioni che producono business e possono apportare valore sotto molti punti di vista”. Matteo Di Paola e Marco Primicieri si sono detti “contenti e orgogliosi di questo traguardo raggiunto, abbiamo fatto tanti chilometri per essere a Napoli e siamo felici che il nostro lavoro sia stato riconosciuto. Fare impresa al Sud è possibile”. Sul palco di IV Award 2024 a Bagnoli si sono alternati i migliori 24 progetti di quest’anno, scelti tra le 192 candidature provenienti da innovatori di tutta Italia. I finalisti sono stati votati dalla giuria presente in platea, che ha riunito 144 figure di spicco dell’innovazione, del giornalismo, delle istituzioni e del mondo accademico. Il premio è istituito e sostenuto da Knowledge for Business, ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ed ENEA, vede Optima Italia come main sponsor, con il supporto di numerosi altri partner. La manifestazione ha il patrocinio di Regione Campania e Comune di Napoli. Annamaria Capodanno, direttrice Innovation Village, ha sottolineato come: “a questa sesta edizione di Innovation Village Award hanno partecipato innovatori di tutte le regioni d’Italia, per un totale di 192 candidature, a conferma di come l'evento sia una delle principali competizioni dedicate all'innovazione orientata alla sostenibilità. La finale tra i 24 finalisti è stata una vera e propria festa verso la conoscenza di soluzioni innovative già sul mercato e capaci di migliorare concretamente la qualità della vita. Napoli, dunque, per un giorno capitale dell’innovazione e della sostenibilità, in un luogo simbolo come Bagnoli. Il nostro lavoro va nella direzione di rendere la città un luogo di aggregazione per gli innovatori di tutta Italia, mettendoli in contatto tra loro e con possibili investitori”. Valeria Fascione, assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup, Regione Campania ha sottolineato che: “Il premio è nato in Campania, ma siamo felici di vederlo crescere e consolidarsi in tutta Italia. È stata una bellissima sfida su settori molto coerenti con le traiettorie di sviluppo della Regione Campania: imprese culturali, aerospazio, trasporti, scienze della vita. Questo premio rappresenta per noi anche un osservatorio per individuare i nuovi trend dell'innovazione e conferma la Campania come un motore per ampliare i partenariati e rendere l'innovazione sempre protagonista”. "Per il secondo anno consecutivo -ha dichiarato Dino Falconio, Subcommissario di Governo per Bagnoli e Coroglio- ospitiamo nell’Auditorium Porte del Parco di Bagnoli l'Innovation Village Award. Questa scelta non è casuale, ma riflette la profonda sintonia tra la nostra missione e quella di questa manifestazione: condividiamo l’obiettivo di trasformare Bagnoli in un eco-quartiere smart, un luogo dove l’innovazione sia al centro, in perfetta armonia con i principi di ecosostenibilità e con le linee guida dell’Agenda 2030. Lavorare insieme a realtà come Innovation Village significa dare vita a progetti che non solo guardano al futuro, ma che lo costruiscono con solide basi di responsabilità ambientale, inclusione sociale e sviluppo sostenibile”. Per Umberto d’Oriano, direttore marketing di Optima Italia: “L’innovazione è da sempre al centro della strategia di Optima. Per questo siamo orgogliosi di sostenere anche quest’anno Innovation Village, che rappresenta un'opportunità unica per mettere in luce il grande potenziale del nostro territorio, come fucina di innovazione e di creatività. Optima è da sempre impegnata a favorire e promuovere le idee più distintive e innovative. Per questo, oltre a dare il nome al Torneo finale per la selezione del vincitore assoluto, abbiamo voluto rinnovare il 'Premio Optima', quest’anno dedicato alla promozione di soluzioni e servizi innovativi nell’ambito dell’efficientamento energetico, obiettivo sempre più centrale. Siamo convinti che iniziative come questa siano fondamentali per costruire un futuro più sostenibile, capace di attrarre risorse e opportunità, e un ambiente migliore per tutti”. I premi dell’edizione 2024 hanno compreso riconoscimenti in denaro e servizi, destinati a supportare i progetti innovativi nei settori della sostenibilità, tecnologia e sviluppo sociale, e offrono sia risorse finanziarie che servizi specializzati per l'accelerazione e lo sviluppo delle idee. Questo tutti i premi assegnati: Premio Optima Italia a Captop, risparmio energetico e sostenibilità edifici; UniPegaso: Genia, the thinking clouds; Meditech: Niverbec; Materias: Servati; Flex Packaging: Relicta; Bugnion: Servati; Dac – Space Economy for Sustainability: HyperDart; Confagricoltura Campania: Visioning; Associazione Donne 4.0: Byf – Build Your Future, Niverbec, Tadà Play; Bosch-Tec: Bead Roots, Renewaball; Eit Health: Dino by Paperbox. Queste le menzioni: 012 Factory: Byf – Build Your Future; Enea: Sinergy Flow; Giffoni Innovation Hub: Tadà Play. Altri riconoscimenti sono stati messi in palio da Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, Enterprise Europe Network, ASviS – Festival dello Sviluppo Sostenibile, Innovup, Sellalab, a|cube, Didacta Italia e da Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli.
(Adnkronos) - L’Italia conferma la propria leadership in termini di sicurezza alimentare, con il 99,5% dei campioni con residui al di sotto dei limiti di legge. Il settore agricolo, inoltre, continua a ridurre l’utilizzo di energia e le sue emissioni, inclusi i gas ad effetto serra, utilizzando gli agrofarmaci in maniera sempre più ottimizzata, come confermano le vendite degli ultimi 10 anni diminuite del -14%. E' questa la fotografia che emerge dagli ultimi dati dell’Osservatorio Agrofarma, un report che, da un anno a questa parte, fornisce informazioni sullo stato dell'arte dell'agricoltura italiana e del comparto agricolo. “I nuovi numeri raccolti dall’Osservatorio Agrofarma - ha dichiarato Paolo Tassani presidente di Agrofarma-Federchimica - confermano il percorso virtuoso dell’agricoltura italiana, volto alla razionalizzazione delle risorse e all’adozione di soluzioni sempre più orientate alla sostenibilità. Con questo progetto vogliamo superare e contrastare la logica che associa l’utilizzo della chimica in agricoltura a pratiche negative per l’ambiente, fornendo una rappresentazione corretta del nostro comparto lontana da falsi miti e fake news che non rappresentano quello che è l’impegno reale e quotidiano di tutti gli operatori del settore”. La responsabilità scientifica del progetto è stata affidata ad Areté, The Agri-food intelligence company, società indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica interamente specializzata sui settori agricoltura e food. “Il nuovo aggiornamento dell’Osservatorio Agrofarma va confermandoci l’immagine di un settore con alta propensione all’innovazione, che sta supportando il percorso non facile della nostra agricoltura verso la progressiva riduzione degli impatti ambientali, pur tutelando le rese produttive. La sfida è questa: che innovazione e tecnologia corrano ad un ritmo sufficiente per difendere la produttività agricola anche a fronte delle forti riduzioni di input – agrofarmaci in primis – che si registrano ormai da anni, anche per effetto della spinta data dalle policy di settore”, afferma Enrica Gentile, ceo & founder Areté srl. Come anticipato, prosegue il miglioramento delle performance ambientali agricole: in termini assoluti, il settore agricolo italiano ha le emissioni complessive più basse rispetto ai Paesi UE presi a confronto (Francia, Germania e Spagna). Le emissioni di ammoniaca, infatti, continuano a ridursi e l’obiettivo di contenimento delle stesse concordato con l’UE per il 2030 è stato raggiunto con largo anticipo già nel 2021, mentre prosegue anche il percorso di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Emerge, inoltre, con chiarezza l’impegno delle Imprese del settore nello sviluppo di agrofarmaci innovativi e meno impattanti, dimostrato dal fatto che oltre l’83% degli agrofarmaci presenti sul mercato italiano è stato approvato o rinnovato dopo il 2011. Mentre la riduzione delle quantità vendute di prodotti fitosanitari in Italia, diminuite complessivamente del -14% negli ultimi 10 anni, mostra come l’industria, da tempo, sia impegnata in un percorso di costante ottimizzazione dell’uso di agrofarmaci. Un trend che, tuttavia, non riguarda la categoria dei prodotti a base di sostanze a basso rischio, cresciuta di oltre il 6000%. Infine, per la prima volta all’interno dell’Osservatorio sono stati analizzati anche i dati relativi al clima e agli effetti meteorologici che hanno interessato l’Italia negli ultimi decenni e i cui effetti sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Sono stati, infatti, monitorati gli indicatori di temperatura e precipitazioni che influenzano maggiormente la produzione agricola, la salute delle piante e la disponibilità di risorse idriche. Se dal 1997 in poi le temperature medie in Italia hanno subito un aumento rispetto al periodo precedente, negli ultimi dieci anni lo scostamento si è accentuato, con valori di anomalie annuali sempre superiori ai +0,7 °C, accompagnati da precipitazioni particolarmente irregolari, che suggeriscono una variabilità climatica crescente. Tali fattori hanno indubbie conseguenze sulla capacità produttiva di diverse culture e sullo sviluppo di determinate avversità, che le nostre Imprese si impegnano a contrastare attraverso la messa a punto di agrofarmaci sempre più innovativi per salvaguardare la produttività agricola. L’Osservatorio Agrofarma, dunque, fa emergere l’alta propensione dell’intero comparto all’innovazione, alla sostenibilità e alla sicurezza, nonché un’elevata attenzione verso le sfide che il settore agricolo dovrà affrontare nei prossimi anni anche a causa degli eventi climatici che stiamo vivendo. In questo contesto, le Imprese di Agrofarma sono in prima linea per fornire agli agricoltori prodotti e soluzioni che, combinati e integrati tra loro, consentano di rispondere con sempre maggiore efficacia e rapidità alle sfide che si presenteranno.