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(Adnkronos) - Un carro funebre e l'inno alla gioia di Beethoven: così Beppe Grillo si presenta per il suo messaggio 'delicato' alla nazione. Criptico, lungo, un po' avvelenato e che chiude alla sua maniera: teatrale. "Il Movimento è morto ma è compostabile, l'humus che c'è dentro non è morto. Io ho un'idea che vi svelerò dopo, non è finita qui. Se volete andate a votare o andate a funghi, questo Movimento avrà un altro decorso, meraviglioso, che ci siate voi o no", avverte i militanti. E a questo risponde Giuseppe Conte, che a fine serata, con un video sui social torna a invitare la comunità a votare per dare una svolta: "Questa è una comunità orgogliosa, che non si lascia calpestare da nessuno, che non vuole andar per funghi". Quali sono però i sottotesti dell'idea di Grillo? Vuole riprendersi il simbolo dall'associazione presieduta da Conte? Il sentiment, come riferiscono autorevoli fonti all'Adnkronos, sembra andare proprio verso questa direzione, ma ci sarà da aspettare la votazione del fine settimana. "Non lascerà il simbolo a chi non rappresenta più il Movimento, per lui meglio finisca in una teca...", spiega chi gli è vicino. Potrebbe però rivelarsi un buco nell'acqua, tanto che sul tema, da Campo Marzio, si continuano a dire tranquilli. "Perché c'è da preoccuparsi?", dice l'ex premier in Transatlantico ai cronisti. Sul resto del messaggio, però, qualche sassolino dalla scarpa se lo levano anche lui e i parlamentari. "Be', sono ottimista per le votazioni del 5 di dicembre", esordisce Grillo dopo aver aperto il finestrino della sua macchina funebre nel videomessaggio. Poi inizia una serie di reprimende contro Conte, alias il 'Mago di Oz', e l'attuale 'gruppo dirigente' del movimento: "Tutti i miei progetti, che arrivavano, non arrivavano perché lui non si faceva mai trovare, e i progetti sono stati tantissimi", dice elencando quelle che, per lui, sono proposte che da parte degli eletti non sono state ascoltate. Non per loro, però, e neanche per il presidente che, sempre nel video sui social, dopo essersi detto dispiaciuto per il comportamento del garante, afferma che "molte delle proposte menzionate in realtà si sono già tradotte in proposte di legge in Parlamento già depositate, che stiamo portando avanti con forza e determinazione". Questo, però, non è l'unico affondo di Grillo: "Siete diventati un partito che segue un Oz, di gente che non riconosco più - continua l'Elevato -. Infatti quando venivo giù, in quel famoso ufficio che mi era stato concesso non c'era nessuno, non veniva nessuno". Un'altra bugia, stando a quello che raccontano, in primis Riccardo Ricciardi, vicepresidente del M5S che, in un altro video ancora, riepiloga tutti i momenti in cui, più che essere d'aiuto, il garante ha messo i bastoni tra le ruote alla creatura che lui stesso aveva contributo a dare vita. "Io scompaio proprio in funzione dei due mandati - continua ad attaccare -. Questa votazione aveva 20 domande per coprirne tre. Io ho già perso, lo so, ma sono ottimista perché questo movimento aveva un'identità straordinaria". Per non lasciare niente al caso, il co-fondatore tira le orecchie anche a Roberto Fico. Il Movimento 5 stelle "si è trasformato in un partitino progressista con questi giochetti che non faceva neanche la Democrazia cristiana vent'anni fa: io ti appoggio il candidato Pd alle regionali in Liguria e in Emilia e tu mi appoggi il 'c'aggiafà' con l'autobus in Campania. Questi giochetti che voi non appoggiate hanno trasformato questo partitino in niente", è la bordata contro l'ex presidente della Camera. E poi l'idea, non prima di un'altra punta di veleno: vedere il Movimento 5 stelle "rappresentato da queste persone mi dà un senso di disagio. Bene, coraggio, fatevi un altro simbolo", conclude Grillo.
(Adnkronos) - "Questo è un momento molto delicato per il mondo della moda e siamo convinti che presto passerà consolidando la reputation del luxury fashion. Mettiamo sempre i nostri clienti al centro puntando sulla qualità dei prodotti, l’onestà del made in Italy ed offrendo sempre il giusto rapporto qualità prezzo ai nostri clienti. Però non tutti trovano il coraggio di investire e ci aspettiamo il supporto del ministero delle Imprese e del Made in Italy e del ministro Urso". Così, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, il direttore generale di Gallucci e presidente di Confindustria Giovani Fermo, Gianni Gallucci, in occasione dell'apertura dal 4 dicembre di un concept store a Londra in Walton street a South Kensington, tappa dopo le aperture di Milano e Miami, per l'azienda marchigiana che dal 1959 è il punto di riferimento per la produzione di calzature di alta qualità. "L’internazionalizzazione ed il sostegno delle eccellenze italiane - sostiene - è fondamentale. Le aziende artigianali ed interamente Made in Italy sono il nostro orgoglio e la nostra identità ma sempre con più fatica riescono a sopravvivere alle burrascose situazioni geopolitiche. Servono interventi mirati alle piccole realtà che rappresentano l’80% del tessuto economico italiano”. "L'apertura a Londra di Gallucci - spiega - non è una sfida ai colossi centenari di Northampton, ma la voglia di presentare un prodotto nuovo e aggiornato che nulla ha da invidiare, seguendo le regole tradizionali ed utilizzando i migliori materiali sul mercato senza compromessi. Questo connubio rompe quasi le barriere ormai canoniche del mercato generando un prodotto davvero unico ed esclusivo”. “L’apertura a Londra - spiega Gallucci- nasce dalla collaborazione con 'Walton fine arts', concept store che prende vita trent’anni fa, specializzandosi in arte moderna e Pop con maestri contemporanei come Andy Warhol, Banksy e Picasso, e quindici anni fa inizia ad ospitare nuovi talenti che dopo qualche anno sono stati lanciati come artisti emergenti. Lo sviluppo di un brand passa dal retail e la scelta di Londra non è casuale, Londra è un ponte stabile tra Middle East e Stati Uniti. La nostra presenza era necessaria per sviluppare in maniera organica la crescita ed approcciare nuovi mercati con la nostra linea 'London fatto a mano' ed il nostro esclusivo servizio su misura, come quelli degli Emirati Arabi, Saudi Arabia e Qatar". “La collaborazione con Walton Fine Arts - sottolinea - ha un valore strategico. Grazie ad una collezione artigianale di alta gamma ci sono grandi affinità di clientela e posizionamento di mercato con Walton Fine Arts e per questo, è nata l’idea di unire il mondo del fashion all’arte facendo vivere gli spazi di Walton street con eventi e trunk-show che permettono alla clientela di vivere un’esperienza unica sul prodotto". "La galleria - ricorda - vanta tra i suoi clienti molti collezionisti, famiglie reali e più di 500 imprenditori da ogni parte del mondo e continua a lavorare con celebrities internazionali come Jude Law, Sadie Frost, Kate Moss, Ringo Starr, George Harrison Family, Saudi Royal Family, Gary Barlow, Sylvester Stallone oltre a partecipare a decine di progetti incluso in Arabia Saudita 'The Riyadh underground festival'".
(Adnkronos) - "Sisal ha 80 anni di storia, prima del Covid contava 1.800 dipendenti mentre oggi siamo 3.500. Siamo presenti in 4 Paesi, un terzo della popolazione fa parte della generazione Z, con un'età media di anzianità aziendale di 6 anni. Tutto questo ci 'obbliga' a mettere al centro il tema della responsabilità sociale, visto che dobbiamo ascoltare una platea enorme di persone. E siamo molto concentrati sui temi della sostenibilità e della responsabilità, a partire dal gioco responsabile, ma anche sui temi dell'inclusione e per azzerare il gender pay gap". Lo ha detto Stefano De Vita, responsabile gaming & market intelligence director di Sisal, intervenendo a 'I giovani e la sostenibilità. Talenti da valorizzare', evento di apertura della 'Social Sustainability Week' in corso al Palazzo dell'Informazione del Gruppo Adnkronos a Roma, commentando i contenuti della ricerca di Eikon Strategic Consulting Italia dal titolo ‘Giovani e sostenibilità sociale’. Secondo De Vita, "è necessario dare a tutti la possibilità di accedere alle informazioni digitali, noi proviamo dare a tutti le migliori possibilità di crescere, lavoriamo moltissimo sui territorio e le comunità in cui operiamo". E De Vita ha ricordato che Sisal "ha costituito una Fondazione, Fair, che vuole essere un punto di aggregazione e di confronto, perchè siamo convinti che" il gioco responsabile "non sia una nostra priorità ma una priorità comune".