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(Adnkronos) - Se lo stress è costante rischia di diventare malattia producendo effetti che a loro volta alimentano lo stato di tensione innescando un circolo vizioso. Per questo gli esperti della Casa di cura San Rossore di Pisa, insieme all'università di Pisa sono al lavoro per un test delle unghie che potrà misurare i livelli di stress cronico. Ma come agisce lo stress? Quali circuiti biologi attiva nel breve e nel lungo periodo? Come prevenirlo e combatterlo? E come dosarlo? Gli specialisti della struttura hanno definito un protocollo multidisciplinare dedicato e offrono consigli mirati - dai cibi anti-stress all'importanza dello sport, della meditazione e di coltivare passatempi e amicizie. "Stress acuto e stress cronico sono le due condizioni in cui l'organismo reagisce rilasciando il cortisolo, ormone steroideo conosciuto come ormone dello stress", illustrano gli esperti. "Ma se nel caso di una condizione di stress acuto il cortisolo rilasciato funge da elemento riparatore, spegne l'evento infiammatorio e ripristina la condizione naturale pre-stress, al contrario in una condizione di stress cronico, dove l'organismo rilascia per tempi prolungati il cortisolo, l'ormone cambia la sua funzione e diventa pro-infiammatorio, dunque va a incidere negativamente creando una condizione infiammatoria permanente nell'organismo esponendolo a gravi rischi e patologie". L'endocrinologo Fausto Bogazzi ricorda che "per l'Organizzazione mondiale della sanità lo stress cronico rappresenta una condizione pre-patologica, come l'esaurimento psico-fisico (burnout). Quando siamo sottoposti a un carico eccessivo, si attiva un sistema ancestrale presente nell'animale e nell'uomo, che parte dal cervello e che porta a un battito cardiaco accelerato, all'aumento della pressione sanguigna e del glucosio. L'attivazione di questo sistema nel breve periodo ci aiuta a superare le difficoltà". Ma il "carico prolungato nel tempo, soprattutto in soggetti catalizzatori di stress, è responsabile di complicanze che a loro volta contribuiscono ad aumentare ulteriormente la condizione stressante: insonnia, ansia, depressione, ipertensione, fino ad arrivare a patologie cardiovascolari". "In questo periodo storico lo stress è diventato un compagno costante per molti di noi - analizza Bogazzi - Dal lavoro alle relazioni personali, nel quotidiano vengono costantemente messi alla prova il nostro benessere emotivo e fisico. Oggi i pericoli sono rappresentati dallo stress nel luogo di lavoro, dalle scadenze finanziarie, dalle preoccupazioni per la salute e persino dalle competizioni sportive o scolastiche, e dunque nessuno, neppure i bambini sfuggono alla stress", precisa l'endocrinologo, invitando a essere consapevoli del problema e a riconoscere l'eventuale condizione di stress anche in chi ci sta accanto. La Casa di cura San Rossore - riferiscono dalla struttura - con Bogazzi, lo psicologo clinico Ciro Conversano e un ampio staff multidisciplinare che include il direttore sanitario Giovanni Gravina e Simone Casarosa, direttore del San Rossore Sport Village, ha istituito un protocollo innovativo per affrontare le condizioni stressogene che mettono a rischio la salute e il benessere. "E' importante entrare in un percorso integrato per superare lo stress o prevenirlo - rimarca Bogazzi - L'obiettivo è quello di ridurre l'infiammazione cronica causata dallo stress e responsabile delle complicanze, e sviluppare una maggiore resilienza a esso. E' necessario concentrarsi sugli aspetti cruciali legati allo stress: intestino, ormoni, attività fisica, alimentazione, mindfulness. Gli eventi stressogeni fanno parte della vita quotidiana, ma si può imparare a gestirli e a diventare più forti di fronte allo stress: è importante identificare le fonti stressogene e adottare le giuste strategie per proteggere il nostro benessere fisico per arrivare a una vita più serena e migliorare la nostra salute generale. Un supporto prezioso in questa direzione è offerto dal lavoro multidisciplinare che coinvolge specialisti come endocrinologi, nutrizionisti, coach sportivi e psicologi". "L'integrazione nella dieta di elementi naturali ad azione antinfiammatoria, come gli acidi grassi omega-3 - indicano gli esperti - è un supporto fondamentale nella prevenzione e nella gestione dello stress cronico. La modulazione del microbiota intestinale utilizzando probiotici specifici antistress, una regolare attività motoria, la pratica della mindfulness, coltivare hobby e relazioni interpersonali completano il percorso". "Relativamente alla condizione di stress - precisano gli specialisti toscani - oggi è di fondamentale importanza la necessità di affiancare alla valutazione di tipo psicologico, che avviene tramite l'utilizzo di questionari specifici, una misurazione oggettiva dello stress cronico". In questa direzione si sta muovendo uno studio scientifico al quale partecipano Bogazzi e Conversano, condotto dall'università di Pisa, che punta in un "vicino futuro" a "una risposta accertata e rigorosa nella misurazione dello stress: attraverso l'esame delle unghie - è il progetto - si potrà misurare in termini di mesi, a ritroso, la permanenza di cortisolo nell'organismo e il suo livello, e utilizzare questo dato come indicatore di stress cronico". "Misurare l'ormone dello stress - concludono dalla Casa di cura San Rossore - è una necessità su piano mondiale, considerando quanto l'esposizione permanente a una condizione infiammatoria possa essere cattiva per la salute di tutti. Per questo la risposta dei ricercatori dell'università di Pisa rappresenterà un punto fermo nella prevenzione e nella cura di tutte le patologie scatenate da uno stato permanente infiammatorio dovuto a condizioni stressogene".
(Adnkronos) - All’età di 86 anni sogna di aprire un suo caseificio e si è iscritta alla nuova edizione del corso di formazione per diventare casari, organizzato dalla Scuola lattiero-casearia del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, attraverso la società in house Mbc Service. Graciela Zar, origini argentine, ma da anni residente in provincia di Roma, madre di tre figli, ha energia ed entusiasmo contagiosi ed è tra i più appassionati studenti dell’edizione 2025 del corso, che conta 10 iscritti, tra cui 3 donne. L’iniziativa, attiva dal 2017, è ripartita e prevede 250 ore di lezioni teoriche e pratiche, con uno stage finale nei caseifici soci del Consorzio. Il percorso formativo, riconosciuto dalla Regione Campania, consente di ottenere la qualifica di 'Addetto alle lavorazioni lattiero-casearie', vanta un placement di oltre il 90% e ha 'diplomato' oltre 100 allievi provenienti da ogni continente, dagli Usa all’Australia. Graciela Zar è l’alunna più adulta mai registrata nella storia della Scuola del Consorzio. Nata a Buenos Aires da padre italiano e madre belga, è figlia di allevatori di bestiame: “Vivevamo nella Pampa argentina, in spazi immensi nel cuore della provincia di Buenos Aires, dove mio padre allevava gli animali, da qui la mia passione per i bovini in particolare”, racconta. Graciela arriva in Italia a 27 anni, si laurea alla Pontificia Università Gregoriana di Roma in Scienze Sociali e lavora come segretaria all’ambasciata argentina in Italia. "Poi è emersa la mia passione per il cibo - fa sapere - e con mio marito abbiamo aperto un locale a Pisoniano, in provincia di Roma, dove si ballava tango e si mangiavano bistecche argentine. Lo abbiamo gestito fino a qualche anno fa, ora ci ritorno spesso per riunirmi con le mie amiche. Ho tanti interessi ancora, nonostante la mia età, ma per fortuna tutti mi dicono che non la dimostro”. Il suo nuovo progetto è aprire un allevamento di bufale con annessa produzione di mozzarella Dop: "Sono una grande consumatrice di mozzarella di bufala e un giorno sullo smartphone mi è apparso l’annuncio del corso, così ho contattato il Consorzio e mi sono iscritta. Il corso è molto interessante e coinvolgente, con docenti bravissimi, che mi hanno dato ulteriore carica per il futuro. Mi sono lanciata in questa avventura e spero che qualcosa verrà fuori, altrimenti pazienza. Intanto cerco un socio per realizzare il caseificio, ma possibilmente più giovane di me”, annuncia Graciela. “Siamo molto felici di avere con noi la signora Graciela, a testimonianza che la passione per il nostro prodotto non conosce limiti. Auguro a lei e agli altri studenti un percorso di successo e di realizzare l’obiettivo di lavorare nella filiera bufalina. Noi li guideremo con tutta l’esperienza e la forza del nostro comparto, che proprio attraverso progetti del genere getta le basi per costruire il suo futuro”, commenta il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo.
(Adnkronos) - Il Consorzio Italiano Compostatori (Cic) e Legambiente hanno sottoscritto, durante la 28esima edizione della Fiera di Ecomondo, un Protocollo d’intesa volto a valorizzare il ruolo strategico del riciclo organico nell’economia circolare e a consolidare la collaborazione tra le due realtà impegnate nella sostenibilità ambientale e nella gestione virtuosa dei rifiuti organici, rafforzando così le sinergie tra mondo associativo, imprese e istituzioni. “Oggi rafforziamo un’alleanza strategica per promuovere la cultura del riciclo organico e della qualità del compost. La frazione organica è una risorsa essenziale per l’economia circolare: dal suo corretto trattamento possiamo ottenere compost, fondamentale per tutto il settore ambientale, e biometano, senza dimenticare la produzione di anidride carbonica - dice Gianpaolo Vallardi, presidente del Cic - Con Legambiente condividiamo la convinzione che sia fondamentale investire sulla qualità della raccolta, sull'efficienza impiantistica e sulla corretta informazione ai cittadini. Solo così potremo chiudere davvero il cerchio del riciclo organico e valorizzare l’intero settore”. Cic e Legambiente si impegnano a collaborare nella realizzazione di studi, campagne di informazione, progetti territoriali e momenti di confronto pubblico dedicati al miglioramento della gestione dei rifiuti organici e alla diffusione di buone pratiche di economia circolare, nonché collaboreranno per promuovere l’impiantistica dedicata al riciclo organico, con processi che uniscono la produzione di energia rinnovabile e materia, come il biometano e i fertilizzanti organici. Cic e Legambiente ribadiscono che "la qualità del riciclo parte dai comportamenti quotidiani dei cittadini: la corretta raccolta dell’umido e dei materiali compostabili è la condizione essenziale per ottenere compost di qualità elevata e ridurre gli scarti". Per questo, le due organizzazioni rafforzeranno le attività di informazione, educazione ambientale e sensibilizzazione. “L’accelerazione verso un’economia sempre più circolare - dichiara il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani - rappresenta per il Paese un’opportunità strategica: è una leva fondamentale della transizione ecologica su cui investire per ridurre le emissioni climalteranti e inquinanti, valorizzare le economie dei territori e restituire risorse all’agricoltura. In questa prospettiva, il riciclo della frazione organica e la produzione di biometano sono due strumenti essenziali, che tuttavia devono essere accompagnati dalla conoscenza sul tema e dalla partecipazione consapevole dal basso”. Tra gli obiettivi principali del protocollo figurano il rafforzamento della raccolta differenziata dell’umido e del verde nelle aree meno performanti e il miglioramento della qualità dei rifiuti organici conferiti agli impianti, anche attraverso la promozione del corretto conferimento dei manufatti biodegradabili e compostabili certificati nella filiera del riciclo organico. Ulteriori obiettivi del protocollo sono la valorizzazione dei fertilizzanti organici come risorsa per i suoli agricoli e urbani e il consolidamento di impianti innovativi in grado di coniugare produzione di energia e recupero di materia. Infine, con questo accordo Cic e Legambiente si impegnano a diffondere dati e buone pratiche e a organizzare momenti di informazione rivolti a cittadini e istituzioni.