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(Adnkronos) - Vladimir Putin spaventa l'Europa. Il lancio del nuovo missile Oreshnik contro Dnipro apre una nuova fase della guerra con l'Ucraina ed è contemporaneamente un messaggio, se non una minaccia, per i partner occidentali di Kiev: "Possiamo colpire tutta Europa", è la sintesi da Mosca dopo 48 ore che hanno scosso l'intero continente. La Nato si attiva e fissa per il 26 novembre un summit, a livello di ambasciatori, a cui parteciperà anche l'Ucraina "La guerra nell'est sta entrando una fase decisiva: riteniamo che si stia avvicinando il non noto", dice il premier polacco Donald Tusk dopo il lancio del missile balistico a medio raggio da parte della Russia. C'è il rischio reale dello scoppio di un conflitto globale, a cui ha fatto riferimento in maniera esplicita anche Putin nel discorso alla nazione pronunciato nella serata del 21 novembre. "Il conflitto ha assunto proporzioni drammatiche. Le ultime ore hanno dimostrato che la minaccia è grave e reale quando si parla di un conflitto reale", dice Tusk. In Germania, il cancelliere tedesco Olaf Scholz fa riferimento a "un'escalation terribile". Lo sviluppo del nuovo sistema missilistico dimostra "quanto sia pericolosa questa guerra. Il fatto che il presidente russo Vladimir Putin abbia ora impiegato anche un missile a medio raggio per colpire il territorio ucraino rappresenta un'escalation terribile", osserva. "Non vogliamo fornire all'Ucraina missili da crociera in grado di raggiungere in profondità il territorio russo", rimarca, ripetendo che a suo avviso "la prudenza e un sostegno chiaro all'Ucraina vanno di pari passo". Intanto in Germania, secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung, è stato elaborato un voluminoso piano di migliaia di pagine che prevede azioni in caso di invasione russa nel fronte orientale della Nato. Il documento prevede operazioni militari con il dispiegamento di centinaia di migliaia di soldati e misure da adottare per garantire sicurezza e sostegno alla popolazione civile. Il Regno Unito e la Francia, intanto, evidenziano che faranno "tutto il necessario" per sostenere l'Ucraina e raggiungere una pace duratura, come dicono il ministro degli Esteri britannico David Lammy e francese Jean-Noel Barrot in un articolo su iNews, rispondendo alle accuse di Putin secondo cui il Regno Unito e gli Stati Uniti avrebbero intensificato la guerra consentendo all'Ucraina di usare i missili Atacms e Storm Shadow per colpire l'interno della Russia. Al contrario, i due ministri affermano che è stata la "guerra su vasta scala e senza provocazione" della Russia a far degenerare "la più grande guerra nel continente europeo dalla Seconda guerra mondiale". Ritengono inoltre Putin responsabile dell'"annientamento dell'architettura globale che è stata la pietra angolare della pace e della sicurezza internazionale per generazioni". Nelle ultime ore il premier inglese Keir Starmer ha parlato con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, a proposito dell'importanza di “mettere il Paese nella posizione più forte possibile in vista dell'inverno". Starmer ha parlato della necessità per tutti i Paesi Nato di "aumentare il sostegno alla nostra difesa collettiva", ribadendo l'obiettivo del Regno Unito di definire il percorso per una spesa per la difesa del 2,5% entro la primavera.
(Adnkronos) - "Lo sviluppo nel nostro territorio è stato di grande impatto soprattutto grazie al polo della logistica di Passo Corese (frazione di Fara in Sabina), nato nel 2017 con l'insediamento di Amazon. L'azienda è stata la prima a insediarsi nel nostro territorio, creando forte aggregazione e sviluppo per tutti coloro che hanno seguito le orme di Amazon, che quindi ha fatto da traino per tutte le attività commerciali, soprattutto in logistica, insediatisi nel nostro territorio per imitare l'esempio virtuoso di Amazon". Lo afferma Roberta Cuneo, sindaca di Fara in Sabina.
(Adnkronos) - "Abbiamo aggiornato i numeri delle wave precedenti in questo terzo rapporto, in particolare l’aspetto delle modifiche che vengono ad impattare l’agricoltura dal punto di vista dei cambiamenti climatici". A dirlo Paolo Tassani, presidente di Agrofarma-Federchimica, durante la presentazione del report dell’Osservatorio Agrofarma presso Palazzo Ripetta a Roma. "Il 2023 e 2024 - ha spiegato - sono stati anni molto particolari dal punto di vista climatico, le piante, come organismi viventi, hanno subito lo stesso impatto che abbiamo subito noi uomini. Di conseguenza l’industria si è attivata per mettere a disposizione soluzioni che permettano alle piante di rispondere in maniera adeguata a questi stress esattamente come accade per gli altri organismi viventi". "Dovremmo adeguarci - ha aggiunto - ad una consuetudine di cambiamento e a leggere in maniera rapida questi avvenimenti, utilizzare in maniera importante le previsioni e adottare le misure di mitigazione come l’utilizzo di sostanze che assumono una funzione antistress come protezione dal calore, protezione dall’accesso o mancanza di acqua. Così come l’innovazione nella messa a punto degli agrofarmaci, si parla di investimenti per 10 miliardi di euro nell’industria entro il 2030, perché i cambiamenti climatici si portano anche un cambiamento delle avversità che vanno a colpire le piante. Un po’ il gioco del ladro e della guardia in cui dobbiamo mettere in atto sempre nuove strategie per prevenire che i furti di produzione avvengano”.