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(Adnkronos) - Una donna di 63 anni è morta in seguito alla caduta di un albero in una cascina di Robecchetto con Induno, in provincia di Milano, nella giornata di oggi domenica 6 luglio caratterizzata dalla violenta ondata di maltempo. Un treno di Italo è stato colpito da un fulmine a Melegnano, lungo la linea ferroviaria Milano-Bologna. A Firenze, una bomba d'acqua manda in tilt la città. A Roma, dopo settimane di caldo torrido, attesa pioggia nella giornata di lunedì 7 luglio. Nel pomeriggio, dalle 17, Milano e provincia vengono investite da un'ondata violenta di maltempo. Una donna perde la vita nella zona di Robecchetto con Induno quando viene travolta da un albero. La donna morta era residente a San Vittore Olona ed è rimasta colpita mortalmente dalla caduta di un grosso albero mentre stava rientrando da una camminata in compagnia di altre due persone (un uomo e una donna) ferite e trasportate in ospedale in codice giallo. La donna è stata trasferita in elicottero al Sant'Anna di Como mentre l'uomo è all'ospedale di Legnano. Le squadre dei vigili del fuoco si sono attivate per "numerosi interventi, dopo la violenta ondata di maltempo che si è abbattuta da meno di un'ora su Milano e provincia. Tutte le squadre di soccorso sono impegnate nel tentativo di arginare i danni causati dalle forti raffiche di vento e pioggia". Nel complesso dall'inizio dell'ondata di maltempo, nel giro di un paio d'ore, i vigili del fuoco hanno effettuato circa cinquanta interventi. Entro la serata si arriverà presumibilmente a quota 100: si tratta soprattutto di alberi pericolanti, cantine e taverne allagate e cartelloni pubblicitari divelti dal forte vento. I vigili del distaccamento di Marcello in particolare sono intervenuti a piazza Baiamonti a Milano per la rimozione di un grosso albero caduto in strada. L'area più colpita è quella ad ovest del capoluogo.
(Adnkronos) - “Il 30 giugno la Regione Emilia-Romagna ha varato l’ordinanza che determina lo stop all’attività lavorativa in esterno nelle ore calde. Mentre la normativa entrava in vigore, Ait El Hajjam Brahim, quarantasettenne titolare dell’impresa 'Veneto pavimenti Sas' di Treviso si accasciava al suolo stendendo il calcestruzzo nel parcheggio di una scuola in provincia di Bologna lasciando orfani 3 figli e vedova la moglie. Il Veneto ha emanato il decreto che mira a tutelare la salute dei lavoratori che svolgono attività all’aperto nella giornata di ieri. Sempre in Veneto e sempre ieri, precisamente a Tezze sul Brenta (Vicenza), intorno alle ore 15.00 due operai sono stati colti da malore mentre lavoravano dentro una buca. Uno dei due è in coma all’Ospedale di Bassano del Grappa. Ad oggi sono 13 le Regioni italiane che hanno consentito l’entrata in vigore delle norme anti-calore: Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Le vittime citate sono solo le ultime in ordine cronologico ma invito tutti a riflettere su quanti, in questo momento, continuino a lavorare nei campi del nostro Paese sottotraccia, nella voragine silenziosa del sommerso". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia il presidente nazionale Anmil, Antonio Di Bella, commentando l'entrata in vigore delle norme anti calore "Morire sul lavoro - sottolinea - è un dramma che mai troverà giustificazione. Una notizia, un moto di denuncia che, con cadenza giornaliera, anima l’indignazione e la protesta di quanti, come Anmil, lottano ogni giorno per porre fine alla strage. Invito ancora tutti a riflettere sul fatto che dietro le vittime accertate dalla cronaca, oltre al silenzio destinato al mondo del sommerso, esiste ancora un altro tipo di silenzio: quello relativo a quanti, a causa dell’esposizione ad agenti altamente nocivi – quali le temperature altissime che sentiamo sulla nostra pelle in questi giorni – contraggono malattie professionali tra le più lesive". "Come Associazione - avverte - che da oltre 80 anni tutela le vittime degli incidenti sul lavoro e i loro superstiti, non smetteremo mai di ribadire quanto le normative anti-caldo dovrebbero diventare un automatismo all’arrivo della stagione estiva, scrivendo – una volta per tutte – un piano strutturale". "Com’è possibile si chiede il presidente Di Bella - che lo scorso 27 giugno, solo per citare un esempio, non fosse in vigore alcuna normativa in una Regione come la Sardegna che, in alcune zone, ha raggiunto picchi di 41°? Sono settimane che il termine 'bollino rosso' è tornato a troneggiare in quotidiani e telegiornali". "E ancora - aggiunge - la fascia oraria di stop lavorativo più largamente diffusa, quella tra le ore 12.30 e le ore 16.00, si ritiene realmente efficace? Crediamo, invece, che una norma che consenta il ricorso agli ammortizzatori sociali per i dipendenti delle realtà che operano in esterno nel periodo estivo rappresenti un atto doveroso per favoreggiare la rapidità dell’attuazione di questi meccanismi di prevenzione e di tutela della salute dei lavoratori sostenendo il lavoro delle aziende". "In serata - ricorda - il ministro Calderone ha convocato le parti sociali per la sottoscrizione di un 'protocollo caldo' contenente misure di attenzione per i lavoratori esposti ad alte temperature. Un atto necessario e doveroso ma che arriva con un ritardo che uccide".
(Adnkronos) - “Spesso si pensa che sia l’Europa a imporre scelte ai Paesi membri, ma nel caso dell’economia circolare è accaduto il contrario: l’Italia ha tracciato per prima la strada, con esperienze concrete di raccolta differenziata, impianti industriali e filiere produttive che l’Unione ha inserito nelle proprie direttive e regolamenti, e che hanno anticipato gli obiettivi europei. Abbiamo una leadership internazionale che raccontiamo ancora troppo poco: il modello italiano dell’economia circolare è un esempio straordinario, da preservare e rafforzare per il futuro”. Questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, in occasione dell’Ecoforum 2025, tenutosi a Roma e organizzato da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.