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(Adnkronos) - Chiara Giallonardo è incinta. La conduttrice storica di 'Linea Verde' ha annunciato oggi, venerdì 23 maggio, ospite a 'La volta buona' la gravidanza e ha svelato di essere già al settimo mese. "Non lo sa nessuno", ha ammesso Chiara Giallonardo che ha annunciato la gravidanza pubblicamente solo oggi. La conduttrice è in attesa di una bambina e dovrebbe nascere ad agosto: "Potrebbe nascere nel giorno del mio compleanno, cosa che spero con tutto il mio cuore", ha detto la conduttrice. Giallonardo diventerà mamma a 46 anni e a La volta buona ha parlato delle emozioni che sta provando da quando ha scoperto di essere in dolce attesa: "Ultimamente i miei momenti preferiti sono quelli di relax, mi tocco la pancia, sento la bimba che si muove, è un dono meraviglioso che ti fa la vita", e ha aggiunto "è stato un miracolo tanto atteso nel mio caso, la vita spesso ti porta a non avere subito il momento esatto per diventare mamma". Giallonardo ha spiegato: "Per dieci anni sono stata in giro dappertutto per 'Linea Verde', non era il momento giusto per un figlio. Poi, bisogna anche trovare la persona giusta e ora l'ho trovata". Lei e il compagno Carlo hanno preferito tenere nascosta la gravidanza per preservarla: "Solitamente si aspettano i 3 mesi, però quando sei grande trovi che tutto sia più complicato", ha detto la conduttrice. Sarà una bambina ma il nome non è stato ancora scelto: "Noi eravamo pronti sul maschio, lo avrei chiamato come il mio papà che si chiamava Romeo, stiamo pensando. C'è un ballottaggio", ha aggiunto Giallonardo.
(Adnkronos) - “La ricerca dimostra che oltre due terzi di italiani sente di appartenere al ceto medio. Ceto medio che è protagonista vitale della società italiana, ma da troppo tempo costretto a non facili adattamenti di fronte alla persistenza di un fisco penalizzante, di un senso di sicurezza in erosione e di un'attenzione ridotta al valore delle competenze e delle funzioni avanzate in una società ad alta complessità. Tutelare e rilanciare il ceto medio è oggi una scelta essenziale per la crescita del Paese”. Così il segretario generale Censis, Giorgio De Rita, commenta il 2° rapporto Cida-Censis 'Rilanciare l'Italia dal ceto medio. Riconoscere competenze e merito, ripensare fisco e welfare', presentato oggi durante un convegno tenutosi alla Camera dei Deputati.
(Adnkronos) - Valorizzare ogni goccia d’acqua trattata, trasformandola in risorsa ambientale ed economica. Con questo obiettivo Gruppo Cap accede al sistema internazionale dei water credit volontari basati sul riuso delle acque depurate. La green utility pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano è il primo gestore idrico in Italia ad avviare questa iniziativa, aprendo di fatto un nuovo capitolo per la finanza sostenibile applicata alle utility. Il progetto nasce in collaborazione con Hypercube, gruppo svizzero attivo nella tokenizzazione degli impatti ambientali che nel 2024 ha introdotto i Wtr, il primo sistema internazionale di water credit volontari, e con il supporto di Aon in qualità di advisor tecnico-strategico. In un contesto nazionale in cui solo il 4% delle acque reflue viene riutilizzato, a fronte di un potenziale stimato da Arera pari al 21%, Gruppo Cap è tra i principali promotori del riuso delle acque depurate, pratica che consiste nell’impiego delle acque reflue trattate per usi non potabili come irrigazione e industria. I 40 impianti del Gruppo trattano ogni anno 350 milioni di metri cubi di acque reflue, di cui il 45,4% viene riutilizzato. I depuratori operano anche come bioraffinerie: trattano oltre 80mila tonnellate di fanghi all’anno, trasformandoli in fertilizzanti, energia e risorse per l’agricoltura, in linea con un modello di economia circolare avanzata. I crediti originati da Gruppo Cap si basano nello specifico sulle acque depurate presso l’impianto di Bresso-Niguarda, dove una parte delle acque viene riutilizzata per l'irrigazione di Parco Nord Milano; qui, una condotta dedicata, che connette la rete di trasporto delle acque depurate al sistema di irrigazione del parco, consentirà di aumentare la capacità di riutilizzo fino a 500mila metri cubi all’anno, contro i 50.000 forniti attualmente. Queste risorse saranno destinate all’irrigazione dei prati e all’alimentazione di fontane e canali, migliorando l’efficienza nell’uso delle acque superficiali. L’intervento, realizzato grazie a un investimento di 250mila euro, riduce drasticamente il prelievo da falda valorizzando la risorsa idrica in un’ottica circolare, ambientale e sociale. A ogni metro cubo di acqua riutilizzata corrisponde un water credit Wtr, generato tramite tecnologia blockchain secondo i più rigorosi standard Esg (Csrd, Gri, Sdg Onu). Tali crediti possono essere acquistati da aziende water-intensive per ridurre o bilanciare la propria impronta idrica, in particolare la componente 'hard-to-abate', con un sistema trasparente e verificabile, che consente anche al cittadino di tracciarne l’origine e l’utilizzo. “In un contesto in cui l’acqua è sempre più una risorsa preziosa, Cap offre un esempio concreto di come la transizione ecologica possa passare anche da modelli economici e gestionali capaci di generare valore ambientale, sociale e finanziario. Con questo progetto Cap consolida il proprio ruolo di apripista a livello nazionale nel campo dell’innovazione ambientale. Siamo convinti che il riuso dell’acqua non sia solo una buona pratica, ma anche un’opportunità per creare valore sul territorio, ridurre la pressione sugli ecosistemi e sviluppare nuovi strumenti di finanza sostenibile”, dichiara Michele Falcone, direttore generale di Gruppo Cap. Il valore dei water credit emessi da Hypercube, nel corso del 2024, è cresciuto di oltre il 70% indicando un fortissimo interesse sia del settore pubblico, sia del settore privato verso l’adozione di strumenti che possano accelerare su larga scala l’implementazione di processi e iniziative orientate all’efficienza idrica. Oltre a valorizzare processi virtuosi già in atto, il sistema dei water credit prevede che parte delle risorse generate dalla vendita dei crediti venga reinvestita in nuove progettualità sul territorio lombardo, con l’obiettivo di rafforzare infrastrutture, promuovere il riuso e ampliare l’impatto ambientale sostenibile.