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(Adnkronos) - "Da qui a fine stagione meglio una vittoria o il secondo posto nella classifica costruttori? Difficile dirlo, ma vincere una gara sarebbe importante così come il secondo posto. Non si può scegliere, voglio tutti e due". Così il pilota della Ferrari Charles Leclerc nel corso della conferenza stampa piloti di oggi, giovedì 6 novembre, alla vigilia del fine settimana del Gp del Brasile. "Se dovessimo chiudere al secondo posto nel Costruttori, comunque, non sarebbe sufficiente per un team come la Ferrari - ha sottolineato il 28enne monegasco, reduce dal secondo posto nel Gran Premio del Messico alle spalle di Lando Norris -. Ciò premesso, considerando l’andamento, abbiamo avuto un miglioramento e ora siamo in lotta. E quello deve essere il nostro obiettivo. La Mercedes andrà forte a Las Vegas, sulle altre piste ce la giocheremo. Ma abbiamo il vento in poppa e speriamo di continuare così in questo finale”. Il ferrarista ha parlato poi del circuito brasiliano. "Mi piace Interlagos, anche se non sono mai andato a podio qui. Sono certo che se faremo tutto alla perfezione, potremo salire sul podio. E pensando a come le cose qui a volte sono folli… chissà...”
(Adnkronos) - Si è svolto questa mattina, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli studi di Perugia, il workshop 'Il colore della qualità' in cui è stato presentato un nuovo studio promosso dalla Fondazione Ets Istituto Nutrizionale Carapelli (Inc) e condotto da Maurizio Servili, ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari dello stesso Ateneo e membro del Comitato Scientifico dell’Inc. Lo studio, mirato a valutare sistemi innovativi per determinare la freshness dell’olio extra vergine di oliva (evo) durante la shelf-life, ha preso in considerazione nuovi parametri chimici per determinare l’evoluzione dello stato ossidativo dell’olio e nuovi colori di bottiglia. La conservazione della qualità dell’olio evo confezionato è influenzata sia dalla tipologia di packaging che dalle condizioni di stoccaggio a scaffale. Il naturale processo di foto-ossidazione può compromettere, infatti, anche in tempi brevi, le proprietà sensoriali e salutistiche del prodotto. Bruno Seabra, presidente della Fondazione, nell’aprire i lavori ha sottolineato: “La mission della Fondazione Ets Istituto Nutrizionale Carapelli è quella di promuovere la ricerca nel settore dell’olio d’oliva e di diffonderne i risultati a beneficio del miglioramento della qualità e dell’educazione del consumatore. Oggi, grazie all’importante lavoro scientifico dell’Università di Perugia, presentiamo dei risultati che possono avere un impatto concreto sulla gestione dell’olio extra vergine a scaffale. Conservare al meglio la qualità significa tutelare tutti quei valori distintivi, sensoriali e nutrizionali, dell’olio extra vergine di oliva, che lo rendono un alimento essenziale della Dieta Mediterranea. Sostenere la ricerca, per l’Inc, vuol dire mettere al centro il consumatore e il futuro della sua salute. Ringraziamo Verallia per la collaborazione, predisponendo i prototipi del vetro oggetto della sperimentazione". Come dettagliato da Maurizio Servili, “lo studio in oggetto ha valutato, per la prima volta, l’impatto di diverse tonalità cromatiche del vetro quali il verde chiaro, l’ambra, il verde Uvag e il blu, sulla stabilità ossidativa degli oli evo esposti alla luce, simulando le condizioni di conservazione tipiche dei punti vendita". "Per valutare la shelf-life sono stati introdotti nuovi parametri strumentali per meglio interpretare il livello ossidativo degli oli e/o il loro grado di freschezza. I risultati ottenuti, testando oli di diversa origine geografica e composizione chimica, hanno evidenziato che il vetro blu ha un effetto protettivo sull’olio evo superiore a tutti gli altri colori di vetro testati. Gli effetti più significativi si sono osservati sull’evoluzione di parametri strumentali tradizionali come il K270 ed innovativi quali l’evoluzione dei composti fenolici ossidati, i composti volatili di neoformazione ossidativa e le pirofeofitine”, ha spiegato. Durante il workshop, la Stazione Sperimentale del Vetro di Venezia ha illustrato le proprietà ottiche e tecniche che rendono il vetro un materiale ideale per la protezione e la conservazione degli alimenti. Verallia ha approfondito invece il tema della sostenibilità, sottolineando l’impegno dell’azienda orientato ad una costante riduzione dell’impatto ambientale del prodotto, evidenziato dall’alto contenuto di materia riciclata (65,7%), utilizzato per la innovativa bottiglia in vetro Blu. “Sempre più riconosciuto - ha precisato nelle conclusioni Michele Carruba, presidente del Comitato scientifico di Inc - è il ruolo della nutrizione nel prevenire patologie di grande impatto sociale e l’olio extra vergine di oliva è sempre più considerato un componente indispensabile all’interno di una dieta sana. Questo studio, come gli altri condotti dall’Inc, ha un grande valore scientifico e contribuisce ad accrescere le conoscenze delle caratteristiche qualitative dell’olio evo e degli effetti nutrizionali dello stesso”.
(Adnkronos) - Secondo il Rapporto Strategico 'La geopolitica delle Materie Prime Critiche', presentato da Iren e Teha Group a Ecomondo 2025, l’Italia potrebbe coprire fino al 66% del proprio fabbisogno nazionale di materie prime critiche (Mpc) investendo 2,6 miliardi di euro all’anno nella filiera del riciclo dei rifiuti elettronici (Raee), la stessa cifra che rischia di trasformarsi in una 'tassa' europea per mancato adeguamento ai target di raccolta. “La nuova tassa Raee rischia di diventare un costo del non fare per il Paese - ha dichiarato Luca Dal Fabbro, presidente esecutivo di Iren - Ma se le stesse risorse venissero reinvestite nel sistema nazionale del riciclo, potremmo coprire gran parte del fabbisogno interno di materie prime critiche e valorizzare ogni anno 1,7 miliardi di euro di materiali oggi dispersi”. Dal Fabbro ha sottolineato che “l’Italia deve cogliere questa occasione per trasformare un vincolo in un vantaggio competitivo, puntando su innovazione impiantistica e cooperazione industriale anche con i Paesi del Nord Africa, nell’ambito del Piano Mattei". “Il percorso verso l’autosufficienza resta complesso: l’Italia non dispone di riserve minerarie significative e la filiera del processing richiede economie di scala difficili da sviluppare in un contesto nazionale". Secondo Dal Fabbro, il Paese è fortemente esposto alle tensioni internazionali sulle forniture: “Oggi l’Unione Europea importa 4,7 miliardi di euro di titanio e 1,4 miliardi di euro di terre rare e dipende in misura significativa da un numero ristretto di Paesi fornitori. Una interruzione delle forniture metterebbe a rischio fino a 700 miliardi di euro di produzione industriale europea, di cui 88 miliardi riferibili all’Italia”. “Per questo motivo - ha aggiunto - le maggiori opportunità future si concentrano su due leve prioritarie e sinergiche: rafforzare le partnership internazionali, in particolare attraverso il Piano Mattei, e investire nell’economia circolare dei Raee per aumentare i volumi raccolti e la capacità di riciclo nazionale.”