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(Adnkronos) - Un record di partecipazione - oltre 3mila presenze - per ICare 2025, il Congresso nazionale Siaarti (Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva), che per 3 giorni ha trasformato il Rome Marriott Park Hotel in un laboratorio di idee e confronto tra clinica, ricerca, istituzioni e industria per una medicina più umana e sostenibile. L'evento - informa una nota - chiude con un bilancio assolutamente positivo, non solo per i risultati scientifici, ma anche per un impatto sociale concreto: grazie all'adesione di ICare 2025 al progetto 'Food for Good', sono stati donati alla Coop San Francesco e distribuiti a persone in difficoltà oltre 600 pasti. "Siamo estremamente soddisfatti per la partecipazione e la qualità dell'offerta scientifica di questa edizione di ICare - dichiara Elena Bignami, presidente Siaarti - Il congresso è stato un successo non solo nei numeri, ma anche nello spirito: ha dimostrato che la comunità degli anestesisti-rianimatori è viva, curiosa, capace di fare squadra. Molte delle tematiche affrontate, come intelligenza artificiale, telemedicina e dispositivi indossabili, riguardano direttamente la cittadinanza, perché disegnano un futuro in cui potremo monitorare i pazienti anche al di fuori dell’ospedale, migliorando la loro assistenza e qualità di vita". Bignami ringrazia anche i partner industriali che hanno contribuito al successo dell'evento. "Voglio esprimere la mia riconoscenza all'industria, al settore farmaceutico e in particolare a quello dei dispositivi medici, che quest'anno ha affrontato difficoltà significative legate al meccanismo del payback. Come Siaarti - aggiunge - abbiamo più volte sottolineato che questo comparto rappresenta un pilastro della sanità moderna, e che la collaborazione tra società scientifiche come la nostra e le aziende del settore è da sempre un elemento chiave per la crescita della formazione continua, per la realizzazione di progetti di ricerca e per l'organizzazione congressi come ICare. Senza un adeguato supporto, molte di queste attività rischierebbero di subire un ridimensionamento, con conseguenze dirette sul progresso scientifico e sulla capacità di aggiornamento dei professionisti della salute". Concorde sul successo dell'evento Giacomo Grasselli, vicepresidente Siaarti e presidente eletto per il futuro triennio 2028-2030. "Sono molto soddisfatto di questo congresso - afferma - Ho apprezzato la partecipazione di tanti colleghi, l'interazione e la condivisione delle esperienze. Penso che questa edizione del nostro congresso annuale abbia confermato il ruolo fondamentale che Siaarti svolge per l'aggiornamento e la formazione degli anestesisti-rianimatori italiani e l’impegno per la promozione della ricerca". Sul tema della sostenibilità, Roberta Monzani, segretario Siaarti, evidenzia come la sfida ambientale sia ormai parte integrante della missione clinica. "Parlare di anestesia sostenibile - chiarisce - significa adottare una visione culturale nuova, che tenga insieme efficacia, sicurezza e rispetto per l'ambiente. Come anestesisti siamo chiamati a scegliere consapevolmente i farmaci e i gas anestetici, riducendo sprechi ed emissioni, e favorendo pratiche come l'anestesia a bassi flussi e l'impiego di sistemi di cattura e riciclo dei gas volatili. La sostenibilità non è un vincolo, ma una scelta etica e professionale verso la salute delle generazioni future". Monzani ricorda inoltre che dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore il regolamento europeo che consente l'uso del desflurano solo in caso di comprovate necessità mediche, ribadendo che Siaarti sostiene un percorso di transizione consapevole e basato su evidenze scientifiche. "L'anestesia bilanciata con gas volatili - osserva - resta un pilastro clinico, soprattutto per alcune tipologie di pazienti. Oggi la sostenibilità impone di innovare: la tecnologia ci consente di ridurre l'impatto ambientale senza rinunciare alla sicurezza del paziente e all'efficacia del trattamento". Monzani richiama infine il tema della Global Health, al centro di una sessione congiunta Siaarti-Sic (Società italiana di chirurgia). "Il concetto di Global Health racchiude quelli di Global Anesthesia e Global Surgery, e mette al centro l'accessibilità alla cura per tutti. L'attenzione è rivolta in particolare ai Paesi a basso reddito, dove le risorse sanitarie sono spesso limitate, ma alcune criticità, come la crisi vocazionale e la carenza di professionisti sanitari - rimarca - iniziano a interessare anche i cosiddetti paesi ad alto reddito. E' un approccio che va oltre l'idea di volontariato e che si fonda su educazione, formazione e condivisione, in una prospettiva di collaborazione stabile e progressiva tra società scientifiche, istituzioni e professionisti. Come Siaarti crediamo che la salute globale non sia un'opzione, ma una responsabilità condivisa, che richiede competenze multidisciplinari, esperienze sul campo e reti internazionali sempre più solide". Con ICare 2025 - concludono gli organizzatori - Siaarti conferma il proprio ruolo di motore di innovazione, formazione e cultura scientifica, capace di connettere discipline, esperienze e persone. L'appuntamento è per il prossimo anno, con l'impegno di continuare a costruire una medicina sempre più umana, competente e sostenibile.
(Adnkronos) - “La ricerca ‘Donne: negoziate meglio’ è uno studio condotto dall’università Bicocca su un campione di 120 studentesse, adolescenti e 210 universitari. Dall’indagine emerge come la netta maggioranza delle ragazze pensa di non essere adeguatamente preparata a fare una negoziazione e di non essere brava a negoziare. Quasi il 70% tra le adolescenti reputa che i ragazzi sono più bravi a farsi ascoltare durante le trattative. Questi risultati richiamano interventi formativi ad hoc per migliorare una soft skill fondamentale per la competenza negoziale”. Così Emanuela Rinaldi, professoressa associata di Sociologia dei processi culturali all’università Milano-Bicocca, intervenendo oggi alla presentazione della ricerca condotta da Rinaldi con la sua collega Veronica Cucchiarini, professoressa di psicologia generale presso la stessa università e Federica Fortunato, membro del Comitato organizzativo di Obiettivo Effe, il progetto proposto dall’ateneo milanese per diffondere l’educazione finanziaria e promuovere l’empowerment femminile. All’interno di Obiettivo Effe “ogni anno a giugno, proponiamo gratuitamente l’Effe Summer Camp, presso l’ateneo - fa sapere la professoressa Rinaldi - 40 ore riconosciute come Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) dove le ragazze imparano di finanza, di imprenditorialità e acquisiscono anche soft skills importanti come le competenze negoziali. Quest'anno - aggiunge - grazie all’Effe Summer Camp, che si è svolto a Milano e a Bari, abbiamo fatto degli interventi specifici per migliorare le competenze negoziali e abbiamo osservato che al termine delle 40 ore, le ragazze non solo avevano migliorato le loro conoscenze, ma anche la propria confidence nell'affrontare una negoziazione”, riporta Rinaldi. “Obiettivo Effe si fonda ogni anno su tre pilastri - approfondisce - il Summer Camp, la ricerca e la conferenza annuale, che quest'anno si tiene il 10 novembre presso l’università Milano-Bicocca, dedicata al tema ‘Donne e valore. La negoziazione come chiave del cambiamento culturale ed economico’. La professoressa fa sapere inoltre che anche quest'anno sarà disponibile gratuitamente, sia online sia in formato cartaceo, il volume ‘Donne contanti - Storie di imprenditrici e trader che hanno fatto scuola’. “Un libro dedicato alle ragazze che vogliono migliorare le loro competenze finanziarie - spiega - e ai docenti che cercano degli esercizi da proporre in classe all'interno delle ore di educazione finanziaria”, conclude.
(Adnkronos) - Sono state due giornate di grande partecipazione e sensibilizzazione quelle del 18 e 19 ottobre all’Oriocenter di Bergamo, dove i volontari di Aido Provinciale Bergamo, supportata da Cial – Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, con il progetto internazionale “Ogni Lattina Vale”, hanno dato vita a una raccolta speciale di lattine in alluminio. L’iniziativa ha voluto celebrare i 50 anni di Aido Bergamo, unendo l’impegno per la promozione della donazione di organi e tessuti con la diffusione della cultura del riciclo e della sostenibilità. La collaborazione tra Cial e Aido Bergamo testimonia come realtà diverse possano trovare punti di contatto importanti, dando vita a progetti dal forte valore sociale e ambientale. Da un lato la missione di Aido, nata proprio a Bergamo nel 1971 e cresciuta fino a diventare un punto di riferimento nazionale, dall’altro il progetto “Ogni Lattina Vale”, promosso in Italia da Cial e attivo oggi in 16 Paesi europei oltre che in Brasile, Stati Uniti ed Emirati Arabi, con l’obiettivo di avvicinarsi al 100% di raccolta delle lattine anche fuori casa. Presso lo stand informativo Aido all’interno del centro commerciale, i cittadini hanno potuto portare le proprie lattine usate e scoprire da vicino i benefici del riciclo, oltre a visitare un originale manufatto realizzato interamente con lattine riciclate. “Ogni Lattina Vale” ha accompagnato questa ricorrenza speciale sottolineando che ogni lattina riciclata è un gesto che fa bene all’ambiente, proprio come ogni adesione ad Aido rappresenta un dono che può salvare vite umane. Da oltre trent’anni, la raccolta delle lattine in alluminio rappresenta per Aido Bergamo una tradizione virtuosa, portata avanti da gruppi locali, oratori, comunità e volontari. Un impegno che unisce educazione ambientale e solidarietà concreta: in Italia, il riciclo degli imballaggi in alluminio ha raggiunto un tasso del 68,2% nel 2024, con oltre 442.000 tonnellate di CO₂ evitate rispetto alla produzione primaria. Nel solo territorio bergamasco, l’iniziativa ha portato alla raccolta di 2,5 tonnellate di lattine in alluminio, raggiungendo in totale circa 40 tonnellate raccolte negli anni, trasformando un gesto semplice in un esempio concreto di partecipazione e cittadinanza attiva. “Negli ultimi anni, grazie alla raccolta lattine, Aido Bergamo ha potuto unire due forme di dono: quello che restituisce vita e quello che tutela l’ambiente” – racconta Everardo Cividini, Presidente del gruppo Aido di Grassobbio (BG) – “Ogni sacco di lattine consegnato è frutto del lavoro di decine di volontari, famiglie, oratori e comunità locali che da anni credono nella forza di un gesto semplice. La nostra speranza è che queste azioni continuino a coinvolgere sempre più persone, perché solo insieme possiamo costruire una cultura del dono davvero completa”. “Siamo orgogliosi di aver affiancato Aido Bergamo in un’iniziativa così importante – commenta Stefano Stellini, Direttore Generale di Cial.“Questa collaborazione dimostra come sia possibile creare sinergie capaci di moltiplicare i risultati: da un lato rafforzando la cultura del riciclo con ‘Ogni Lattina Vale’, dall’altro sostenendo il messaggio di solidarietà promosso da Aido. È proprio dall’incontro tra realtà diverse che nascono esempi concreti di comunità sempre più responsabili e attente al futuro.”