ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Verrà scarcerato a minuti Alessandro Basciano, l’influencer a San Vittore dal 21 novembre, accusato di stalking nei confronti della ex Sophie Codegoni. Lo ha deciso la gip Anna Magelli, che questa mattina lo ha interrogato in carcere, senza applicare alcuna misura alternativa per Basciano. “Adesso riabilitiamo questo ragazzo”, le prime parole dell’avvocato Leonardo D’Erasmo, legale di Basciano, contattato dall’Adnkronos mentre attende l’influencer fuori dal carcere di San Vittore, dopo la scarcerazione disposta dalla gip Magelli. Basciano "l'ho trovato molto turbato e sorpreso di essere in una situazione del genere, per qualcosa che non ha commesso", ha detto questa mattina l'avvocato D'Erasmo, dopo l'interrogatorio di Basciano davanti alla gip di Milano. "Ha confermato che lui non c'entra in questa faccenda - ha evidenziato l'avvocato - Il mio assistito è turbato come una persona che finisce in carcere per qualcosa che non ha commesso. Turbato, dispiaciuto, afflitto e addolorato. Sono sicuro e fiducioso che la giustizia farà il suo corso". "Questo ragazzo è stato ucciso dalla stampa, è stato già fatto un processo mediatico, come accade in questi casi", ha detto l'avvocato D'Erasmo. "È stato utilizzato come capro espiatorio per qualcosa che non ha commesso - ha sottolineato il legale -. Ha risposto per tre ore al magistrato e ha dato la sua versione e le prove dei fatti che sono a sostegno di quanto realmente accaduto. Sono fiducioso del lavoro della magistratura e che presto avremo delle novità importanti". Quanto a un'eventuale richiesta dei domiciliari per Basciano, l'avvocato ha spiegato di aver "chiesto altro" senza specificare ulteriormente. Nel pomeriggio la scarcerazione dell'influencer.
(Adnkronos) - "La trasformazione digitale di Sisal è stata possibile grazie all'investimento in infrastrutture digitali e in formazione interna con un approccio più sostenibile e inclusivo. Abbiamo offerto a tutti la possibilità di acquisire le competenze digitali”, utili non solo, “al ruolo ricoperto in azienda, ma anche ad essere attivi sul mercato del lavoro”. Così Francesco Durante, amministratore delegato di Sisal, intervenendo a valle dell’evento ‘FutureS’, organizzato a Roma, proprio da Sisal, per creare un'occasione di confronto con istituzioni, aziende e opinion maker sulle sfide e le opportunità legate all'innovazione digitale. Al centro dell’appuntamento il tema delle infrastrutture digitali come motore di sviluppo per il sistema produttivo italiano: “Le infrastrutture digitali e i dati saranno sempre più rilevanti per la sicurezza e la competitività del Paese - sottolinea l’ad Durante - diventerà fondamentale investire in infrastrutture e progetti come il Polo strategico nazionale”, cioè il cloud per la gestione dei dati e servizi della Pubblica amministrazione italiana, “e diventa ancora più importante investire in competenze digitali per rendere il Paese più competitivo: in Italia circa il 50% delle persone non ha ancora competenze digitali di base, siamo uno degli ultimi Paesi in Europa - rimarca - Dobbiamo favorire un processo di inclusione sociale per dare la possibilità a tutti di acquisire le competenze oggi necessarie per essere attivi sul mercato del lavoro”. L’amministratore delegato di Sisal fa sapere che l’azienda ha lavorato “per costruire un modello diffuso di competenze digitali sul territorio” e lo ha fatto aggiungendo agli “hub di Milano, Roma e Torino anche l’hub di Napoli e Palermo”. Sempre sotto il profilo delle competenze digitali, Sisal ha stretto una collaborazione con il mondo accademico: “Abbiamo costruito delle partnership per fare in modo che le persone uscite dai percorsi di formazione”, universitari, “avessero le giuste competenze digitali. Un esempio è la partnership con il Politecnico di Torino per lo sviluppo del master universitario di secondo livello ‘HumanAIze’, che consente a persone con competenze umanistiche di acquisire anche quelle digitali e tecnologiche”, al fine di, “creare delle figure professionali ibride che oggi sono estremamente rilevanti, ma non disponibili sul mercato del lavoro”, conclude.
(Adnkronos) - “Si parla molto delle aziende di Stato un po’ meno delle multiutility ma le multiutility sono quelle che investono in Italia, nei comuni e nei territori, non in Africa o in Sudamerica, e sono quelle che impiegano 300 mila persone. Quindi, che c’è spazio per tutte, per le grandi, per le piccole, ma le multiutility sono una delle cinghie di trasmissione dell’economia reale”. Così il presidente di Iren, Luca Dal Fabbro, intervenendo ad un incontro nell’ambito dell’assemblea annuale di Anci in corso a Torino. “Credo che il sistema delle multiutility in Italia possa essere utile per lo sviluppo dell’energia e dei servizi sostenibili nei Comuni. Le utility italiane hanno circa 300 miliardi di euro in fatturato annuo, coprono il 15% del Pil”, ha aggiunto Dal Fabbro dicendosi convinto che “il futuro sia sempre più della partnership pubblico-privato". "Penso - ha spiegato - una delle soluzioni che possiamo sviluppare insieme con i comuni e con le istituzioni siano i partenariati pubblici -privati in tutte le attività che insistono nei servizi pubblici, acqua, energia, ambiente”. "Per fare questo bisogna fare anche un po’ di formazione alle multiutility, alle aziende che lavorano in questo settore, ai comuni e alle istituzioni perché oggi la legge ci permette di fare operazioni virtuose a beneficio del cittadino e delle aziende unendo le competenze pubblico privato e questo lo si fa liberando finanza, oggi l’economia ia supporta questo tipo di progetti, quindi il problema non è trovare il denaro ma quelle strutture più trasparenti e virtuose possibili che dimostrano di dare un beneficio ai cittadini”, ha concluso.