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(Adnkronos) - "I dati di una recente indagine condotta su pazienti con Parkinson nella popolazione italiana sottolineano come addirittura 8 pazienti su 10, prima della diagnosi, sapessero poco o nulla della malattia e addirittura 6 su 10 non erano coscienti e consapevoli della varietà dei sintomi che oltre al tremore fossero determinati dalla patologia. La malattia di Parkinson ha un impatto importante sulla vita del paziente, limitando quelle che sono le più semplici attività quotidiane che il paziente svolge, come ad esempio vestirsi o addirittura dormire. Purtroppo, nonostante i numeri dei nuovi pazienti diagnosticati siano molto alti e quindi in aumento rispetto agli anni passati, c'è ancora necessità di parlare della malattia di Parkinson e dell'impatto del peso che questa malattia ha sulla qualità di vita dei pazienti". Lo ha detto Rossella Balsamo, Medical Affairs & Regulatory Zambon Italia e Svizzera, in occasione della Giornata nazionale dedicata alla malattia. E infatti "proprio in occasione della Giornata nazionale del Parkinson - evidenzia Balsamo - ci sarà la presentazione di una versione speciale del docufilm 'Dialoghi con Mr. Parkinson' in oltre 320 sale cinematografiche italiane, con l'obiettivo di sensibilizzare ancora una volta la popolazione generale sull'impatto che questa malattia ha non solo sulla vita dei pazienti, ma anche sui familiari e su tutte quelle persone che sono attorno al paziente. Di questa iniziativa", realizzata con il supporto non condizionante di Zambon, "siamo particolarmente soddisfatti perché è in linea con quella che è la visione aziendale, ossia lavorare per migliorare la qualità di vita dei pazienti con malattie neurodegenerative come la malattia di Parkinson".
(Adnkronos) - “Negli ultimi anni si è parlato molto di pensioni ma si sia fatto purtroppo molto poco, soprattutto per i lavoratori con redditi medio-bassi. Il sistema contributivo ha preso il posto di quello retributivo, ma non abbiamo visto l’introduzione di una vera flessibilità. Anzi, la flessibilità concessa è stata rigida e riservata a categorie spesso più abbienti”. E' quanto ha detto Paolo Ricotti, presidente nazionale del Patronato Acli intervenuto al seminario “Previdenza Next Gen” a Roma. Da qui il richiamo di Ricotti alla necessità di un “pacchetto flessibilità”, che permetta alle persone di scegliere quando andare in pensione: “Serve consentire l’uscita tra i 63 e i 65 anni con almeno 20 anni di contributi, come in un’evoluzione della riforma Dini. Ovviamente con delle decurtazioni, ma con la possibilità per ciascuno di decidere se privilegiare più tempo libero o più reddito. Questa è la vera flessibilità, possibile nel sistema contributivo ma oggi di fatto inesistente”. Ricotti ha sottolineato come le misure sperimentali degli ultimi anni abbiano avuto un impatto minimo: “Quota 103, nel 2024, è stata utilizzata da appena 1.100 persone in Italia. Segno evidente che non si trattava di un’opzione realmente accessibile”, ha detto. Il presidente del Patronato Acli ha messo poi in guardia sulle conseguenze della scomparsa della pensione minima nel contributivo. “Quando le carriere lavorative si interrompono per lutto, malattia o infortunio, oggi vengono liquidate pensioni da 100 o 200 euro al mese: importi insostenibili. Senza una pensione minima di garanzia –ha aggiunto– non rispettiamo l’articolo 38 della Costituzione, che impone allo Stato di assicurare mezzi adeguati anche in caso di eventi avversi. Dobbiamo ripristinare un livello minimo che garantisca alle persone una vita dignitosa”.
(Adnkronos) - “La collaborazione tra pubblico e privato è la migliore via per avvicinare il mondo del lavoro delle aziende con quello dei Comuni e delle comunità locali”. Lo ha dichiarato Alberto Pirelli, presidente della Fondazione Sodalitas e business advisor di Pirelli, in un messaggio inviato alla cerimonia di premiazione del Cresco Award 2025 – Comuni Sostenibili e Agenda 2030, svoltasi oggi a Bologna nell’ambito dell’Assemblea annuale dell’Anci. “Cresco Award giunge al suo decimo anno, che coincide con il trentesimo anniversario della nostra Fondazione – ha ricordato Pirelli – nata nel 1995 su iniziativa di Assolombarda, con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità sociale d’impresa sui territori.” Nel bilancio dei dieci anni del progetto, Pirelli ha sottolineato come “siano stati 900 i Comuni coinvolti e 1.300 i progetti realizzati”. E ha aggiunto: “I veri cambiamenti avvengono se fanno parte della cultura e diventano quotidianità, nel modo di affrontare con responsabilità la vita della propria comunità.” Tra i temi centrali emersi anche in questa edizione, il presidente Sodalitas ha citato “la mobilità sostenibile, la gestione efficiente delle risorse, l’inclusione sociale, il benessere e la riqualificazione dei territori, per valorizzare il patrimonio culturale e renderlo ancora vivibile e attrattivo per il futuro”. “Nel fondersi – ha concluso – il sapere aziendale con la tradizione e la cultura locale possono generare meravigliosi risultati, capaci di far vivere e crescere i nostri territori nel segno della sostenibilità.”