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(Adnkronos) - La Russia ha rivendicato oggi, domenica 6 luglio, di aver conquistato altri due villaggi dnell'Ucraina orientale, quello di Piddubne nell'oblast di Donetsk e Sobolivka nell'oblast di Kharkiv. Lo ha scritto il ministero della Difesa russo in due post su Telegram affermando che le due località sono state ''liberate''. Nella notte Mosca ha lanciato quattro missili antiaerei S-300 dalla regione di Kursk, 157 droni d'attacco Shahed e vari altri droni, ha comunicato l'Aeronautica militare ucraina in una nota dove ha annunciato l'abbattimento di 117 droni Shahed e segnalando la presenza di feriti a Kiev e Kharkiv. "L'attacco aereo continua", ha aggiunto l'esercito, segnalando l'ingresso di droni Shahed dal nord del Paese. Gli attacchi russi contro l'Ucraina hanno ucciso almeno sei civili e ne hanno feriti 22 nell'ultimo giorno, riferiscono le autorità regionali. Nella regione di Kharkiv, le forze russe hanno attaccato 13 villaggi, uccidendo due persone, tra le quali un bimbo di otto anni, e ferendone altre 11, ha riferito il governatore Oleg Syniehubov. Diversi quartieri di Kharkiv, riporta Ukrainska Pravda, sono stati attaccati e due persone sono rimaste ferite: si tratta di una donna di 46 anni e una bambina di 3 mesi. A Kiev, invece, tre persone sono rimaste ferite in un attacco nel distretto di Vyshhorod, secondo Mykola Kalashnyk, capo dell'amministrazione militare della regione di Kiev. Nella città di Kupiansk, un uomo di 59 anni è stato ucciso, mentre un uomo di 56 anni, una donna di 57 anni e due donne di 65 anni sono rimasti feriti. Nella provincia di Donetsk, le forze russe hanno ucciso una persona nella città di Myrnohrad e un'altra persona è stata uccisa nel villaggio di Andriivka, secondo il governatore Vadym Filashkin. Nell'Oblast ' di Kherson , la Russia ha preso di mira 32 insediamenti, tra cui il capoluogo regionale di Kherson, il giorno scorso. A seguito degli attacchi, due persone sono state uccise e altre tre sono rimaste ferite, ha riferito il governatore Oleksandr Prokudin. La Russia e gli Stati Uniti ''sono in contatto in modo costante'', ma al momento ''non è stata fissata una data per ulteriori colloqui''. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova spiegando che era in programma un terzo round di colloqui con gli Usa, ma ''gli americani hanno deciso di rinviarlo''. Zakharova ha quindi detto di ritenere che Washington sia interessata al ripristino delle relazioni con Mosca, aggiungendo che i rapporti diplomatici non sono mai stati interrotti. Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko ha chiesto al cancelliere tedesco Friedrich Merz di consegnare missili da crociera Taurus all'Ucraina, come aveva precedentemente dichiarato. "Il cancelliere Friedrich Merz in passato ha detto che gli attacchi russi su obiettivi civili avrebbero dovuto avere come conseguenza la consegna di misisli Taurus'', ha detto il primo cittadino di Kiev ed ex campione di boxe sulla Bild. Klitschko ha parlato di ''terrore puro" commesso dal presidente russo Vladimir Putin che diventa più estremo durante la notte. ''Solo nella nostra città sono stati distrutti duemila edifici. Ci sono sempre feriti e morti'', ha aggiunto. ''Gli obiettivi di Putin sono chiarissimi, vuole ancora portare l'Ucraina sotto il suo controllo, qualunque sia il costo da pagare'', ha scritto Klitschko. ''Se non lo fermiamo insieme in Ucraina, attaccherà altri Paesi'', ha aggiunto. "La Russia si sta ricostruendo a un ritmo e una velocità senza precedenti nella storia recente", il che rende necessario per l'Europa rafforzare le sue capacità di difesa. Lo ha dichiarato il Segretario generale della Nato Mark Rutte nel corso di una intervista al New York Times, riconoscendo al presidente americano Donald Trump il merito di aver aumentato l'imoegno europeo nella difesa. I russi "ora producono tre volte più munizioni in tre mesi di quante ne produca l'intera Nato in un anno. E' insostenibile, ma i russi stanno collaborando con i nordcoreani, i cinesi e gli iraniani, i mullah, per continuare questa ingiustificata guerra di aggressione contro l'Ucraina", ha aggiunto. Rutte ha quindi messo in guardia dal fatto che le ambizioni del presidente russo Vladimir Putin non si fermano all'Europa. ''Se l'Artico, l'Oceano Atlantico e l'Europa non sono sicuri, gli Stati Uniti hanno un grosso problema ", ha sottolineato Rutte aggiungendo che anche la Russia ambisce ad attaccare il territorio americano. Rutte ha anche riconosciuto il crescente impegno finanziario dei paesi europei nei confronti dell'Ucraina, accogliendo con favore i 35 miliardi di dollari in aiuti militari promessi a Kiev dai paesi europei quest'anno. E' "giusto", ha dichiarato, che gli europei "si facciano carico di una quota maggiore dell'onere'' rispetto agli Stati Uniti ''quando si tratta di fornire un sostegno concreto all'Ucraina". Il Segretario generale della Nato ha anche elogiato gli sforzi diplomatici di Trump per "porre fine all'impasse con Putin" e avviare un dialogo con il presidente russo. "Questo doveva accadere ", ha affermato.
(Adnkronos) - Con la stagione estiva, Twiga Baia Beniamin si presenta con un’identità rinnovata: un format firmato LMDV Hospitality Group che unisce cucina mediterranea, influenze sudamericane e intrattenimento progressivo. La spiaggia è attiva ogni giorno dalle 10:30, con servizio pranzo attivo nel weekend (venerdì–domenica, 12:30–18:00) e, da luglio, tutti i giorni. Sempre da luglio, il locale apre anche a cena ogni venerdì e sabato, dalle 20:00 a mezzanotte. Il cuore della proposta gastronomica è la griglia a vista, su cui si preparano piatti di carne e pesce dal gusto diretto, con un mix tra tecnica mediterranea e sapori latini. Dalle 14:30, il DJ cambia il ritmo della giornata: la spiaggia si accende, il locale si trasforma e prende vita un format da beach party spontaneo, pensato per chi cerca un’esperienza rilassata ma piena di energia. “Con Twiga Baia Beniamin abbiamo rinnovato una tradizione, dando al locale un’identità più attuale, in linea con la nostra idea di ospitalità: cucina, musica e atmosfera in un flusso continuo”, afferma Carlo Ziller, ceo di LMDV Hospitality Group.
(Adnkronos) - Un valore della produzione salito dai 38 miliardi del 2015 ai 68 miliardi del 2025 e una crescita degli occupati, che in dieci anni sono passati da 90mila a 104mila. Sono alcuni dei dati sull’evoluzione del comparto delle utilities emersi oggi nell’Assemblea generale di Utilitalia, organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione sorta nel 2015 dopo la fusione tra Federutility e Federambiente. Dal 2015 al 2025 il valore della produzione delle utilities italiane è aumentato del 79%, arrivando a 68 miliardi. Gli occupati, anche a fronte di un consolidamento industriale che ha visto fusioni e aggregazioni, sono aumentati del 15%, dai 90mila del 2015 ai 104mila attuali. A testimonianza del valore generato dalle utilities sui territori nel quali operano, mediamente ogni euro di fatturato di queste aziende genera un livello di produzione di 2,6 euro e, al contempo, per ogni milione di euro di fatturato si impiegano tra i 16 e i 34 occupati. “Negli ultimi anni - spiega il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini - tra pandemia, crisi energetica e siccità le utilities si sono trovate ad affrontare una serie di situazioni emergenziali che hanno rappresentato sfide enormi per il comparto. Ciò nonostante, le imprese non si sono limitate a garantire la continuità dei servizi ma hanno realizzato investimenti fondamentali per supportare la transizione ecologica del Paese, confermando la loro centralità all’interno di questo percorso”. ACQUA - Per quanto riguarda il settore idrico, gli investimenti pro-capite sono passati dai 38 euro annui del 2015 agli 80 euro stimati nel 2025, con una crescita del 110%. "Tra i nodi da sciogliere - segnala Utilitalia - figurano gli investimenti relativi alle gestioni 'in economia', dove gli enti locali si occupano direttamente del servizio idrico: qui gli investimenti crollano a 29 euro per abitante. Per il prossimo futuro, a fronte di un valore complessivo degli investimenti sostenuti dalla tariffa aumentato fino a circa 4 miliardi l’anno, il fabbisogno di settore è stimato da Utilitalia in almeno 6 miliardi l’anno. Negli ultimi anni il Pnrr ha destinato al settore circa 1,1 miliardi annui: serviranno dunque risorse aggiuntive pari a circa 0,9 miliardi di euro l’anno fino al 2026, e pari ad almeno 2 miliardi di euro l’anno dopo la chiusura del Pnrr, per innalzare l’indice di investimento complessivo". Nell’ottica della Federazione, "alle risorse derivanti dalla tariffa andrebbe affiancata anche una quota di contributo pubblico di almeno 1 miliardo di euro l’anno per i prossimi 10 anni". RACCOLTA DIFFERENZIATA - Investimenti che sono necessari anche nel settore dei rifiuti urbani, dove negli ultimi anni sono stati fatti importanti passi in avanti sul fronte della raccolta differenziata (passata dal 47,5% del 2015 al 67% attuale) e del riciclaggio (salito dal 41,1 % del 2015 al 50,8% attuale). L’Unione europea ha posto obiettivi sfidanti al 2035 che riguardano l’effettivo riciclo per il 65% dei rifiuti urbani prodotti e uno smaltimento in discarica fino ad un massimo del 10%, mentre attualmente l’Italia si attesta al 16%, anche se molti passi avanti si sono fatti rispetto al dato del 2015 (26%). Per centrarli in futuro - avverte Utilitalia - sono necessari investimenti aggiuntivi pari a circa 4,5 miliardi: di questi, 3 miliardi riguardano la dotazione impiantistica (2,5 per impianti di incenerimento e 0,5 per la digestione anaerobica), mentre 1,5 miliardi saranno necessari per implementare i sistemi di raccolta differenziata. ENERGIA - "Il settore dell’energia, invece, è atteso a una radicale trasformazione per far fronte agli obiettivi di decarbonizzazione e di contrasto ai cambiamenti climatici. Con il Green Deal e la Legge Europea per il Clima, l’Ue ha individuato un punto di arrivo estremamente ambizioso: la neutralità climatica al 2050", osserva la Federazione. L’analisi dei piani industriali delle maggiori utilities impegnate in campo energetico ha evidenziato un volume di investimenti programmati pari a circa 19 miliardi di euro nei prossimi 5 anni: fra questi, 7,6 sono destinati ad investimenti per le reti elettriche, del gas e del teleriscaldamento, 7,7 alla produzione di energia rinnovabile e non rinnovabile, mentre circa 1,5 miliardi sono destinati all’efficientamento energetico e alla mobilità sostenibile. LE PRINCIPALI SFIDE PER LE UTILITIES VERSO IL 2035 - Guardando al futuro, il comparto delle utilities si trova davanti a sfide cruciali che richiedono un impegno strategico su più fronti. Come evidenzia il vicepresidente vicario di Utilitalia, Luca Dal Fabbro, “le imprese dei servizi pubblici si candidano a essere attori essenziali nel nuovo equilibrio tra sicurezza energetica ed ambientale, innovazione e crescita economica e coesione territoriale. In questo quadro, l’industrializzazione del settore e il superamento delle gestioni in economia, dove ancora presenti, restano fondamentali per migliorare le performance e aumentare la capacità di investimento complessiva. La strategia futura si fonda su tre assi portanti: una regolazione evolutiva, una governance industriale efficiente e non meno importante una forza lavoro competente e orientata al cambiamento”. Tra le priorità chiave individuate da Utilitalia figurano il rafforzamento del ruolo della regolazione indipendente, l’incremento degli investimenti nella sicurezza e resilienza delle infrastrutture e degli approvvigionamenti, le aggregazioni per una governance efficiente e il superamento dei vincoli normativi del Testo Unico sulle Partecipate. E ancora il consolidamento dell’industrializzazione dei settori, investimenti ancora più ingenti per garantire la qualità della risorsa idrica, misure tese a garantire la continuità agli investimenti oltre l’orizzonte del Pnrr, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi operativi e gestionali e politiche del lavoro che favoriscano stabilità, formazione e innovazione organizzativa.