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(Adnkronos) - Non c'è ancora nessun nome. Se ne parlerà la prossima settimana. Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi si sono incontrati oggi pomeriggio a Palazzo Chigi per fare il punto della situazione politica e parlare di autonomia differenziata (questo spiega la presenza del ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli), ma il nodo delle regionali, raccontano, non sarebbe stato sciolto. I leader del centrodestra dovranno aggiornarsi, come ha spiegato Lupi al termine del summit (''Non abbiamo parlato di regionali, perché l'argomento dell'incontro era un altro, certo che ci dovremo rivedere''), e tornare a vedersi per risolvere una volta per tutte il risiko delle candidature. Resta sul tavolo lo schema di massima Veneto alla Lega, la Campania a Fdi e la Puglia a Fi ma niente nomi. E resta la tentazione di schierare due civici in Puglia e Campania (dove i rumors confermano un testa a testa tra il rettore della Federico II Matteo Lorito e il commissario della Zes Giosy Romano a meno che non ritorni la carta politica con il viceministro meloniano agli Esteri, Edmondo Cirielli). La maggioranza dunque prende ancora tempo e cosi facendo tanti pronosticano che alla fine in Campania Veneto e Puglia si andrà a votare il 23 novembre, ultima data utile per recarsi alle urne. ''Tutto fa pensare che si voterà a fine novembre, pertanto non c'è fretta, perché c'è tempo fino al 25 ottobre per presentare le liste'', dice a mezza bocca un big del centrodestra che sta seguendo da vicino il dossier.
(Adnkronos) - "Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione del ddl di riforma delle professioni ordinistiche, un comparto centrale e fondamentale per il Paese che merita di avere regole moderne che esaltino il valore sociale degli Ordini. Ringrazio la Premier Meloni e tutto il Governo per avere voluto dare questo forte segnale verso i professionisti ordinistici". Così Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei Consulenti del lavoro e di ProfessionItaliane, l'associazione che riunisce 24 dei 28 Ordini, commenta l'approvazione della riforma degli ordini da parte del Consiglio dei Ministri.
(Adnkronos) - Fire accoglie "favorevolmente il decreto di revisione del meccanismo dei Certificati bianchi da poco firmato dal Mase ed attualmente all’esame della Corte dei Conti. Le nuove regole introducono una maggiore flessibilità e semplificazioni sia per i proponenti che per la presentazione dei progetti, oltre a definire gli obblighi fino al 2030 in linea con le previsioni del Pniec". "Questo induce ad essere ottimisti circa la continuità della crescita del meccanismo in atto da qualche anno - osserva Fire - La conferma dei vari meccanismi di flessibilità, con riduzione progressiva dei titoli virtuali negli anni, consentirebbe comunque di affrontare eventuali periodi di carenza di Tee senza eccessivi traumi. La previsione di introdurre uno schema d'aste, che sarebbe stato utile per promuovere interventi non sufficientemente supportati dei certificati bianchi, è declassata a possibilità, ma comunque rimane e dunque lascia aperto uno spiraglio". In sintesi, "per quanto riteniamo che sarebbe possibile introdurre misure più spinte per ottenere di più da questo schema, riteniamo che sia stato fatto un passo avanti positivo e che ci sia spazio per ulteriori rafforzamenti nei prossimi anni, nell'interesse delle imprese, degli enti e del Paese. Come Fire continueremo a collaborare con le istituzioni di riferimento in quest'ottica".