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(Adnkronos) - Una manovra "inadeguata e ingiusta", che "non impatta il pil" o, nella migliore delle ipotesi, appare "scarsamente espansiva" e quindi da migliorare nell'iter parlamentare. Dai sindacati alle confederazioni, i protagonisti della seconda giornata di audizioni hanno puntato il dito contro quelli che a loro giudizio sono i punti deboli del ddl Bilancio e avanzato proposte e richieste. Intanto il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per il 14 novembre, per i segnalati il 18 novembre, il tutto con l'obiettivo di approvare il ddl in Aula al Senato entro il 15 dicembre. Sul piede di guerra la Cgil che minaccia una nuova mobilitazione in assenza di modifiche. Una manovra "palesemente inadeguata, ingiusta e controproducente. Per questo abbiamo manifestato e per questo proseguiremo la nostra mobilitazione a supporto di richieste precise che in questa sede ribadiamo in maniera molto sintetica", affermano i rappresentanti della Cgil in audizione. Tra le richieste, la restituzione del fiscal drag e sua neutralizzazione, il rinnovo di tutti i contratti di lavoro pubblici e privati per difendere e rafforzare il potere d'acquisto dei salari, il rafforzamento e l'estensione della 14esima e la piena rivalutazione delle pensioni, il blocco dell'età pensionabile e una maggiore flessibilità in uscita, vere politiche industriali. Più conciliante la Cisl che accoglie favorevolmente il taglio del secondo scaglione Irpef al 33% per i redditi fino a 50 mila ma chieste di estendere la platea dei beneficiari. "La riduzione della seconda aliquota l'abbiamo spinta anche noi, è un passo in avanti rispetto ai segnali al ceto medio. Proporremo degli emendamenti rispetto a un'ulteriore riduzione", affermano i rappresentanti della Cisl davanti alle commissioni Bilancio riunite. E sul contributo chiesto alle banche avverte: "l'importante è che ogni incremento non venga trasferito ai consumatori finali". La UIl accoglie con favore le detassazioni sui rinnovi contrattuali ma punta i fari sulle risorse per la sanità. "Esprimiamo una forte criticità rispetto alla sanità. I 2,4 miliardi di euro per il 2026 che incrementano il fondo sanitario sono un atto di attenzione ma sono insufficienti", affermano i rappresentanti sindacali. Viale dell’Astronomia riconosce “la disponibilità al dialogo del governo che si è tradotta nella condivisione di scelte importanti, in primis quelle su iperammortamento e Zes unica”, specie “alla luce dei ristretti margini di intervento, indicati nel documento programmatico di finanza pubblica, che rendono nullo l’impatto della manovra sul pil del prossimo anno”, ma la manovra “non ha la dimensione adeguata a rilanciare la competitività delle imprese, pur centrando alcuni obiettivi rilevanti”, spiegano i rappresentanti di Confindustria. Il nuovo iper-ammortamento è un “primo parziale sforzo”, ha riconosciuto Tarquini, ma “l’impianto è ancora debole”, scandisce. Confcommercio auspica che nell’iter "ci possa essere qualche aggiustamento" alla manovra. Sulla riforma fiscale, i rappresentanti della Confcommercio chiedono di estendere il taglio dell’aliquota Irpef fino a 60.000 euro, rendere strutturale l’Ires premiale e superare l’Irap, prevedere l’esenzione dall’imposta del 21,25% sulle polizze anti-catastrofali per le imprese, innalzare il limite dei ricavi per il credito d’imposta sulle commissioni Pos, superare il payback sui dispositivi medici con un tetto di spesa realistico e rateizzazione degli oneri. Confesercenti chiede più sforzi sul taglio Irpef. "Il taglio della seconda aliquota Irpef, invece, risulta inferiore rispetto alle anticipazioni della stampa: non 4 miliardi, ma 2,9. Con questa impostazione, secondo le nostre valutazioni l’effetto della manovra sulla crescita sarà minimo", sostiene la confederazione, lamentando l'assenza di stimoli sui consumi. Bene la proroga dei bonus del 50% e del 36%, rispettivamente, per l’abitazione principale e per gli altri immobili, delle detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia ma serve "una riorganizzazione generale del sistema degli incentivi edilizi". Bocciati invece l’aumento della cedolare secca dal 21 al 26% per gli affitti brevi. E’ la posizione di Confedilizia, esposta dal presidente Giorgio Spaziani Testa, nel corso dell’audizione sulla manovra, auspicando che la legge di bilancio sia la sede per avviare la cedolare secca sugli affitti non abitativi. L'Ance "apprezza la scelta del Governo di finanziare misure per la realizzazione di un Piano casa nazionale e per la messa in sicurezza del territorio e l’adattamento climatico, sebbene con risorse limitate e senza una chiara governance", rileva la presidente Federica Brancaccio in audizione, ma esprimendo anche "forte preoccupazione per l’assenza nella manovra di misure relative al caro materiali". La Coldiretti chiede più sforzi per la competitività e la modernizzazione delle imprese agricole. Tra le richieste dell'associazione la proroga per il 2026 il credito d’imposta Zes unica, destinato alle imprese agricole attive nella produzione primaria, nella pesca e nell’acquacoltura. Coldiretti ha sollecitato un rafforzamento delle risorse destinate al credito d’imposta 4.0 per l’anno 2026, "oggi ritenute insufficienti a sostenere un numero adeguato di investimenti, chiedendo al tempo stesso di estendere la misura anche alle attività agricole connesse, attualmente escluse", si legge in una nota. Per la Cia "una manovra così è una batosta per l’agricoltura, vanificando il credito d’imposta per il settore. Non c’è niente nella legge di Bilancio 2026 che aiuti davvero il comparto, a cominciare dall’articolo 26 che impedisce la compensazione dei crediti di imposta con i contributi previdenziali e assistenziali, di fatto principale occasione di recupero per le imprese agricole”, attacca il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, davanti alle commissioni Bilancio riunite.
(Adnkronos) - I numeri dell’occupazione in milia Romagna sono tutti sopra la media nazionale ma i conti sulle retribuzioni non tornano, soprattutto quelli delle donne e occorre intervenire con politiche mirate. Questi i temi al centro della discussione nell’assemblea di Manageritalia Emilia-Romagna che si è svolta ieri pomeriggio presso gli spazi di Dama - Tecnopolo Manifattura Emilia-Romagna in via Stalingrado 84/3 a Bologna. L’assemblea ha proposto, nella sua parte pubblica, un interessante momento di confronto sui temi dell’innovazione tecnologia nelle pmi oltre a rappresentare la cornice migliore per la consegna degli attestati per le manager della regione che hanno concluso 'Women on board 2025', il percorso formativo nato per favorire l’inclusione e l’accesso delle donne nei Consigli di amministrazione di imprese pubbliche e private. A portare i saluti e la vicinanza delle istituzioni gli interventi di Massimo Bugani, capo gabinetto del presidente dell’Assemblea Legislativa Emilia Romagna e di Sonia Bonanno, Direzione Generale Conoscenza, Ricerca, Lavoro e Imprese Regione Emilia Romagna. Presente anche Gianluca Galletti, presidente Emil Banca e Ucid. L’assemblea ha affrontato anche il tema della crescita partendo dai dati Istat che vedono l’occupazione totale in Emilia-Romagna al 70,3% (63,2% donne e 77,4% uomini) e Bologna è l’ottava provincia in classifica con il 71,9% (66% donne e 77,9% uomini) entrambe abbondantemente sopra la media nazionale pari al 62,2% (53,3% donne e 71,1% uomini). Spiccano i dati dei 25-34enni: a Bologna la media totale è del 77,3% (donne al 68% e uomini al 77,3%), mentre a livello regionale la media per i giovani è del 78,8% (donne 71,6% e uomini 85,5%). In questa fascia d’età la media nazionale è del 68,7% con il 60,8% delle donne e il 76,2% degli uomini. Guardando, invece, alle retribuzioni (quella lorda oraria per i dipendenti) se in Italia siamo a 14,78 euro di media, (15,40 uomini e 13,88 donne), in Emilia-Romagna la media totale è ancora più alta (14,98 euro di cui 13,88 euro per le donne e 15,83 euro per gli uomini). "Crescono i numeri dei manager, ma persiste la disparità retributiva tra uomini e donne. Per questo nel 2026 ci impegneremo sulla Parità Retributiva, supportando i manager nell’acquisizione di competenze per rendere le aziende più eque", afferma Cristina Mezzanotte, presidente di Manageritalia Emilia Romagna, che prosegue: “La regione si conferma attrattiva per il rientro dei talenti grazie a una legge dedicata, un ecosistema innovativo (università, centri di ricerca, imprese tech), politiche regionali e distretti industriali. Negli ultimi due anni sono rientrati 300 professionisti, ingegneri, esperti con esperienze internazionali in ambito Stem, molti dei quali collaborano oggi con il Tecnopolo di Bologna, sede della nostra ultima Assemblea". In Emilia-Romagna i manager crescono del 3,5%, sopra la media nazionale. Bologna è la provincia con più dirigenti (+4%), seguita da Modena (+5,8%) e Rimini (+5,6%), che guida la crescita femminile (+14,7%). Positivi anche Parma, Reggio Emilia e Ravenna. Piacenza è stabile, mentre Ferrara e Forlì-Cesena registrano cali, indicando una possibile frenata negli investimenti in capitale umano.
(Adnkronos) - Sostenibilità, innovazione e industria d’eccellenza si incontrano alla 28esima edizione di Ecomondo a Rimini, dove è stato presentato il progetto di collaborazione tra Gruppo Hera e Automobili Lamborghini dedicato all’economia circolare. “È una collaborazione industriale tra due eccellenze italiane - ha dichiarato Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera - che unisce innovazione, sostenibilità e competitività. Grazie alla nostra leadership nel settore ambientale vogliamo affiancare le aziende, grandi e piccole, nel percorso di transizione green, riducendo gli scarti industriali e valorizzandoli come materie prime seconde ed energia”. Il progetto punta a sviluppare un modello integrato di gestione dei rifiuti, che combina tracciabilità, recupero e riduzione delle emissioni. “Questo approccio - ha spiegato Iacono - è destinato a diventare un vero e proprio modello di riferimento per il settore manifatturiero, con l’obiettivo di mettere a regime il concetto di ‘global waste’. E non mancheranno, nei prossimi anni, nuove innovazioni di prodotto e di processo, che coinvolgeranno anche i settori automotive e nautico”. “L’economia circolare - ha aggiunto - è oggi una leva concreta per generare valore, e questa collaborazione con Lamborghini ne è la dimostrazione tangibile. Insieme possiamo far diventare la sostenibilità un motore di crescita industriale e di innovazione made in Italy”.