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(Adnkronos) - Indian Wells in versione 'The Office'. Mentre è in corso il Masters 1000, gli organizzatori hanno rilasciato uno spot particolare, in cui i tennisti che si stanno sfidando sul cemento californiano si improvvisano professori, guidati da Novak Djokovic, preside della speciale scuola di tennis in versione Michael Scott. La clip si apre con Aleksandr Bublik ad insegnare a una classe di aspiranti tennisti come impugnare la racchette nei momenti di nervosismo, in particolare a scagliarla con violenza sul campo: "Siate sicuri di colpire il terreno il più forte possibile". Poi tocca a Tommy Paul, docente di 'rimbalzo della palla prima di un servizio': "Ricordate, non esiste un numero corretto di rimbalzi. Quando sarà il momento, lo saprete. Trovate il vostro ritmo, non c'è un modo sbagliato di farlo", è il consiglio alla classe dell'americano. "Avevamo pensato di dare lezioni di tennis tradizionali, ma ci sembrava inutile. Ogni id***a può giocare a tennis. Se possono imparare queste cose, il solo limite è il cielo", dice Novak Djokovic, ovvero il 'course leader'. Le lezioni continuano con Alex De Minaur, che racconta del suo dottorato in 'sbucciatura delle banane durante il cambio di campo', e Coco Gauff, autrice del bestseller 'Selfies 101: How To Keep The Fans Happy', cioè 'Selfie 101: Come rendere felici i tifosi'. Poi è il turno di Emma Navarro, che sale in cattedra per mostrare come disporre le borracce a bordocampo, e Grigor Dimitrov, che spiega come scegliere quale pallina usare al servizio. Holger Rune indica il modo migliore per firmare la telecamera dopo una vittoria, mentre Gael Monfils mostra come soffiare al meglio sulle proprie mani. Infine tocca ad Aryna Sabalenka, numero 1 Wta, far vedere alla classe come mandare baci al pubblico sugli spalti.
(Adnkronos) - "Per quanto attiene al tema delle diversità intese come disabilità noi abbiamo fatto diverse iniziative. Ad esempio abbiamo in tutte le regioni e nei coordinamenti metropolitani il 'diversity manager' che deve favorire l'inclusione, essere attenta a potenziali discriminazioni che si possono creare nel nucleo lavorativo e creare un clima di accoglienza per tutte le persone che lavorano nell'Istituto". Lo ha detto Cristina Deidda, direttore centrale formazione e Accademia Inps, intervenendo al convegno Inps a Roma 'Diversity, pari opportunità e lavoro: diritti e nuove sfide'.
(Adnkronos) - Sorgenia entra nelle Università italiane sostenendo #NonCiFermaNessuno per parlare ai giovani di lotta alla violenza di genere con il suo progetto #Sempre25novembre. Oggi all'Università Parthenope di Napoli si è svolta la prima tappa del tour motivazionale ideato da Luca Abete, giunto alla sua undicesima edizione. Tra i protagonisti del progetto sociale che attraverserà l'Italia fino a dicembre anche Sorgenia che punta a sensibilizzare i giovani con dodici storie a finale aperto, ispirate a situazioni vere, ideate in collaborazione con Fondazione Pangea Ets. #sempre25novembre, si legge in una nota, è una campagna lanciata da Sorgenia sette anni fa per contrastare il drammatico fenomeno della violenza sulle donne, sempre, non solo nella data che le Nazioni Unite hanno dedicato al tema. Al centro dell'edizione 2025 storie di apparente normalità il cui finale può essere deciso dal lettore, a evidenziare come alcune situazioni che sembrano innocue celino invece una violenza sottile, quasi invisibile, che le nostre scelte possono cambiare concorrendo così a scrivere una conclusione diversa. Durante l'incontro all'Università Parthenope è stata presentata la storia di Matteo che mostra il controllo esercitato attraverso la lettura fatta di nascosto delle chat della compagna. Un tema di grande attualità se si pensa che, secondo un recente report di Fondazione Libellula, il 40% dei giovani intervistati non considera una forma di violenza chiedere al partner di condividere la password dei profili social e controllare di nascosto il cellulare. Per la stessa percentuale non si tratta di violenza inviare ripetuti messaggi o telefonare insistentemente a una persona che piace. Un terzo non riconosce come abuso forme di controllo e limitazioni della libertà altrui, come dire al partner quali vestiti può indossare, impedire nuove amicizie online senza discuterne, chiedere di geolocalizzarsi quando si è fuori e sapere sempre con chi si è[1]. A partire dal racconto, Luca Abete ha chiesto agli studenti di immedesimarsi negli amici di Matteo e scegliere uno dei tre finali possibili. La maggioranza dei ragazzi ha dichiarato che, di fronte a un amico che controlla il telefono e le chat della compagna, non avrebbe esitazione a suggerirgli di avere fiducia in lei, smettendo di tenerla d'occhio. "I dati ci dicono che la scelta fatta oggi in aula non era affatto scontata. La risposta delle ragazze e dei ragazzi dell'Università Parthenope ci proietta verso la costruzione di un futuro libero da una violenza di genere, perché solo attraverso la consapevolezza e il coinvolgimento di tutti possiamo cambiare le cose", ha commentato Silvia Redigolo, Responsabile comunicazione e raccolta fondi di Fondazione Pangea Ets. "La violenza di genere è un fenomeno che riguarda tutti. Il cambiamento è un percorso lungo che richiede uno sforzo collettivo, un po' come la transizione energetica su cui Sorgenia si impegna attivamente. Crediamo che la collaborazione con #NonCiFermaNessuno sia un modo efficace per attivarlo", conclude Miriam Frigerio, Head of Brand & Communication di Sorgenia. Sorgenia interverrà anche nei prossimi appuntamenti di #NonCiFermaNessuno per raccontare nuove storie, focalizzate su altri aspetti come il controllo dell'abbigliamento, la discriminazione in ambito lavorativo o familiare, il consenso anche tra fidanzati. Dopo Napoli, le tappe del tour sono: 28 marzo - Pescara Università degli Studi G. D'Annunzio; 8 aprile - Siena Università degli Studi di Siena; 7 maggio - Messina Università degli Studi di Messina; 9 ottobre - Roma Università Sapienza - Facoltà di Economia; 5 novembre - Catanzaro Università Magna Graecia; 19 novembre - Cagliari Università degli Studi di Cagliari e 5 dicembre - Milano Università degli Studi di Milano-Bicocca.