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(Adnkronos) - "La morte di Pasolini rimane un mistero. Per varie ragioni ho approfondito la vicenda e rimango dell'idea che Pasolini non fosse stato ucciso da Pelosi, me lo disse lo stesso Pelosi". Così l'ex sindaco di Roma Walter Veltroni a Radio Radicale, durante l'inaugurazione dell'opera di Nicola Verlato 'Assassinio di P.P.P/ Marlowe' allestita nella Sala della Sacrestia del complesso di Vicolo Valdina a Roma. "Ho grande nostalgia della sua libertà, della sua irregolarità, del suo coraggio, al tempo stesso del suo impegno civile", ha aggiunto Veltroni a quasi 50 anni dalla morte del poeta assassinato all'idroscalo di Ostia il 2 novembre 1975.
(Adnkronos) - Un mercato del lavoro resiliente alle tensioni internazionali, ma che allo stesso tempo si sta evolvendo rapidamente, con l'influsso sempre più centrale dell'intelligenza artificiale. E' l'analisi sul mercato del lavoro globale che, in un'intervista ad Adnkronos/Labitalia, traccia Sander van 't Noordende, ceo di Randstad, big player globale delle hr, in occasione della sua visita in Italia. Dal vostro osservatorio, quali tendenze registrate in questo momento sul mercato del lavoro mondiale? Dazi commerciali e guerre stanno avendo un impatto sull'occupazione o su altri aspetti del lavoro? Il mercato del lavoro rimane resiliente, ma si sta evolvendo rapidamente. Allo stesso tempo, l'intelligenza artificiale sta rimodellando mansioni e competenze, mentre le sfide macroeconomiche aggiungono complessità. Questo è la nuova normalità: una realtà a cui i datori di lavoro devono sapersi adattare. In tutti i mercati, assistiamo a un passaggio evidente dalla job security (sicurezza del posto di lavoro) alla employability security (sicurezza dell'occupabilità). Le persone vogliono continuare ad essere rilevanti e le organizzazioni di successo sono quelle che investono nel reskilling per garantire che la tecnologia amplifichi il potenziale umano. Quali sono le previsioni per il futuro del lavoro dei prossimi mesi? Il futuro del lavoro nei prossimi mesi sarà definito dalla capacità di adattamento. Vedremo sempre più modelli ibridi, carriere fluide e una domanda crescente di competenze digitali e interpersonali. L'incertezza economica probabilmente persisterà, ma fondamentale sarà la resilienza delle persone: talenti che imparano, si reinventano e usano gli strumenti dell'AI per crescere e progredire nel loro percorso di carriera. La capacità delle organizzazioni di abilitare questa agilità sarà la chiave di volta per il successo futuro. Dal vostro punto di vista, qual è l'approccio al lavoro della Generazione Z? I nostri dati mostrano che la Gen Z è ambiziosa e pragmatica. I giovani talenti non cambiano lavoro per mancanza di lealtà, ma per desiderio di crescita. Cercano sviluppo, apprendimento e un impiego che si allinei ai loro obiettivi, in un contesto altamente competitivo. Sono anche i più proattivi nell'adottare l'Ai, vedendola come uno strumento per far progredire le loro competenze e carriere, piuttosto che come qualcosa da temere. La loro ambizione è sempre orientata a un obiettivo preciso. Cosa cercano i giovani oggi quando si approcciano a un posto di lavoro? Come le organizzazioni devono tenerne conto per attrarre e trattenerli? La lealtà dei talenti più giovani si guadagna offrendo percorsi di crescita. I giovani, in particolare la Gen Z, desiderano opportunità di formazione che permettano loro uno sviluppo continuo. Questa tendenza è evidente anche in Italia: i talenti cercano datori di lavoro che investano attivamente nella loro crescita e riflettano i loro valori. Lo sviluppo della carriera, la flessibilità e una retribuzione equa sono importanti, ma lo è anche il senso di appartenenza. Per attrarli e fidelizzarli, le organizzazioni devono creare percorsi di carriera visibili e supportare concretamente l'ambizione attraverso opportunità di apprendimento mirate e concrete. In che modo l’intelligenza artificiale sta influenzando il mondo del lavoro? L’Ai ‘ruberà' posti di lavoro agli umani? L'intelligenza artificiale non si limiterà a sostituire alcuni lavori: li ridefinirà. Stiamo già assistendo all'automazione delle mansioni di routine e ripetitive, ma stanno emergendo anche nuove opportunità che richiedono creatività umana, empatia e capacità di giudizio in combinazione con ciò che l'Ai offre. La sfida è garantire che tutti possano beneficiarne in modo equo ed è per questo che un nuovo approccio alla formazione è cruciale. L'Ai sta ridefinendo il concetto stesso di 'skill' e in risposta a questa trasformazione abbiamo bisogno di un approccio olistico. Per le hard skill tradizionali, sono necessari importanti investimenti pubblici e privati in programmi di upskilling e reskilling continui. Solo così potremo rendere accessibili a tutti le competenze tecniche avanzate. Allo stesso tempo, la formazione deve sostenere anche lo sviluppo delle soft skill, sia a scuola che sul luogo di lavoro, incoraggiando le competenze intrinsecamente umane come il pensiero critico, la creatività e il problem-solving complesso. Non dobbiamo dimenticare che un accesso equo alle competenze e agli strumenti dell'Ia sarà l'elemento determinante per costruire un mercato del lavoro più inclusivo. In che modo le tecnologie digitali, e in primis l’intelligenza artificiale, stanno impattando sul lavoro di recruiting di personale? Nel futuro, come trasformeranno l’attività di ricerca e selezione del personale? L’intelligenza artificiale ci permette di passare da una posizione reattiva a una proattiva nel modo in cui facciamo il match tra aziende e talenti. Grazie a questo cambiamento, siamo in grado di servire meglio sia i clienti che i candidati, perché abbiamo un pool di talenti disponibili ancora prima che le aziende si rendano conto di averne bisogno. L'AI sta trasformando il reclutamento migliorando il match e riducendo gli eventuali pregiudizi, ma ci aiuta anche a connettere più velocemente le persone con le opportunità di lavoro. Ma la connessione umana resta al centro. I recruiter del futuro utilizzeranno gli insight forniti dall'AI per guidare le persone verso carriere rilevanti e durature. La formula vincente è chiara: efficienza grazie alla tecnologia, empatia grazie alle persone.
(Adnkronos) - Sono state due giornate di grande partecipazione e sensibilizzazione quelle del 18 e 19 ottobre all’Oriocenter di Bergamo, dove i volontari di Aido Provinciale Bergamo, supportata da Cial – Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, con il progetto internazionale “Ogni Lattina Vale”, hanno dato vita a una raccolta speciale di lattine in alluminio. L’iniziativa ha voluto celebrare i 50 anni di Aido Bergamo, unendo l’impegno per la promozione della donazione di organi e tessuti con la diffusione della cultura del riciclo e della sostenibilità. La collaborazione tra Cial e Aido Bergamo testimonia come realtà diverse possano trovare punti di contatto importanti, dando vita a progetti dal forte valore sociale e ambientale. Da un lato la missione di Aido, nata proprio a Bergamo nel 1971 e cresciuta fino a diventare un punto di riferimento nazionale, dall’altro il progetto “Ogni Lattina Vale”, promosso in Italia da Cial e attivo oggi in 16 Paesi europei oltre che in Brasile, Stati Uniti ed Emirati Arabi, con l’obiettivo di avvicinarsi al 100% di raccolta delle lattine anche fuori casa. Presso lo stand informativo Aido all’interno del centro commerciale, i cittadini hanno potuto portare le proprie lattine usate e scoprire da vicino i benefici del riciclo, oltre a visitare un originale manufatto realizzato interamente con lattine riciclate. “Ogni Lattina Vale” ha accompagnato questa ricorrenza speciale sottolineando che ogni lattina riciclata è un gesto che fa bene all’ambiente, proprio come ogni adesione ad Aido rappresenta un dono che può salvare vite umane. Da oltre trent’anni, la raccolta delle lattine in alluminio rappresenta per Aido Bergamo una tradizione virtuosa, portata avanti da gruppi locali, oratori, comunità e volontari. Un impegno che unisce educazione ambientale e solidarietà concreta: in Italia, il riciclo degli imballaggi in alluminio ha raggiunto un tasso del 68,2% nel 2024, con oltre 442.000 tonnellate di CO₂ evitate rispetto alla produzione primaria. Nel solo territorio bergamasco, l’iniziativa ha portato alla raccolta di 2,5 tonnellate di lattine in alluminio, raggiungendo in totale circa 40 tonnellate raccolte negli anni, trasformando un gesto semplice in un esempio concreto di partecipazione e cittadinanza attiva. “Negli ultimi anni, grazie alla raccolta lattine, Aido Bergamo ha potuto unire due forme di dono: quello che restituisce vita e quello che tutela l’ambiente” – racconta Everardo Cividini, Presidente del gruppo Aido di Grassobbio (BG) – “Ogni sacco di lattine consegnato è frutto del lavoro di decine di volontari, famiglie, oratori e comunità locali che da anni credono nella forza di un gesto semplice. La nostra speranza è che queste azioni continuino a coinvolgere sempre più persone, perché solo insieme possiamo costruire una cultura del dono davvero completa”. “Siamo orgogliosi di aver affiancato Aido Bergamo in un’iniziativa così importante – commenta Stefano Stellini, Direttore Generale di Cial.“Questa collaborazione dimostra come sia possibile creare sinergie capaci di moltiplicare i risultati: da un lato rafforzando la cultura del riciclo con ‘Ogni Lattina Vale’, dall’altro sostenendo il messaggio di solidarietà promosso da Aido. È proprio dall’incontro tra realtà diverse che nascono esempi concreti di comunità sempre più responsabili e attente al futuro.”