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(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del Superenalotto di oggi, 23 novembre. Nell'ultimo concorso settimanale centrati quattro '5' che vincono ciascuno 48.266,23 euro. Il jackpot per la prossima estrazione sale a 36,4 milioni di euro. Si torna a giocare martedì 26 novembre per il primo concorso della prossima settimana. Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: - con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; - con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; - con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; - con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; - con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata. E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni. Questa la combinazione vincente di oggi 24 novembre: 15, 22, 29, 32, 35, 67. Numero Jolly: 87. SuperStar: 23.
(Adnkronos) - Stefano De Capitani, vice presidente Engineering e ceo di Municipia interviene oggi alla 41a edizione dell’assemblea Anci nel panel 'Facciamo L’Italia Giorno per Giorno per…Vittoria che lavora in un’Italia intelligente'. "Negli ultimi anni gli Enti Locali -commenta De Capitani- hanno avviato importanti percorsi di digitalizzazione, per colmare gap tecnologici non solo in ambiti chiave come la migrazione al Cloud, la citizen experience, l’adozione di piattaforme dati e la Cybersecurity, ma anche in quelli più strategici e innovativi come l’Intelligenza Artificiale. E' una sfida che segna ancora alcuni ritardi e difficoltà, che però possono essere superati investendo in formazione, snellendo i processi amministrativi complessi e superando la resistenza al cambiamento". "Le nuove tecnologie sono gli strumenti che possono portare gli Enti Locali a un nuovo livello di efficienza e a un totale miglioramento dei servizi al cittadino, ma visione strategica e competenze specialistiche sono imprescindibili. Siamo convinti che il Partenariato Pubblico Privato (PPP), che si fonda sulla collaborazione autentica e costruttiva tra pubblico e privato, sia lo strumento chiave per colmare i gap e accelerare la trasformazione digitale. Trasferendo parte dei rischi e delle complessità progettuali sul partner privato, il PPP permette agli Enti di accedere alle tecnologie più avanzate e di beneficiare di competenze esterne qualificate e costantemente aggiornate, consentendo loro di concentrarsi sugli aspetti strategici, come la definizione degli obiettivi e il controllo dei risultati", spiega ancora. "Municipia - e tutto il Gruppo Engineering - è in prima linea in questo percorso, supportando le amministrazioni locali con soluzioni su misura, innovative e sostenibili che li aiutino a superare le sfide della transizione digitale e migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi pubblici. Solo così potremmo contribuire alla modernizzazione del Paese”, conclude. Engineering, azienda leader nei processi di digitalizzazione per aziende e PA guidata da Maximo Ibarra, attraverso Municipia, la società del gruppo che conta oltre 700 dipendenti e 30 sedi in tutta Italia, affianca 500 comuni di ogni dimensione nel percorso di trasformazione digitale: servizi innovativi realizzati attraverso investimenti privati, assorbimento del rischio operativo e iniziative di Sostenibilità finanziaria e ambientale, Sicurezza, Mobilità, Welfare e Interattività. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei cittadini abbracciando la nuova visione urbana delle Augmented Cities. e intervenendo in settori cruciali come sicurezza, gestione dei rifiuti, mobilità, politiche sociali, valorizzazione dei luoghi di cultura e potenziamento del turismo, efficientamento energetico, grazie a nuove tecnologie quali l’AI, l’IoT, il Cloud e il Digital Twin. Oltre alla presenza di Stefano De Capitani, il panel 'Facciamo L’Italia Giorno per Giorno per…Vittoria che lavora in un’Italia intelligente', moderato da Monica Giandotti giornalista e conduttrice televisiva RAI, vede la partecipazione di Veronica Bernabei, sindaco di Valmontone, Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, Claudia Ferrari, Sindaco di Sarmato, Paolo Maggioli, ceo Gruppo Maggioli, Mariangela Marseglia, vice presidente e country manager Amazon Italia e Spagna, Elio Schiavo - Chief Enterprise and Innovative Solutions Officer, TIM e Vincenzo Telesca - sindaco di Potenza.
(Adnkronos) - “L’Italia, Paese leader del riciclo in Europa, vive un paradosso proprio sul materiale riciclabile al 100 per cento e infinite volte, l’alluminio. Non sono infatti disponibili quantità sufficienti di rottami. Abbiamo, cioè, una capacità di riciclo sottoutilizzata”. Lo hanno affermato il presidente di Assomet-Centroal, Danilo Amigoni, e il direttore generale di Cial, Stefano Stellini, in una conferenza stampa alla Camera. (VIDEO) “La ragione - ha spiegato Amigoni - è che in quantità crescente (a livello Ue 1,4 mln t nel 2023, +13% su base annua) i rottami di alluminio vengono accaparrati sul mercato da Paesi del Far East, dove vengono lavorati con bassi standard ambientali e tramite sussidi che danneggiano l’Europa e, al suo interno, in modo particolarmente grave, l’Italia. Chiediamo alla politica italiana, che nei mesi scorsi ha offerto un primo segnale inserendo i rottami di alluminio e di altri metalli non ferrosi nel sistema di monitoraggio nazionale sull’export delle materie prime critiche, di spingere per l’introduzione in Europa di norme che consentano la fuoriuscita di rottame solo verso Paesi terzi in grado di certificare i medesimi standard ambientali della Ue, e dunque i medesimi oneri a carico delle imprese. Chiediamo inoltre una posizione a favore di modifiche al Cbam, il meccanismo che tassa l’importazione in Ue di materiali ad elevate emissioni, ma non i prodotti finiti che al loro interno contengono proprio quei materiali. Il che è un ulteriore elemento di penalizzazione per le attività di riciclo e per il mercato all’interno della Ue”. Le performance dell’alluminio nel riciclo sono molto evidenti nel comparto degli imballaggi, di cui si occupa Cial. Stellini ha evidenziato: “Con un tasso di riciclo medio, negli ultimi cinque anni, del 70% di imballaggi in alluminio, il nostro Paese non solo ha da tempo raggiunto e superato gli obiettivi al 2030, ma si colloca al primo posto in Europa con ben 10 punti percentuali sopra la media (59%) degli altri paesi. L’efficienza del sistema italiano è ancor più evidente se si analizza lo spaccato del tasso di riciclo per le sole lattine in alluminio per bevande, pari al 93,8% per il 2023. Un risultato da record, in linea con quello dei paesi i cui sistemi sono basati sul deposito cauzionale e abbondantemente superiore al tasso medio di riciclo europeo del 76%”. Ma l’Italia è capofila anche sulla prevenzione. "Uno studio realizzato da Cial per tracciare la tendenza evolutiva del packaging in alluminio a partire dal 2000 dimostra come le imprese della filiera siano riuscite a risparmiare in media ogni anno circa 5.350 tonnellate di materiale (l’equivalente di 51.000 carrozzerie per auto) per un totale di 107.000 tonnellate pari ad una riduzione complessiva di 936.000 tonnellate di CO2. Ciò grazie a miglioramenti dei processi produttivi e a una progettazione dell’imballo finalizzata a massimizzare il riciclo”, ha aggiunto Stellini. “In Italia - hanno ricordato Amigoni e Stellini - viene prodotto solo alluminio da riciclo che garantisce sostenibilità ambientale, decarbonizzazione ed efficienza energetica. Il riciclo necessita di solo il 5% dell’energia richiesta per la produzione di alluminio primario. A livello europeo il riciclo dell'alluminio potrebbe comportare una riduzione delle emissioni di CO2 del 46% all’anno al 2050”.