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(Adnkronos) - La salma di Ramy Elgaml, il 19enne del Corvetto morto lo scorso 24 novembre al termine di un inseguimento dei carabinieri, è arrivata al cimitero di Bruzzano, dove si celebra oggi il funerale. Ad accogliere il feretro all’ingresso la famiglia e un folto gruppo di amici. "Siamo in un cimitero, dobbiamo essere calmi, andiamo al funerale del nostro carissimo amico, ragazzo e fratello Ramy, dobbiamo essere al livello di dare un’immagine realista, importante e straordinaria della nostra comunità, rispettando tutte le norme di questo Paese", la raccomandazione dell’Imam ai presenti prima della celebrazione. “Noi dobbiamo essere messaggi di pace, giustizia e uguaglianza. Dobbiamo chiedere sempre giustizia”, le parole dell’Imam Mahmoud Asfa, celebrando il funerale e dopo aver rivolto le “condoglianze alla famiglia di Ramy, siamo tutti vicini alla famiglia e chiediamo che Dio ascolti il nostro sforzo”. E’ stato intanto dimesso ieri dall’ospedale Fares Bouzidi, il 22enne che era alla guida dello scooter rimasto coinvolto nell’inseguimento dei carabinieri con incidente nel quale ha perso la vita l’amico Ramy. A confermarlo all’Adnkronos il legale di Fares, l’avvocato Debora Piazza. I rilievi contenuti nell’informativa della polizia locale depositata in Procura non sembrano quindi aver mostrato particolari evidenze: sull'auto dei carabinieri non risultano segni della vernice dello scooter. E la morte di Ramy, dovuta a una lesione dell'aorta che ha provocato un'emorragia interna, potrebbe essere riconducibile all'impatto con il palo del semaforo presente all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta. Proprio per questo, la stessa Procura potrebbe disporre una consulenza cinematica, in grado di fornire ulteriori elementi rispetto alla velocità e all'esatta traiettoria di scooter e auto.
(Adnkronos) - A seguito delle elezioni del Consiglio Direttivo dell’Associazione Le Donne della Birra per il triennio 2025/2027, che hanno visto a fine ottobre la conferma della maggior parte della composizione del precedente comitato, si sono tenute le nomine delle cariche. Presidente è stata eletta la friulana Federica Felice, vicepresidente Elvira Ackermann, fondatrice e past president ligure. Le altre socie del Consiglio, provenienti da diverse regioni, sono: Michela Cimatoribus, Fiona Monni, Federica Russo, Giuliana Valcavi e, new entry, Nicoletta Tagliabracci. “Eredito un’associazione che è arrivata felicemente al suo primo decennio di vita: un traguardo che ci sta dando la forza per introdurre una serie di progettualità importanti a favore delle donne del settore e del comparto birrario nel suo complesso. La nostra vocazione è nazionale e consolidando gli obiettivi e l’impegno verso la parità di genere del settore, sono motivata a rafforzare la visibilità sul territorio con maggiori azioni a supporto della donna che vuole abbracciare il mondo della birra, sia come appassionata che come professionista”, spiega Federica Felice. Federica Felice, di formazione turistica e universitaria in campo bancario, è sommelier Ais. Si è dedicata per 20 anni alla propria attività di famiglia nel settore del vino. Terminata l’esperienza enoica, da quasi un decennio è socia di un birrificio artigianale in Friuli Venezia-Giulia dove vive. Forte della lunga esperienza nel settore della comunicazione, opera da freelance come web and social media strategist.
(Adnkronos) - "È la più importante indagine sulla sostenibilità e i giovani mai fatta in Italia, è complessa e piena di sfaccettature. Abbiamo cercato di capire cosa sanno i giovani della sostenibilità sociale e la loro percezione del futuro". Così Enrico Pozzi, Ceo Eikon Strategic Consulting Italia, illustrando i risultati della ricerca dal titolo ‘Giovani e sostenibilità sociale’, presentata all’evento di apertura della Social Sustainability Week ‘I giovani e la sostenibilità, talenti da valorizzare’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "La ricerca è una conseguenza diretta dell’indagine dell’anno scorso che era partita dalla sensazione di una crescente indifferenza verso la sostenibilità - spiega - L’ipotesi che avevamo dimostrato è semplice: la sostenibilità è stata ridotta alla sostenibilità ambientale, che è solo una modesta parte dell’Agenda 2030, dimenticando un anello cruciale, la sostenibilità sociale, quella più vicina alla domanda, alle percezione e ai comportamenti quotidiani delle persone". Perché? “Perché il sociale è pericoloso, problematico ed evoca parole sfidanti come uguaglianza, parità dei diritti, ecc…”. "Altro elemento emerso lo scorso anno: i giovani, che sono il futuro. Quindi cosa pensano e dicono sulla sostenibilità, in particolare di quella sociale, era un terreno misterioso", conclude.