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(Adnkronos) - "Non voglio dimenticare, ovviamente, il significativo contributo che la filiera della distribuzione moderna assicura all’economia italiana, sia in termini di Pil che di occupazione, favorendo lo sviluppo delle economie locali, sostenendo il tessuto delle piccole e medie e imprese, valorizzando il Made in Italy". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio letto al Forum della distribuzione moderna 2025 a Milano. "Il Governo ha sempre potuto contare, in questi anni, sulla collaborazione di Federdistribuzione, delle aziende che aderiscono alla rete e dell’intero comparto. Mi riferisco ad alcune iniziative che abbiamo realizzato insieme per contrastare l’inflazione e sostenere le famiglie economicamente più fragili, come ad esempio la “Carta dedicata a te”", sottolinea. "Uno strumento che, oltre ad aiutare un milione di famiglie ad acquistare beni di prima necessità, valorizza il lavoro e la qualità delle nostre filiere agroalimentari. È un’iniziativa nella quale crediamo molto e che abbiamo scelto di rifinanziare per il 2026 e il 2027", prosegue. "Voglio ricordare, inoltre, il “Trimestre Tricolore”, l’iniziativa che il Governo ha promosso nel 2023 insieme a tutti gli attori delle filiere dell’agroalimentare e dei beni di largo consumo per rafforzare il potere d’acquisto degli italiani, in un periodo nel quale l’inflazione era ancora elevata", dice ancora. "Un impegno - conclude - tutt’altro che scontato, e che conferma ancora una volta la vostra attenzione nei confronti delle famiglie italiane".
(Adnkronos) - "La lezione è chiara: l’Europa deve accelerare sulla sovranità digitale, sulla diversificazione delle infrastrutture e su un modello di resilienza distribuita. Ridurre le vulnerabilità della catena del cloud non è più un tema tecnologico, ma una condizione di sicurezza nazionale. Controllare la filiera, distribuire il rischio, rafforzare il perimetro: questa è la strada per evitare che il prossimo incidente diventi una crisi sistemica”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Giuseppe Mocerino, presidente di Netgroup ed esperto di cybersicurezza e innovazione digitale, sull'incidente che ha coinvolto ieri Cloudflare, con alcune ore di down di numerosi di siti da X a Chatgpt. Secondo Mocerino "oggi non basta ‘risolvere’ un down: serve capire quanto è profondo il nostro livello di dipendenza da pochi grandi operatori extra-europei e quanto sia limitato il controllo della filiera e della supply chain dei fornitori critici. Se un guasto tecnico può provocare effetti a cascata su scala mondiale, cosa potrebbe accadere in caso di attacco coordinato o pressione geopolitica? Per questo servono monitoraggi di sicurezza continui e una reale capacità europea di verificare, testare e governare ogni segmento dell’infrastruttura digitale", sottolinea. Per esperto di cybersicurezza e innovazione digitale infatti "l’incidente che ha coinvolto Cloudflare è un promemoria brutale: anche servizi considerati ‘di base’ nell’ecosistema digitale globale possono diventare un punto di fragilità sistemica. Quando una singola piattaforma ha la capacità di mettere offline, nello stesso momento, social network, intelligenza artificiale e servizi aziendali, significa che la concentrazione infrastrutturale ha superato il livello di rischio accettabile per imprese, cittadini e istituzioni. Un unico anello della catena è stato sufficiente per generare una ricaduta globale: questo è il cuore del problema", conclude.
(Adnkronos) - “La sensazione è quella di un’indifferenza strisciante, una neutralità operativa e ideologica rispetto alla sostenibilità ambientale. Ci siamo chiesti da cosa derivasse e la conclusione è che molto probabilmente l’aver scisso la sostenibilità ambientale dalla sostenibilità sociale e aver inflazionato la prima ha depauperato la possibilità della maggior parte dei referenti dell’opinione pubblica di identificarsi con temi e problemi che fanno parte della vita quotidiana e che hanno a che fare con la sostenibilità sociale”. Così il Ceo di Eikon Strategic Consulting Italia Enrico Pozzi, intervenendo all’apertura della Social Sustainibility Week in corso oggi a Palazzo dell’Informazione a Roma, illustrando i risultati della ricerca ‘Salute, benessere e sostenibilità’, presentata da Eikon in occasione dell’evento. “La sostenibilità sociale è difficile: parlare di uguaglianza, di diritti, di procedure, di norme e di policies è difficile. Sono cose complesse dalle quali le istituzioni tendono a sfuggire”, aggiunge Pozzi. “La sostenibilità sembra cedere il passo a una privatizzazione psicologica e microsociale della sostenibilità che si traduce in quell’universo psicologico e microsociale che definiamo salute, e che tendenzialmente ha a che fare con il proprio corpo. Salute come passaggio della sostenibilità a un universo dove gli attori sociali sembrano sparire”, conclude Pozzi.