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(Adnkronos) - Nella telefonata con Volodymyr Zelensky lo scorso 4 luglio, Donald Trump ha incoraggiato l'Ucraina a colpire più in profondità in Russia, arrivando a chiedere al presidente ucraino se l'Ucraina fosse in grado di colpire Mosca e San Pietroburgo con missili a lungo raggio fornite dagli Usa. Lo rivela oggi il Financial Times, citando "fonti informate sul colloquio"e spiegando che il presidente americano ha espresso il desiderio di "far soffrire" i russi in modo da costringerli al tavolo negoziale. "Volodymyr potete colpire Mosca? Potete colpire anche San Pietroburgo?", ha chiesto Trump. "Certamente, possiamo farlo se ci date le armi", sarebbe stata la risposta del leader ucraino. Il giornale sottolinea come questo scambio di battute mostrerebbe una drastico cambio di posizione da parte di Trump, rispetto alle promesse elettorali di mettere fine velocemente al conflitto e lasciare gli Usa fuori dalle guerre straniere. Il giornale aggiunge che non è chiaro se Washington consegnerà a Kiev missili per attacchi in profondità in Russia. Secondo quanto rivelato oggi dal Washington Post, nel prendere la decisione di annunciare il nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev in stretta cooperazione con la Nato, Trump ha valutato la possibilità di inviare di missili Tomahawk, gli stessi usati per colpire gli obiettivi in Iran il mese scorso, con i quali Kiev potrebbe colpire Mosca e San Pietroburgo. Le fonti del Post hanno spiegato che il tycoon ha valutato e discusso questa possibilità fino a venerdì scorso. Al momento, aggiungono, i Tomahawk sarebbe rimasti fuori dalle lista delle armi da inviare a Kiev, ma potrebbero essere inseriti in un momento successivo se il presidente volesse esercitare maggiore pressione su Mosca.
(Adnkronos) - “Il rapporto tra l’amministrazione comunale e A2a è più che storico. A2a, infatti, nasce dalla fusione di una delle nostre municipalizzate e abbiamo sempre lavorato per dare migliore qualità ai nostri lavoratori, con investimenti in welfare e territoriali”. E’ quanto affermato da Laura Castelletti, sindaca di Brescia, nel contesto dell’evento di A2A dal titolo 'WelLfare. Il Welfare fa davvero bene’. Un’occasione di confronto e presentazione dei servizi di welfare, dei Premi di produttività e del nuovo piano di azionariato diffuso, a Milano. "Per noi qualità della vita, benessere dei lavoratori e dei cittadini sono aspetti fondamentali - spiega Castelletti - In tale contesto, in particolare, c'è un'attenzione ad accompagnare le famiglie e il tema della natalità con risposte efficaci ed investimenti importanti”. Quando si parla di maggiori investimenti territoriali, prosegue la sindaca di Brescia “si intende maggiore lavoro sul nostro territorio. Un lavoro qualificato capace di creare anche un legame intenso con l'azienda. Poniamo, quindi, uno sguardo nella direzione della nuova sede, negli investimenti in innovazione sul tema dei rifiuti, per i quali siamo sempre stati riconosciuti come città all’avanguardia e capaci di essere precursori - conclude la sindaca di Brescia - Nei giorni scorsi, infatti, abbiamo inaugurato il recupero di calore da data center per immetterlo nel teleriscaldamento a sottolineare un’attenzione nei confronti del tema del gas e della Co2. Più lavoreremo in tale direzione, più riusciremo a sottrarre gas perché espandiamo il teleriscaldamento”.
(Adnkronos) - L’88% degli italiani ritiene importante integrare fonti rinnovabili nei propri sistemi di riscaldamento domestico. Un dato che conferma la crescente attenzione verso tecnologie capaci di coniugare rispetto ambientale, risparmio e comfort abitativo. Sono i dati della recente indagine Bva Doxa per Ariston, condotta su un campione rappresentativo di cittadini italiani tra i 25 e i 64 anni; analizzando le percezioni e le preferenze degli italiani riguardo agli impianti di riscaldamento. Secondo lo studio, in particolare, il 58% degli intervistati individua nelle pompe di calore e nei sistemi ibridi le soluzioni ideali, in sostituzione delle caldaie tradizionali, mentre il 68% identifica l’efficienza energetica come il criterio principale nella scelta di un nuovo impianto. Ulteriormente, il 37% si orienta verso i sistemi ibridi, apprezzandone la versatilità, mentre un aggiuntivo 21% predilige pompe di calore autonome. Scelte che dimostrano come il tema della sostenibilità sia ormai radicato nella nostra quotidianità, anche grazie a una forte fiducia nella tecnologia: l’86% reputa questi impianti affidabili, e il 77% è convinto che garantiscano un comfort superiore rispetto ai sistemi convenzionali. Ma l’interesse non si ferma al solo aspetto ambientale. L’innovazione è sempre più vista come un’opportunità di valorizzazione economica del proprio immobile: l’85% del campione riconosce che l’adozione di un impianto innovativo può accrescere il valore della casa. Un investimento consapevole, dunque, che riflette una nuova sensibilità verso l’efficienza energetica come leva concreta di risparmio e miglioramento della qualità della vita. Tuttavia, permangono alcune barriere: il costo iniziale elevato è percepito come ostacolo dal 66% degli italiani, seguito dalla difficoltà di installazione (32%) e dalla scarsa conoscenza degli incentivi disponibili (30%).