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(Adnkronos) - Rispetto alla sua posizione sul terzo mandato, "non è cambiato nulla, vado avanti, non si è modificata di una virgola la mia posizione e non si modificherà". Ad assicurarlo è il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, smentendo così l'ipotesi di dimettersi dopo l'impugnazione della legge da parte del governo. "La Campania si muoverà in un contesto di legalità, siamo fiduciosi, pensiamo a lavorare. Il governo non ha impugnato le leggi del Veneto, del Piemonte e delle Marche, che è uguale a quella della Campania. Mi domando ma in questo Paese la legge è uguale per tutti? O è uguale per tutti tranne che per il sottoscritto", ha aggiunto De Luca in conferenza stampa. "Ci difenderemo davanti alla Corte Costituzionale - ha proseguito - e abbiamo la sensazione che avverrà come avvenuto per l'autonomia differenziata: sarà smantellata". “C'è da fare una battaglia di fondo in Italia contro l'insopportabile ipocrisia del mondo politico del nostro Paese. In Italia non hanno limite al mandato i deputati, i senatori, i ministri, i sottosegretari, i viceministri, il presidente del Consiglio, il presidente della Repubblica, che alla fine del nuovo mandato sarà stato presidente della Repubblica per 14 anni. Dunque, non c'è nessun vincolo temporale per nessuno, tranne che per uno", ha detto il presidente della Regione Campania. "Quando si parla del Veneto - ha concluso De Luca - non si parla del terzo mandato, perché il terzo mandato Zaia l'ha già finito, lo sta esercitando da quattro anni, senza che nessuno abbia detto nulla. Incredibilmente il governo non ha impugnato la legge del Piemonte, non è stata impugnata la legge delle Marche, che è esattamente quella che ha approvato la Campania, perfino più moderata". A proposito delle parole riferite dal presidente del Pd, Stefano Bonaccini che lo ha invitato a trovare assieme un candidato per il centrosinistra, De Luca ha ripetuto l'assunto di Parmenide: "Ho già parlato, se volete posso aggiungervi, da vecchio filosofo, citando Parmenide: l'essere è, il non essere non è". "L'ex presidente dell'Emilia-Romagna sta parlando molto in questo periodo trasmettendo l'idea che con un atto di generosità ha rinunciato alla candidatura per il terzo mandato. In Emilia Romagna il presidente uscente non si poteva ricandidare perché la legge elettorale, del 2004, è diversa ed è una legge che non consentiva nessuna altra scelta". Fabio Rampelli, deputato Fdi e vicepresidente della Camera, ha commentato ai microfoni di SkyTg24: "Il ricorso del Governo contro la legge regionale campana per il terzo mandato è legittimo e sono certo avrà esito positivo". "Nel contenuto, ritengo - ha aggiunto - che una persona che espleti due mandati governando per 10 anni come capo supremo una città o una regione, debba avere uno sviluppo nell’ottica dell’interesse generale della comunità. Un ruolo diverso in cui portare l’esperienza pragmatica e amministrativa maturata dal basso, senza stare lì tutta la vita con il rischio di bloccare il meccanismo democratico e favorire incrostazioni di potere. Ritengo giusti i due mandati". Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, ha dichiarato: "Siamo contrari al terzo mandato e condividiamo la scelta di impugnare la legge voluta da De Luca. Va bene la democrazia, ma la Campania non ha bisogno di un viceré". "Si tratta di garantire - ha continuato - l'opportuna alternanza in cariche elettive dirette, come quelle dei sindaci delle grandi città e dei presidenti di Regione, che prevedono una forte concentrazione di poteri. Nulla di personale quindi, solo l'esigenza di prevedere un adeguato contrappeso per bilanciare il meccanismo dell'elezione diretta e di favorire un ricambio dopo dieci anni, a tutela della democrazia". "E infatti - conclude - il limite dei due mandati è previsto anche nella riforma del Premierato".
(Adnkronos) - Il 2025 potrebbe rivelarsi l’anno delle opportunità in ambito tech. Secondo i dati elaborati da Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato, cresceranno del 10% le richieste, da parte delle aziende, di professionisti It che hanno competenze in Ia, analisi dei dati e cyber sicurezza. “Con l'evoluzione rapida delle tecnologie e l'aumento della digitalizzazione - precisa Luca Balbo, executive manager della divisione Ict & Digital di Hunters Group - il mercato del lavoro tech sta vivendo una fase di crescita molto interessante. Secondo i dati elaborati dall’osservatorio di Hunters Group, infatti, questo settore continuerà a crescere, creando migliaia di nuove opportunità soprattutto nelle aree chiave come, ad esempio, quelle legate all’intelligenza artificiale, la cybersecurity e la data science. Le aziende avranno sempre più necessità di trovare professionisti altamente qualificati e capaci di adattarsi a uno scenario in continua evoluzione ed estremamente competitivo. Ed è per questo che anche le retribuzioni e le opportunità di carriera, nonostante un mercato del lavoro non proprio brillante a livello generale, sono molto interessanti”. Quali professionisti avranno maggiori opportunità nei prossimi mesi? Ingegneri esperti in Ia e machine learning, data analyst e data scientist e analisti di cyber sicurezza. Ecco i profili di ciascuno. -Ingegneri esperti in Intelligenza Artificiale (Ia) e machine learning. Gli ingegneri in Ia e machine learning sviluppano sistemi e algoritmi che permettono alle macchine di apprendere dai dati, prendere decisioni autonome e risolvere problemi complessi. Le loro responsabilità includono la progettazione di modelli predittivi, l'implementazione di reti neurali e l'ottimizzazione di processi automatizzati. La retribuzione media in Italia si aggira tra i 40.000 e i 50.000 euro per professionisti junior e può arrivare a 70.000 euro per i più senior. -Data analyst e data scientist. I data analyst raccolgono, elaborano e interpretano grandi quantità di dati per fornire informazioni utili alle decisioni aziendali. I data scientist, oltre a queste attività, sviluppano modelli statistici e algoritmi complessi per prevedere tendenze future e risolvere problemi specifici. La Ral media, nel nostro paese, è compresa tra i 40.000 e i 65.000 a seconda degli anni di esperienza. -Analista di cybersecurity. Gli analisti di cybersecurity proteggono i sistemi informatici e le reti aziendali da minacce e attacchi informatici. Monitorano le attività sospette, analizzano le vulnerabilità e implementano misure di sicurezza per salvaguardare i dati sensibili. Un professionista di questo tipo, a inizio carriera, guadagna in media 28.000 euro lordi all’anno che possono salire a circa 37.000 man mano che aumentano gli anni di esperienza.
(Adnkronos) - Dall’energia solare alla produzione di idrogeno pulito. È questa la strada tortuosa su cui si è incamminato un gruppo di ricerca internazionale coordinato dalla Flinders University, in Australia, ottenendo risultati eccezionali. Gli esperti avrebbero infatti messo a punto un nuovo metodo che dall’energia immagazzinata nelle celle fotovoltaiche porta dritto alla scissione fotocatalitica dell’acqua, con una netta riduzione delle emissioni inquinanti. I risultati dello studio sono stati pubblicati su “The Journal of Physical Chemistry C”.