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(Adnkronos) - Gli Stati Uniti stanno facendo intense pressioni sull'Ucraina perché accetti il piano di pace che impone concessioni e termini finora sempre considerati inaccettabili da Kiev. E Donald Trump si aspetta che Volodymyr Zelensky, al quale il piano è stato formalmente presentato ieri da una delegazione Usa, firmi il piano "prima della festa del Ringraziamento", che cade giovedì prossimo, il 27 novembre, con l'obiettivo di presentare l'accordo di pace a Mosca entro la fine del mese e concludere il processo i primi di dicembre. E' quanto scrive il Financial Times, citando fonti ucraine che sottolineano come la deadline ravvicinata rende improbabile che gli ucraini abbiano tempo per negoziare un accordo migliore. Da parte dell'Ucraina si sta infatti resistendo ad alcuni elementi della proposta, che un alto funzionario americano descrive come "un documento di lavoro" su cui possono essere fatti cambiamenti, salvo appunto poi restringere drasticamente il tempo a disposizione per questi negoziati. Dopo l'incontro di ieri tra Zelensky e la delegazione Usa, guidata dal segretario all'Esercito Daniel Driscoll, alleato di ferro del vice presidente JD Vance, il portavoce dell'esercito Usa, il colonnello Butler, ha detto che Driscoll e Zelensky "sono rimasti d'accordo su una tempistica aggressiva per la firma" del piano, spiegando che "per iniziare vi sarà l'accordo tra gli Stati Uniti e l'Ucraina". In effetti il piano è stato scritto da funzionari americani e russi e di fatto soddisfa diversi degli obiettivi di Mosca, a cominciare dalla cessione da parte dell'Ucraina della regione del Donetsk, comprese le parti attualmente sotto il controllo di Kiev, trasformata in una zona demilitarizzata formalmente considerata parte della Russia. Poi c'è quasi il dimezzamento delle forze militari ucraine e la proibizione di un suo ingresso nella Nato, che verrebbe inserito nella Costituzione. Mosca poi vedrebbe revocate gradualmente le sanzioni, rientrerà nel G8, e si prevede che 100 miliardi di fondi russi congelati vengano investiti nella ricostruzione a guida Usa dell'Ucraina, con Washington che riceverà il 50% dei profitti di questa iniziativa. I restanti fondi russi congelati saranno poi spostati su un altro fondo di investimento Usa-Russia per "progetti comuni in aree specifiche". Secondo quanto riporta Sky News citando fonti della Ue, Trump e Zelensky parleranno al telefono la prossima settimana, dopo che il presidente ucraino ha detto di voler parlare direttamente con il presidente americano del piano di pace.
(Adnkronos) - “Il sistema previdenziale deve incentivare la presenza attiva nel mercato del lavoro, premiando legalità e correttezza contributiva e contrastando il lavoro nero”. Lo ha dichiarato Roberto Ghiselli, presidente Consiglio di indirizzo e vigilanza Inps, in occasione del seminario 'Previdenza Next Gen' a Roma. Ghiselli ha richiamato l’attenzione sulle principali fragilità del sistema attuale, a partire dai giovani, “che si troveranno con pensioni meno generose, carriere discontinue, salari bassi e un mercato del lavoro segnato da precarietà”. Ma ha sottolineato anche la condizione di chi svolge “lavori particolarmente pesanti e gravosi", spesso caratterizzati da un’aspettativa di vita più bassa: “Con il sistema attuale rischiano di fare solidarietà inversa, pagando le pensioni degli altri. Serve un riconoscimento specifico per queste categorie”, ha sottolineato. Al centro dell’intervento anche il tema di genere: “Le donne sono penalizzate sia nel lavoro che nella previdenza: l’anzianità contributiva media è di 28 anni contro i 38 degli uomini e le differenze nei trattamenti superano il 30%. Va riconosciuto anche il lavoro di cura, che molte sono costrette ad assumere sospendendo l’attività lavorativa”. Ghiselli ha infine evidenziato il ruolo cruciale dei patronati, e in particolare dell’Acli: “Non devono solo gestire pratiche, ma accompagnare le persone lungo tutto il percorso lavorativo e pensionistico, offrendo educazione previdenziale e supporto nelle fragilità: dalla disoccupazione ai congedi, dai bonus ai casi di violenza di genere. È un compito essenziale per garantire diritti e tutela sociale”, ha concluso.
(Adnkronos) - "Con una media di 24 alberi ogni 100 abitanti, calcolata sui capoluoghi italiani, l’Italia mostra nel 2024 una presenza di verde urbano ancora insufficiente. Anche i dati nel dettaglio indicano che occorre migliorare: solo otto su 93 capoluoghi, di cui si hanno dati aggiornati, superano la soglia dei 50 alberi ogni 100 abitanti e, tra questi, tre superano i 100 alberi ogni 100 residenti. All’opposto, 27 capoluoghi contano meno di 20 alberi ogni 100 abitanti e più della metà di questi non raggiunge nemmeno i 10". A scattare questa fotografia è Legambiente sulla base dei dati Ecosistema Urbano 2025, sottolineando "la distribuzione disomogenea del verde urbano nel Paese" e "l’importanza di attuare interventi mirati di forestazione nelle aree cittadine". "Un’importante opportunità arriva dalla legge n. 10/2013, che disciplina lo sviluppo degli spazi verdi urbani", osserva l'associazione in occasione del trentennale della Festa dell’Albero, la storica campagna dedicata alla messa a dimora di piante e arbusti, che quest’anno si terrà dal 21 al 23 novembre, in partnership con AzzeroCO2, Frosta, Inwit e Biorepack come partner tecnico. Nei giorni della Festa dell’Albero, che cade in concomitanza con la Giornata nazionale degli alberi (istituita proprio dalla legge n. 10/2013 e celebrata ogni anno il 21 novembre), si terranno in 14 regioni oltre 120 iniziative di forestazione urbana organizzate da Legambiente insieme a cittadini, scuole, aziende e amministrazioni uniti dallo slogan 'Gli alberi ci danno tanto, ora tocca a noi'. Sulla base delle informazioni raccolte attraverso i questionari di Ecosistema Urbano 2025 di Legambiente, elaborate su dati comunali relativi al 2024, l’associazione traccia un quadro complessivo sullo stato di attuazione della legge n. 10/2013, valutando l’applicazione delle principali misure previste: la pianificazione e regolamentazione del verde urbano, la redazione del bilancio arboreo alla fine di ogni mandato amministrativo e il censimento del verde urbano. Tra i 93 capoluoghi analizzati, 30 città (32%) dichiarano di aver adottato un Piano del Verde, mentre in 26 casi (28%) risulta attivo un Regolamento del Verde Urbano. La misura più diffusa è il censimento del verde urbano, realizzato in 75 capoluoghi su 93 (80%). Meno diffusa invece la pubblicazione del Bilancio Arboreo comunale: solo 44 città (47%) lo hanno reso disponibile al termine del mandato del sindaco uscente. “Un dato significativo emerso dall’analisi di Legambiente sull’applicazione della legge n. 10/2013 riguarda la Giornata nazionale degli alberi, promossa da quasi l’80% dei capoluoghi italiani, ben 74 su 93 - commenta Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente - Si tratta di una percentuale incoraggiante ma che rischia di rimanere un impegno simbolico se la gestione strutturale del verde urbano è marginale. Lo dimostrano, ad esempio, le percentuali relative al numero di città che non hanno ancora adottato un regolamento o un piano formale per la gestione del verde. Anche sul fronte della trasparenza, i dati mostrano come la diffusione del Bilancio Arboreo rimanga ancora limitata, ostacolando una visione chiara e condivisa delle politiche verdi messe in atto dalle amministrazioni comunali. Per questo motivo lanciamo un appello ai Comuni, invitandoli a un impegno più deciso e concreto nell’attuazione della legge n.10/2013”.