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(Adnkronos) - Il centrodestra ancora al lavoro per definire gli ultimi dettagli della risoluzione di maggioranza che dovrà essere presentata in Parlamento, in vista della partecipazione della premier Giorgia Meloni, al Consiglio Europeo del 18-19 dicembre 2025. Nell'ultima versione del testo in possesso dell'Adnkronos sarebbe stata tolto il passaggio in cui si impegna il governo italiano a "condannare fermamente le persistenti attività ibride dannose e le iniziative di disinformazione, a partire da quelle messe in atto dalla Russia, e a contrastare e prevenire tali minacce, valutando anche l’applicabilità delle rilevanti misure di cui al pacchetto proposto dalla Commissione 'Scudo europeo per la democrazia'''. Tra gli impegni previsti relativamente al dossier Ucraina resterebbe, invece, quello a "proseguire ogni sforzo per sostenere il processo di pace, continuando a collaborare con gli Stati Uniti e mantenendo coeso il fronte europeo affinché si arrivi ad una pace giusta e duratura in Ucraina basata sul diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite". Confermato anche il pressing nei confronti di Mosca per arrivare a una pace duratura. Nel testo viene sottolineata infatti, la necessità di "continuare ad agire nei confronti della Federazione Russia ricorrendo a tutti gli strumenti della diplomazia incluso quello sanzionatorio, senza prescindere dal coordinamento con gli altri Stati membri del G7 e alla luce di solide basi giuridiche e finanziarie". Spiegando che l'obiettivo è quello "di spingere la Russia a sedersi al tavolo negoziale in buona fede e contribuire costruttivamente alla pace". Nessun riferimento esplicito alla fornitura di armi a Kiev invece risulterebbe presente. Nell'ultima versione della risoluzione di maggioranza, a quanto si apprende, sarebbe stato aggiunto un passaggio dove si impegna il governo italiano a promuovere in sede Ue il recupero di un piano per un'area di libero scambio Usa-Ue come strumento per rafforzare la collaborazione economica superando le logiche di contrapposizione così da incentivare una crescita comune e competitiva.
(Adnkronos) - “Il senso di questa operazione di rebranding è quello di guardare al futuro e di parlare al futuro per cui serve un brand con un nome che possa essere pronunciato e capito. Il nostro scenario di sviluppo è in Italia, l'anno scorso abbiamo vinto molti bandi della Consip per dare energia a comuni in tutto il paese”. Così Federico Testa, presidente di Magis, ex Agsm Aim, oggi a Verona, in occasione della presentazione ufficiale del brand nato dalla ricombinazione delle lettere del vecchio nome. Il nuovo brand è stato presentato ufficialmente durante la festa di Natale del Gruppo, che ha riunito oltre settecento collaboratrici e collaboratori. L'impegno dell'azienda non si concentra solo nel territorio: "Meno del 30% dei nostri clienti sono nei comuni di Vicenza e di Verona - spiega Testa - il restante sono fuori e noi dobbiamo parlare anche a questi. Inoltre dobbiamo parlare ai giovani che sono i clienti del futuro". Si guarda poi al futuro: "Come prossimo passo intendo tornare a parlare con il nuovo presidente del Veneto. Ogni anno ci sono più di 500 milioni di euro che vanno fuori dalla regione a imprese nazionali che una volta erano dello Stato mentre ora sono al 23% dello Stato e al restante di fondi di investimento di tutto il mondo. Riuscire a tenere parte di questa ricchezza in Veneto è una cosa importante" conclude Testa.
(Adnkronos) - "Il dialogo con le istituzioni è assolutamente buono perché sono consapevoli del fatto che i rischi sono enormi e i bilanci pubblici non sono sufficienti a coprire questi rischi, addirittura neanche le assicurazioni in taluni casi. Quindi bisogna prevenire". Lo ha detto oggi il presidente di A2a, Roberto Tasca, a margine della presentazione del Climate Transition Plan della società, in corso a Milano. Dal punto di vista di rapporto con le altre aziende "credo che in Italia ci sia, per tutto il settore dell'energia, un allineamento molto importante: c'è un'assunzione di responsabilità che tutti gli operatori, presentando i loro piani per i prossimi anni, hanno dichiarato di volersi assumere". "Io credo che questo sia un sintomo del fatto che nel nostro Paese ogni tanto pecchiamo un po' di pessimismo. Noi dobbiamo essere concretamente ottimisti, non velleitari, nell'immaginare come far risolvere il nostro sistema economico rispettando i vincoli ambientali che non possiamo rinviare" ha poi concluso Tasca.