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(Adnkronos) - Gigio Donnarumma e un futuro lontano da Parigi? Possibile, nonostante il trionfo del suo Psg in finale di Champions League contro l’Inter. Nel post-partita di Monaco, tra i festeggiamenti, il portiere della Nazionale non ha nascosto dubbi su una sua permanenza in Francia: "Dopo tante critiche arriva una vittoria importantissima, ma vincere l'Europeo resta il successo di cui sono più orgoglioso. Psg? Non so se resto, vediamo nelle prossime settimane. Ora andrò in Nazionale e vedremo cosa accadrà". Quale futuro, allora, per Donnarumma? Non è un mistero che, per il portiere azzurro, non sia mai decollato il feeling con il tecnico del Paris Luis Enrique. Il contratto del capitano della Nazionale è in scadenza nel 2026 e proprio una stagione trionfale come quella appena chiusa, impreziosita dal Triplete Ligue 1-Coppa di Francia-Champions League, potrebbe rappresentare la chiusura del cerchio. La fine della sua avventura all’ombra della Tour Eiffel. Donnarumma, che ha iniziato la sua carriera al Milan, è arrivato al Psg nel 2021 e in Francia ha vinto tutto. Ora andrà a giocarsi il Mondiale per Club in America da protagonista, anche con un occhio al Pallone d'oro. Poi si intensificheranno le riflessioni sulla prossima stagione. Per ripartire da Parigi, inevitabilmente, dovranno proseguire i discorsi per il rinnovo di contratto. La situazione è monitorata da diversi club in giro per il mondo: a cominciare dall’Italia e dall’Inter, che adesso dovrà valutare il futuro di Sommer. Su Donnarumma ci sono da tempo anche gli occhi della Premier League, con il Manchester City in prima fila.
(Adnkronos) - "Oggi nel nostro evento abbiamo chiarito che la terza via della contrattazione collettiva non fa dumping, anzi mette al centro la persona e la terza via della contrattazione collettiva, che viene stipulata dall'associazione di impresa Cifa Italia e Confsal, ha dato vita ad un osservatorio sull'intelligenza artificiale. Questo è un grande successo, questa è una grande risposta che è necessaria affinché si possa creare un gruppo di lavoro che monitori l'impatto dell'intelligenza artificiale nelle micro e piccole imprese che sono quelle che sono rimaste un po' più indietro". Lo ha detto Andrea Cafà, presidente di Cifa e Fonarcom, a margine dell'evento 'Ripensare il lavoro – L’evoluzione della Contrattazione Collettiva tra innovazione, tradizione e nuove intelligenze', tenutosi all'interno del Festival del lavoro in corso ai Magazzini del Cotone a Genova. Il dibattito ha affrontato il tema del futuro della contrattazione collettiva nell’era della digitalizzazione e dei nuovi modelli organizzativi, alla luce anche del recente rinnovo del Ccnl intersettoriale Cifa-Confsal per i settori terziario, commercio, distribuzione, servizi, turismo e pubblici esercizi, che pone al centro la persona e i suoi bisogni da un lato e, dall’altro, la crescita della competitività e della produttività aziendali. "Chiarito quindi -ha continuato Cafà- il fatto che la contrattazione Cifa Italia e Confsal non sviluppa dumping, adesso c'è il tema dell'equivalenza della contrattazione collettiva dove noi siamo verso questa direzione e da qui a breve credo che la contrattazione collettiva Cifa Italia e Confusal andrà oltre le equivalenze. Quindi sarà una contrattazione ricca, una contrattazione che è rivolta a quegli imprenditori che vogliono investire sulle risorse umane". "Vogliamo che la terza via della contrattazione collettiva sia eseguita da quegli imprenditori che vogliono creare una ricchezza all'interno della società, perché investono nelle risorse umane e una ricchezza per la società perché quelle risorse umane saranno in grado di portare grandi risultati alla stessa azienda", ha concluso.
(Adnkronos) - “Insieme a Federparchi sosteniamo fortemente il progetto ‘Il ritorno del barbagianni a Pianosa’ che riguarda la fase di monitoraggio del rapace. Vogliamo dimostrare che in fondo la natura ha anche bisogno dell'intervento umano. Soprattutto dove nel passato, come all'isola di Pianosa, ci sono stati interventi dell’uomo, come l’eradicazione del ratto nero, che hanno in qualche modo cambiato quelli che erano gli assetti naturali”. Lo afferma Renata Briano, presidente del comitato scientifico di Federazione UNA, in occasione dell’evento “Il ritorno del barbagianni a Pianosa. Un progetto di Fondazione UNA e Federparchi”, organizzato presso la sede dell’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano, nell'ambito della settimana europea dei parchi, per presentare i primi risultati. A Pianosa si era sviluppato il ratto nero, principale preda del barbagianni, che aveva però “creato uno squilibrio con altri uccelli molto importanti come le berte - illustra Briano - l'eradicazione del ratto era necessaria. La reintroduzione del barbagianni è un po’ l’emblema dell’utilità dell’intervento umano. Come Fondazione UNA sosteniamo il progetto anche con un aiuto economico per continuare i monitoraggi, fondamentali non solo per il barbagianni - sottolinea - ma anche per tutte quelle specie biologicamente ed ecologicamente collegate al barbagianni, cioè le prede. Piccoli animali che sarebbero impossibili da censire e che grazie ai rigurgiti del rapace, le borre, è possibile studiare”.