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(Adnkronos) - Più di 3mila soldati nordcoreani sono stati "uccisi" o "feriti" nei combattimenti con le forze ucraine nella regione di confine russa di Kursk, parte della quale queste è occupata da queste ultime. Lo ha reso noto oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Secondo le prime informazioni, il numero dei soldati nordcoreani uccisi o feriti nella regione di Kursk ha già superato i 3mila", ha detto Zelensky via social. Il numero è decisamente maggiore rispetto alla valutazione dei militari sudcoreani, che parlava di più di mille morti o feriti: "Stimiamo che le truppe nordcoreane, di recente impiegate in combattimenti contro le forze ucraine, abbiano subito circa 1.100 perdite", afferma lo Stato Maggiore Congiunto (Jcs). Sempre secondo i militari sudcoreani, Pyongyang sembra prepararsi a schierare altre truppe e a inviare equipaggiamento militare in Russia, probabilmente anche droni kamikaze. "Secondo una valutazione complessiva di varie notizie d'intelligence la Corea del Nord si prepara a una rotazione o a un aumento del dispiegamento di truppe (in Russia), mentre attualmente fornisce lanciarazzi da 240 millimetri - segnala tra l'altro lo Stato Maggiore (Jcs) - Ci sono anche indicazioni secondo cui (la Corea del Nord) si muove per la fabbricazione e la fornitura di droni kamikaze". Le autorità russe hanno assicurato che già “diversi Paesi” si sono offerti di ospitare l'ipotetico incontro faccia a faccia tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che tornerà alla Casa Bianca il 20 gennaio. Lo ha confermato il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, che ha parlato ai media dopo essere stato interrogato sulle proposte avanzate dal premier ungherese Viktor Orbán e dal suo omologo slovacco Robert Fico per ospitare l'incontro. “Abbiamo già ricevuto diverse proposte in tal senso da vari Paesi. Non dirò di quali Paesi stiamo parlando per non determinare lo sviluppo possibile o impossibile degli eventi, ma le proposte sono state fatte e le stiamo valutando”, ha detto Ushakov, ripreso dalla Tass. Trump ha spesso assicurato che sarebbe stato in grado di porre fine alla guerra in Ucraina con una sola telefonata a Putin - con cui nella prima amministrazione aveva mantenuto rapporti cordiali - e a Volodymyr Zelensky. L'Ucraina ha ricevuto dalla Germania un nuovo pacchetto di armamenti che comprende 15 carri armati Leopard 1 A5, due carri antiaerei Gepard, un obice semovente 2000, due sistemi di difesa aerea Iris-T e due lanciatori Patriot. Ad annunciarlo sono stati il ministero della Difesa ucraino e il governo tedesco. Secondo il governo tedesco, la consegna dei sistemi Iris-T era già stata promessa per il 2023. La Germania sta ora fornendo 65.000 proiettili aggiuntivi di munizioni antiaeree blindate per i carri armati antiaerea aerea Gepard, oltre a munizioni aggiuntive per il sistema Iris-T. La Germania fornisce anche missili aria-aria AIM-9L/I Sidewinder, che consentono ai caccia di ingaggiare bersagli in aria. Oltre agli armamenti pesanti, il nuovo pacchetto comprende camion, droni, sistemi radar aggiuntivi e munizioni, secondo un elenco del governo tedesco. La Russia ha intanto rivendicato oggi la conquista di un altro villaggio nell'est dell'Ucraina, vicino ai confini delle regioni di Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk. Le truppe russe sono in vantaggio rispetto a quelle ucraine, che si trovano in difficoltà. Il ministero della Difesa russo ha affermato oggi che le sue forze hanno "liberato" il villaggio di Storojévé, nella regione orientale del Donetsk. Si trova vicino alla cittadina di Velyka Novossilka, che pare sia quasi circondata da soldati russi; non dista più di 15 km dalle regioni di Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk, più a ovest. I russi hanno accelerato la loro avanzata nel Donetsk, che è un loro obiettivo da mesi. Fa parte del Donbass, un bacino minerario storico dell'Ucraina che il presidente russo Vladimir Putin considera "una priorità". I combattimenti più violenti si concentrano nel Donetsk per ora, ma l'avanzata delle truppe russe avvicina la linea del fronte alla regione di Dnipropetrovsk. L'Ucraina sospetta anche che la Russia prepari un'offensiva nella regione meridionale di Zaporizhzhia. Le truppe di Mosca ne occupano già una parte, ma il fronte sudorientale è rimasto relativamente stabile dall'inizio dell'anno, a confronto di quello orientale. Un massiccio attacco russo costituirebbe una sfida per l'esercito ucraino, le cui forze sono già messe a dura prova nelle regioni orientali. Le truppe russe si sono impadronite di territori ucraini più nel corso del mese di novembre che nel corso di qualunque mese da marzo 2022, secondo un'analisi dell'Afp basata sui dati dell'Institute for the Study of War (Isw), con sede negli Usa. La Russia ha accelerato la sua avanzata nell'est dell'Ucraina in questi ultimi mesi, cercando di conquistare più territori possibili prima dell'insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, il mese prossimo. Trump ha promesso che metterà rapidamente fine alla guerra, senza mai spiegare davvero come intenda procedere. L'Ucraina, tenuto conto delle sue difficoltà attuali sul piano militare, teme di essere costretta ad un accordo sfavorevole. La Russia sta utilizzando sempre più spesso droni esca contenenti poco o nessun esplosivo, che hanno il solo scopo di sovraccaricare i sistemi di difesa aerea di Kiev. Lo ha reso noto il ministero della Difesa britannico in un post su X. Tra settembre e novembre, circa il 50%-60% dei droni russi erano solo esche - si legge nel post - le esche sono più piccole e più economiche dei droni kamikaze Shahed, di fabbricazione iraniana, che la Russia è solita utilizzare. Il loro impiego è volto a saturare e confondere i radar ucraini, esaurendo le difese aeree del Paese. “Alcuni dei sistemi di esca hanno probabilmente un piccolo carico di esplosivo (fino a 5 kg), il che non li rende meno pericolosi se dovessero raggiungere un obiettivo”, si legge nel report. Solo a novembre, la Russia ha lanciato un totale di 2.300 droni contro l'Ucraina, e la frequenza è in continuo aumento dallo scorso luglio. È probabile che Mosca possa continuare a schierarne almeno 1.500 al mese.
(Adnkronos) - “Ringrazio la signora Bracco per aver voluto firmare con il ministero degli Esteri questo accordo così importante per far conoscere meglio la nostra lingua attraverso la Fondazione, la nostra cultura e attraverso le scuole italiane. Poter utilizzare la nostra lingua come ponte e come strumento di contatto ha un grande rilievo economico”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani in occasione della firma dell’accordo con la Fondazione Bracco grazie al quale il progetto Diventerò nel mondo, ideato dalla Fondazione per sostenere la formazione di giovani studenti, varcherà i confini italiani ed arriverà nel 2025 nelle scuole italiane statali di Zurigo, Parigi, Barcellona, Madrid, Atene, Istanbul, Addis Abeba, e, a seguire, in più di 40 scuole paritarie diffuse nei cinque continenti. “Questo accordo rientra anche nella strategia che ho avviato per dar vita alla giornata dell’italofonia l'anno prossimo, per usare la nostra lingua come strumento di pace, ma anche come strumento di presenza rafforzata italiana nel mondo - spiega - Questo accordo permetterà di aiutare le nostre scuole a fare importanti passi in avanti in questa direzione”. “Vorremmo che il maggior numero di persone leggesse in italiano. L'obiettivo è quello di utilizzare la lingua italiana in settori scientifici, non solo letteratura ma anche scienze, favorendo tutti i giovani che si occupano di discipline che rappresentano in futuro una grande opportunità. Ringrazio veramente tanto la dott.ssa Bracco per aver accolto con favore l'idea di un accordo che credo avrà ottimi risultati”, conclude il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale.
(Adnkronos) - Un chicco di caffè che può trasformarsi in un chicco di riso per chi ne ha bisogno con il supporto di Banco Alimentare del Lazio e Fondazione Progetto Arca con il progetto Cucine Mobili a Roma. Tutto grazie all’impegno di chi sceglie di riciclare le capsule di caffè in alluminio di Nespresso, che dal 2011 ha attivato il progetto “Da Chicco a Chicco” per consentire di rigenerare i due materiali di cui sono composte le capsule, alluminio e caffè, e sopperire a una dinamica di riciclo che non consente alle capsule di essere conferite nella raccolta differenziata, nonché di essere rilevate dagli impianti di riciclo in Italia perché piccole e leggere come altri oggetti in alluminio. È infatti dal recupero dei due materiali, alluminio e caffè, questo poi usato per il fare compost per la coltivazione di riso, che nascono gli oltre 220 quintali di riso (circa 250.000 piatti) donati quest’anno a Banco Alimentare del Lazio, beneficiario del progetto di economia circolare dal 2020, a cui partecipano i clienti Nespresso, che possono riportare le capsule esauste presso le Boutique e le isole ecologiche partner, in Lazio e in tutta Italia. Una collaborazione che unisce solidarietà e circolarità e che in 4 anni ha consentito di raggiungere oltre 1 milione di piatti di riso distribuiti in Lazio. Quest’anno il progetto si amplia ulteriormente includendo anche le Cucine mobili di Fondazione Progetto Arca che nella città di Roma distribuiranno, a partire dal 18 dicembre, piatti di riso caldo come primo aiuto direttamente sulle strade. Nato a Milano durante la pandemia per rispondere alla chiusura obbligata delle mense per i poveri e per garantire cibo sano e adeguato a chi non può permetterselo, il servizio di Cucine mobili è attivo a Roma dal 2022 ed entra a far parte del progetto “Da Chicco a Chicco” di Nespresso anche nelle città di Milano, Torino e Bari. Un primo aiuto molto importante perché, oltre a fornire un piatto caldo e nutriente, è funzionale a creare un rapporto di fiducia e ad accorciare le distanze tra chi è in difficoltà e chi può fornire supporto, ponendo le basi per un percorso di reintegrazione sociale. Allestita su un food-truck attrezzato con fornelli, forno e bollitori, la Cucina mobile a Roma serve 80 pasti caldi ogni sera per 5 giorni alla settimana, all’interno dei quali si inserirà una volta la settimana anche il riso prodotto dalle capsule di caffè. Una produzione totale che quest’anno conta oltre 100.000 chili di riso, distribuiti a persone, famiglie e associazioni in 5 regioni italiane grazie alle sedi regionali di Banco Alimentare in Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia ed Emilia-Romagna e alle Cucine mobili di Progetto Arca. Grazie a un incremento, anno dopo anno, delle associazioni coinvolte nel progetto, in questi 13 anni “Da Chicco a Chicco” ha rappresentato un supporto concreto per oltre 500.000 persone in difficoltà, ogni anno, sul territorio italiano, attraverso la donazione di riso a più di 2.500 strutture caritative tra case di accoglienza e mense, oltre a consegne dedicate e pacchi solidali. Attraverso “Da Chicco a Chicco” Nespresso dal 2011 promuove e consente la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, con l’obiettivo di riportare a nuova vita i due materiali di cui sono composte, e facendo in modo che possano trasformarsi in una risorsa non solo per l’ambiente, ma anche per la comunità, con un impatto concreto sul territorio e le persone. Grazie a una collaborazione sancita da un protocollo di intesa con CIAL, Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” permette infatti ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle Boutique Nespresso o in isole ecologiche partner in tutta Italia, per un totale di oltre 200 punti di raccolta in più di 100 città italiane. Una volta raccolte le capsule esauste vengono trattate affinché i due materiali che le compongono vengano separati e avviati a riciclo: l’alluminio viene fuso e trasformato in nuovi oggetti, come penne, biciclette o coltellini, mentre il caffè può diventare compost per fertilizzare il terreno di una risaia italiana, da cui nasce il riso che Nespresso riacquista e dona al Banco Alimentare e, da quest’anno, a Fondazione Progetto Arca. Un progetto di economia circolare che ha permesso in 13 anni di donare oltre 6.600 quintali di riso, l’equivalente di oltre 7 milioni di piatti (1 piatto = 90gr). “Attraverso il programma Da Chicco a Chicco, ci impegniamo a trasformare gli sforzi di tutte le persone che riconsegnano le capsule esauste in un aiuto concreto per il territorio, ha dichiarato Silvia Totaro, Responsabile Sostenibilità di Nespresso Italiana. Quest'anno, l’ampliamento del progetto al servizio Cucine Mobili di Progetto Arca a Roma, oltre al Banco Alimentare del Lazio, partner del progetto da 4 anni, ci permette di raggiungere ancora più persone con un aiuto concreto, unendo economia circolare e sostegno sociale. A partire dalla serata del 18 dicembre, contemporaneamente in 4 città, Milano, Roma, Torino e Bari le Cucine mobili di Progetto Arca distribuiranno i piatti di riso caldo alle persone in strada, con la possibilità di raggiungere nel corso di tutto il 2025 oltre 60.000 piatti distribuiti alle persone che usufruiscono di questo servizio diventato parte strutturale della presenza in strada con oltre 6.300 pranzi, cene e prime colazioni servite ogni settimana dai volontari. “A Roma siamo presenti ogni sera con i nostri volontari per portare in strada con la Cucina mobile un sostegno alimentare completo, accurato nella preparazione e continuo nella distribuzione. Da oggi, grazie alla donazione di Nespresso, le persone che si rivolgono a noi vedranno un nuovo piatto inserito nel menù, gustoso e versatile, che si adatta bene a tutte le esigenze alimentari, sia per cultura che per dieta. Una novità concreta per continuare a essere al fianco delle persone fragili ogni giorno” ha dichiarato Alberto Sinigallia, Presidente Fondazione Progetto Arca. “Siamo felici e orgogliosi di essere parte anche quest'anno di un’iniziativa che si allinea perfettamente alla nostra missione di combattere lo spreco alimentare e di supportare chi è in difficoltà, ha dichiarato Marco Picciaia, Presidente del Banco Alimentare del Lazio. Il riso, grazie alla sua versatilità e all’assenza di glutine, risponde alle diverse esigenze alimentari delle persone che aiutiamo ogni giorno, rappresentando un gesto di attenzione e cura che rafforza il nostro impegno verso il prossimo”. I dati sulle donazioni di riso si sommano a quelli relativi al riciclo delle capsule Nespresso che, nel primo semestre del 2024, hanno segnato un +8% a livello nazionale rispetto allo stesso periodo del 2023, consentendo di rimettere in circolo oltre 600 tonnellate di caffè e più di 55 tonnellate di alluminio, entrambe risorse pronte per essere riutilizzate. Una tendenza positiva che si conferma anche in Lazio con 58 tonnellate di caffè e oltre 5 di alluminio rimessi in circolo. “Da Chicco a Chicco” è parte del programma “Nespresso per l’Italia” che racchiude progetti e iniziative per un impatto positivo e concreto sul territorio italiano, a favore non solo dell’ambiente ma anche delle persone e delle comunità.