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(Adnkronos) - “Oggi presentiamo la settima edizione di My Selection, che evidenzia un rapporto molto vicino con la filiera agroalimentare italiana. McDonald's ha iniziato nel 2008 a valorizzare i prodotti Igp e Dop e da allora siamo riusciti a proporre all’interno delle nostre ricette ben 22 ingredienti, per un totale di oltre 8mila tonnellate di materie prime utilizzate. In questa nuova edizione valorizziamo cinque prodotti Dop e Igp. In questi anni abbiamo avuto modo di far assaggiare oltre 100 milioni di panini dando molta visibilità ad ingredienti che sono delle vere eccellenze delle nostre regioni italiane”. Sono le parole di Giorgia Favaro, amministratrice delegata di McDonald’s Italia, a margine della presentazione delle nuove ricette ideate in occasione dell’edizione 2025 di My Selection. “McDonald’s Italia - spiega l’ad di McDonald’s Italia - è in questo Paese da 39 anni e fin da subito ha cercato di essere estremamente rilevante per i consumatori italiani, valorizzando le eccellenze del settore agroalimentare italiano. Da allora abbiamo collaborato con diversi fornitori locali e cerchiamo di trovare delle modalità per valorizzare anche delle filiere in difficoltà. Negli ultimi due anni, ad esempio, abbiamo valorizzato il pomodoro di Pachino Igp inserendolo nelle nostre insalate, che è una filiera in difficoltà dovuta alla concorrenza estera. Lo scorso anno, invece, siamo riusciti a introdurre la pera dell'Emilia-Romagna Igp, per aiutare un settore fortemente in crisi a causa dei cambiamenti climatici”. “Per noi questo è un impegno che continua nel tempo ed è per questo che oggi presentiamo la linea My Selection, nella quale continuiamo a dare la possibilità a moltissimi clienti e soprattutto ai giovani di provare gusti e prodotti dei vari territori delle nostre regioni”, conclude.
(Adnkronos) - Sarà la giovane produttrice Elena Salviucci, titolare dell’azienda vitivinicola Campotondo, a guidare per il prossimo triennio la Strada del Vino Orcia. La nomina è arrivata il 9 gennaio, all’interno del primo Consiglio del nuovo corso dell’Associazione che raccoglie i 12 comuni dell’Orcia Doc, oltre a numerosi soci rappresentati da cantine e attività produttive. Insieme alla presidente sono stati nominati anche i due vicepresidenti che l’affiancheranno nel percorso, Andrea Francini, sindaco di Trequanda, e Marco Bartoli, sindaco di San Quirico d’Orcia. “Per me è un grande onore guidare questa associazione - ha commentato Elena Salviucci - che rappresenta un unico nel suo genere e che soprattutto lavora per promuovere un territorio che è Patrimonio Unesco e tra i più famosi e attrattivi al mondo. Ora dobbiamo lavorare al consolidamento di un sistema turistico integrato e aggregato di area vasta che include la Val d’Orcia, l’Amiata e la Valdichiana sense con l’obiettivo di dare un’immagine unitaria alla promozione e al marketing territoriale con un focus specifico sull’agroalimentare e integrando le varie offerte turistiche dell’area”. Oltre a questo, tra gli obiettivi anche quello di accrescere la capacità delle reti locali di imprese di attrarre e accogliere visitatori promuovendo la conoscenza del territorio favorendo tassi più lunghi di permanenza e migliorando il customer retention rate. Promuovere all’interno della destinazione turistica locale un’offerta turistica integrata e diffusa, di qualità e sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Elena Salviucci, 29 anni, è nata e cresciuta a Campiglia d'Orcia, un piccolo borgo a cavallo tra Amiata e Val d’Orcia. Dopo aver frequentato il Liceo Classico e la laurea in mediazione linguistica, la nuova presidente ha deciso di portare avanti l'azienda agricola della famiglia, Campotondo, dove oltre alla cantina si preoccupa anche della parte enoturistica e amministrativa. In parallelo con il lavoro, nel 2019, Elena Salviucci ha conseguito il titolo di sommelier e un master in marketing e management per imprese vitivinicole presso l'Università degli studi di Firenze. Impegnata come membro del Cda del Consorzio del Vino Orcia, oltre a svolgere attività di volontariato in diversi progetti di valorizzazione e tutela del patrimonio artistico, culturale, paesaggistico, umano e agroalimentare del territorio. Il turismo 'rigenerativo' tra gli obiettivi del mandato. Il turismo rigenerativo si basa sull’idea che il turismo debba essere al servizio del territorio, anziché viceversa: in questo modo può generare benefici per i territori, le comunità che lo abitano e i visitatori. Uno dei principali benefici del turismo rigenerativo è la creazione di valore non solo economico ma anche culturale e sociale, duraturo nel tempo. Tale approccio incoraggia infatti la partecipazione delle comunità locali, degli operatori, delle imprese e dei visitatori. Questo è uno degli obiettivi di questo nuovo mandato. Insieme alla presidenza, fanno parte del rinnovato Consiglio di amministrazione della Strada del Vino Orcia anche Giulitta Zamperini (presidente del Consorzio del Vino Orcia), Ada Anna Becheri, Donatella Cinelli Colombini, Francesco Pifferi, Luchino Grappi, Marco Capitoni e Gabriella Giannetti. La Strada del Vino Orcia è nata nel 2003. Sono 1 i comuni che ne fanno parte: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena. Nel 2004 la Val d’Orcia viene iscritta nel Patrimonio mondiale dell’umanità sotto la tutela dell’Unesco, divenendo il primo territorio rurale ad essere premiato con questo riconoscimento, tanto che oggi il suo meraviglioso paesaggio è divenuto l’icona della campagna Toscana. La Strada del Vino Orcia è un invito a scoprire questo territorio, la vita che scorre con i ritmi della natura, a vivere immersi in 'un luogo del sogno'. Suggerimento di luoghi dove gli uomini vivono ancora in armonia con la natura. Chi vuol davvero conoscere questa terra deve mettere incontro di non poter più farne a meno, di ritornare di persona o con la mente alla fonte di tante emozioni.
(Adnkronos) - “Purtroppo c'è molta confusione riguardo queste tematiche. Con il nostro progetto, che realizziamo con il contributo non condizionato dell'Unione italiana olio di palma sostenibile, miriamo a colmare questo gap informativo, ma anche di fiducia, che purtroppo c'è tra i consumatori e il mondo della produzione e della distribuzione circa le possibilità offerte ai cittadini di potersi nutrire in maniera sostenibile”. Così Cinzia Pollio, Coordinatrice progetti e politiche per i consumatori di Cittadinanzattiva in occasione della presentazione della presentazione del progetto "Nutrizione Sostenibile e Lotta agli Sprechi" lanciato da Cittadinanzattiva in collaborazione con il Centro di Ricerca EngageMInds HUB dell'Università Cattolica ed il supporto non condizionato dell'Unione italiana olio di palma sostenibile. La confusione è estesa anche al concetto stesso di nutrizione sostenibile, come spiega Pollio: “noi lo intendiamo come la possibilità da parte del consumatore di agire in maniera consapevole, con un comportamento di scelta che gli consenta di agire in prima persona orientando con le proprie scelte anche i processi di produzione e di distribuzione, prediligendo quelle che possono essere le filiere più sostenibili e più circolari”. Il progetto è al secondo anno dopo che il progetto pilota ha definito gli elementi principali da affrontare con i consumatori. “Il nostro è quello di promuovere elementi di consumo più responsabili e sostenibili in maniera consapevole, in linea anche con quello che è il Goal 12 dell'Agenda 2030. E' partita da oggi una consultazione - in maniera fisica presso le nostre sedi ma anche on line attraverso i nostri canali digitali - con la quale cercheremo di raccogliere quelle che sono le opinioni dei cittadini e dei consumatori riguardo il concetto di nutrizione sostenibile, riguardo le attitudini e le propensioni che hanno anche nei confronti degli acquisti sostenibili e della lotta agli sprechi. E, in ultimo, su quello che sarà il ruolo centrale del consumatore per favorire la promozione di un concetto e di un'azione volta alla nutrizione più sostenibile”, conclude.