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(Adnkronos) - Il vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio di Sanofi ha dimostrato di ridurre significativamente il rischio di ospedalizzazione negli adulti di età pari o superiore a 65 anni rispetto al vaccino antinfluenzale a dosaggio standard. Sono i nuovi dati diffusi dalla farmaceutica e pubblicati a ottobre su 'The Lancet', relativi allo studio Flunity-HD condotto su larga scala in più stagioni. "Flunity-HD - spiega Tor Biering-Sørensen, cardiologo, coordinatore scientifico e promotore dello studio - sfrutta la potenza e il rigore scientifico della randomizzazione individuale in contesti reali. Questo studio, primo del suo genere, ha valutato i benefici del vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio contro gli esiti gravi dell'influenza rispetto al dosaggio standard, incluse le ospedalizzazioni per cause cardio-respiratorie, in un contesto randomizzato, coprendo 2 aree geografiche. I risultati forniscono prove fondamentali, potenzialmente in grado di ridefinire le strategie di sanità pubblica e le linee guida cliniche". Aggiunge Federico Martinon-Torres, co-sperimentatore principale dello studio Flunity-HD: "Queste nuove evidenze rafforzano la fiducia clinica che i professionisti sanitari ripongono nel fatto che il vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio sia in grado di raggiungere una protezione superiore rispetto al dosaggio standard contro gli esiti gravi dell'influenza negli adulti anziani, un gruppo considerato vulnerabile a causa di un sistema immunitario indebolito e di un rischio più elevato di sviluppare complicanze gravi a seguito di un'infezione influenzale". Nel dettaglio - riporta Sanofi in una nota - rispetto al dosaggio standard, il vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio offre: 8,8% (Ic 95%, 1,7-15,5; p unilaterale=0,008) di protezione aggiuntiva contro le ospedalizzazioni per polmonite/influenza; 6,3% (Ic 95%, 2,5-10,0; p "Fino al 70% delle ospedalizzazioni per influenza interessa i soggetti adulti dai 65 anni di età - sottolinea Bogdana Coudsy, Global Head of Medical, Sanofi, Vaccines - I dati di Flunity-HD confermano che il nostro vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio fornisce una protezione superiore contro le ospedalizzazioni rispetto ai vaccini a dosaggio standard nei soggetti anziani. Vaccinare 515 anziani con il vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio invece di quello a dose standard potrebbe prevenire 1 ospedalizzazione per qualsiasi causa. Questo può significare molto, soprattutto per gli anziani vulnerabili, riducendo l'impatto sulla loro qualità di vita e aiutandoli a mantenere la loro autonomia più a lungo. Inoltre, prevenire le ospedalizzazioni per influenza può portare benefici sociali come la riduzione dei costi sanitari, una minore pressione sui reparti ospedalieri e un carico ridotto per i caregiver". Con l'aggiunta di questi nuovi dati - conclude Sanofi - la ricerca completa sul vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio copre 15 anni di evidenze cliniche che coinvolgono oltre 45 milioni di adulti anziani.
(Adnkronos) - “Lo studio realizzato da Osservatorio Birra, in collaborazione con Althesys Strategic Consultants, ha messo in evidenza come il comparto della birra rappresenti oggi uno dei principali motori di creazione di valore condiviso in Italia. In dieci anni, la filiera ha generato circa 92 miliardi di euro, di cui oltre 10 miliardi solo nel 2024, dimostrando una capacità strutturale di generare ricchezza e occupazione”. Lo ha detto Alessandro Marangoni, chief executive officer Althesys, interpretando i dati dell'ultimo studio realizzato da Osservatorio Birra, in collaborazione con Althesys Strategic Consultants, presentato a Roma presso il Senato della Repubblica, in occasione del decennale di Fondazione Birra Moretti. Secondo Marangoni, la forza del settore risiede nella sua estensione a tutta la catena, “dall’agricoltura alla produzione fino al consumo finale”, in grado di produrre impatti economici significativi e duraturi.
(Adnkronos) - "La Luiss è impegnata da anni nello studio e nella formazione per migliorare le competenze nella gestione energetica, per accompagnare lo sviluppo delle imprese e di tutti gli attori alla transizione energetica. Abbiamo lavorato con grande interesse al tema della povertà energetica perché, un'altra delle caratteristiche della nostra università è quella di impegnarsi anche per miglioramento dei risultati delle condizioni ambientali e sociali. Per noi contribuire a un argomento di così grande rilievo è stato molto significativo.” Lo ha detto Matteo Caroli, professore di gestione sostenibile delle imprese dell’università Luiss, intervenuto alla presentazione del primo volume sulla povertà energetica, realizzato dalla Fondazione Banco dell’energia in collaborazione con l’Università Luiss, nel Campus dell’Ateneo.