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(Adnkronos) - Berlusconi? ''La sentenza della Cassazione è inequivocabile, non ha avuto nessun rapporto con la mafia''. Forza Italia riuscirà a sfondare al centro dopo il fallimento del Terzo Polo anche senza il Cav? "Meloni ha bisogno di un partito che si contrapponga all’evidente filo-putinismo di Salvini". Il governo durerà l'intera legislatura? ''Meloni è andata bene" e andrà avanti ''sia per la sua capacità di comunicare con la gente, sia perché non ha sbagliato quasi nulla in politica estera'' ma anche "perché ha una opposizione di sinistra francamente imbarazzante''. Dopo la tregua tra Israele e Palestina Trump riuscirà a ottenere un cessate il fuoco in Ucraina con Putin? ''La partita è tutta aperta''. Fabrizio Cicchitto, esponente politico di spicco della stagione socialista, prima, e berlusconiana, poi, parla a 360 gradi rispondendo alle domande dell'Adnkronos sui temi di principale attualità politica e internazionale. Cicchitto nasce socialista lombardiano, diventa craxiano, ex parlamentare di Fi-Pdl e della Ncd di Angelino Alfano dopo la rottura con il leader azzurro, per molti anni ha lavorato al fianco di Silvio Berlusconi. Per questo, non ha dubbi sull'estraneità del Cavaliere e di Marcello Dell'Utri dalle accuse di collusioni mafiose e considera l'ultima sentenza della Cassazione come l'ennesima riabilitazione post mortem del fondatore del centrodestra. A tal proposito cita una intercettazione da lui scoperta e pubblicata sull'ultimo libro 'Controcorrente' dove passa al setaccio uomini e fatti degli ultimi 80 anni di storia italiana. ''I testi della Cassazione -rimarca- sono inequivocabili sia su Berlusconi, sia su Dell’Utri nella esclusione di loro rapporti con la mafia. Al contrario, fanno fede sia la crisi di nervi del quotidiano giustizialista e putinista 'Il Fatto', sia il silenzio imbarazzato di tutti i grandi giornali che all’epoca passarono dalla guerra a Craxi a quella a Berlusconi". ''D'altra parte -sottolinea Cicchitto- se giornali e magistrati fossero stati in buona fede, sarebbe bastato il testo della intercettazione di un colloquio fra Berlusconi e l'avvocato Renato Della Valle del 1988 nel quale il Cavaliere affermava: 'Devo mandare via i miei figli all’estero perché mi hanno fatto estorsioni in maniera assai brutta. Mi hanno detto che se entro una certa data non faccio una certa roba, mi consegnano la testa di mio figlio ed espongono il corpo in piazza del Duomo. Per parte mia sono munito di scorta'. Di tutto ciò ho avuto modo di parlare in due libri: 'l’Uso politico della giustizia', a pagina 237, e in modo più generale nel recente 'Controcorrente'''. Per Cicchitto Forza Italia, definito ''un partito moderato di massa'', sopravviverà al melonismo: ''Finora sta tenendo bene botta perché riequilibra al centro tutta la maggioranza di governo, che ha assoluto bisogno di una componente liberale, garantista, europeista e atlantica, chiaramente a sostegno della Ucraina". D'altra parte, "la stessa Meloni ha bisogno nella maggioranza di un partito che si contrapponga all’evidente filo-putinismo di Salvini...''. L'ex capogruppo alla Camera del Pdl pronostica lunga vita per l'attuale governo ed esclude che la Meloni possa cadere vittima del principio in questo caso della 'donna sola al comando', anche se in politica estera qualche mancanza ce l'ha: ''Meloni finora è andata bene sia per la sua capacità di comunicare con la gente, sia perché non ha sbagliato quasi nulla in politica estera, sia perché ha di fronte una opposizione di sinistra francamente imbarazzante. Abbiamo detto 'quasi nulla' -precisa- perché dissentiamo dalla sua dichiarazione favorevole al mantenimento dell’unanimismo nella guida della Ue, che invece e’ del tutto negativo perché ne blocca l’agibilità politica e il dinamismo mentre invece c’è’ un gran bisogno di una Europa forte e dinamica capace di avere un rapporto alla pari con Trump e di misurarsi con la guerra ibrida condotta da Putin". Trump riuscirà a ottenere una tregua in Ucraina con Mosca? ''La partita tra Trump e Putin è del tutto aperta", replica Cicchitto che spiega: "Finora è andata assai male perché Trump ha sottovalutato Putin che è uno spietato dittatore di destra. L'unico modo per convincere Putin a più miti consigli deriva solo dai rapporti di forza economici e militari". Di conseguenza, avverte l'ex parlamentare berlusconiano, "sono indispensabili durissime sanzioni e un grande appoggio militare a Zalenaky e alla Ucraina". Cicchitto sta per mandare alle stampe un nuovo libro dedicato a Craxi. E quando gli viene chiesto se Meloni farà rimpiangere l'ex leader Psi i in politica estera, taglia corto: ''Quelle della Meloni e di Craxi sono due storie totalmente diverse non paragonabili. Comunque il Craxi dei missili è quello di Sigonella ha un rilievo fondamentale, difficilmente raggiungibile...".
(Adnkronos) - Nel parterre politico dell’80esimo anniversario di Federmanager c’è anche la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. “Ci siamo incontrati” prima dell’inizio dell’assemblea e “sono sicuro che tutto l’arco parlamentare è molto sensibile ai temi dell’industria che noi portiamo avanti”. Lo ha detto il presidente della federazione, Valter Quercioli, a margine dell’inizio dei lavori. “Abbiamo parlato della visione che ci deve accomunare: il bilancio europeo 2028-2034 stanzia 500 miliardi e noi, come Italia, ci dobbiamo ‘appropriare’ di una buona parte perché possiamo fare un grande di lavoro nell’industria italiana e farla crescere”, ha spiegato. "Noi vogliamo un’Italia che determini il proprio futuro industriale e sociale seduta al tavolo da protagonista. I venti del mondo soffiano incessantemente, a Est come a Ovest, a Nord come a Sud. E noi dobbiamo saper tenere ben saldo il timone delle nostre aziende. Non possiamo affidarci alla corrente: dobbiamo tracciare la rotta. Noi vogliamo che l’Italia sia un Paese che produce, che investe, che innova". "Un Paese in cui l’industria non sia un reperto del Novecento, ma il cuore del benessere e della democrazia del futuro". La crisi demografica - ho sottolineato- non è un destino ineluttabile. Si deve intervenire, con determinazione e coraggio, attraverso un ripensamento delle politiche per la famiglia, nuovi strumenti legali e di welfare aziendale che agevolino ancor di più i genitori a conciliare il complesso equilibrio tra vita e lavoro. Solo per questa via si possono incentivare le persone a non rinunciare al proprio futuro". Secondo Quercioli "un altro punto su cui occorre essere lucidi e lungimiranti sono le politiche di inclusione, che non sono un vezzo ideologico ma un principio di grande valore strategico: abbiamo il dovere di valorizzare ancor di più la parità di genere nei luoghi di lavoro. Gli ambienti organizzativi più aperti alla diversità sono anche i più produttivi, i più innovativi e i più sostenibili". "In altre parole, oltre a rispondere ad una profonda esigenza etica, la parità di genere crea maggior competitività industriale, come evidenziato anche dalle tante ricerche e attività qualificate promosse dal nostro Gruppo Donne - Minerva che riunisce le nostre donne manager". "E' arrivato il momento - ha continuato- di dare una casa comune al management industriale, che include sia i dirigenti che i quadri apicali. Le aziende faticano a gestire il loro management applicando contratti diversi, di categoria per i dirigenti, settoriale per i quadri apicali. Questa complessità è figlia di un’epoca che non esiste più da tempo e in fabbrica c’è bisogno di più semplicità, non di rimanere fedeli a un’ideologia sorpassata dal tempo! Le aziende devono avere la possibilità di gestire i propri manager con un unico contratto collettivo nazionale di lavoro: il contratto del management industriale. Lavoriamoci insieme". "Chiediamo al Governo un Piano straordinario per managerializzare 20mila pmi nei prossimi dieci anni, così da raddoppiare il numero di imprese italiane capaci di competere con successo nel mondo e di trainare tutte le filiere nazionali. Per farlo, serve un programma di politica industriale di 10 miliardi, 1 miliardo all’anno”.Secondo Federmanager, figure manageriali innovative e qualificate potranno rappresentare infatti quegli agenti del cambiamento necessari per mantenere il nostro sistema industriale competitivo sui mercati internazionali. "Nonostante crisi, recessioni e impatti avversi della globalizzazione e della post-globalizzazione, il nostro rimane un Paese il cui sistema industriale crea valore 'vero' per l’economia reale, per il lavoro, per le comunità locali. Tutto ciò è stato ed è ancora reso possibile dal lavoro quotidiano di manager industriali, protagonisti silenziosi di una storia di responsabilità, competenza e visione, insieme ai nostri compagni d’avventura: gli imprenditori e i loro amministratori, ai quali va il nostro sentito grazie! per condividere con noi questa appassionante sfida quotidiana. Un patto tra impresa e management che va rafforzato e innovato perché le sfide che abbiamo davanti sono significative e le vogliamo affrontare insieme, con successo. Noi manager siamo da sempre una parte essenziale della soluzione ai problemi del Paese e siamo figure trainanti di un processo di crescita e sviluppo industriale che sa coniugare produttività, sostenibilità e competitività". "Non dobbiamo dimenticarci delle imprese che hanno bisogno d’aiuto in una transizione durissima, come ad esempio Acciaierie d’Italia di Taranto. Le grandi competenze tecnologiche e industriali che vi si trovano meritano ben altri sbocchi che lo 'spezzatino' o la chiusura. E qui lo dico chiaramente: dobbiamo ragionare a mente fredda e strategicamente in ottica Paese e non in ottica prettamente localistica. Federmanager è pronta ad aprire il dibattito sul possibile ruolo dello Stato nella governance e nella proprietà di questa azienda, l’unica in Italia che 'produce' acciaio e non che, più semplicemente, lo trasforma". E Quercioli ha ricordato che "anche gli Stati Uniti, patria di quella concezione minimalista del ruolo dello Stato nell’economia oggi dominante in Occidente, stanno assumendo una nuova e diversa postura, con l’idea di uno Stato molto più interven-tista nei settori e nelle aziende ritenute strategiche per l’economia e la sicurezza nazionali". "Non dobbiamo perciò vergognarci, perché non è lo status giuridico della proprietà a definire le sorti di un’azienda, ma la qualità del suo management. E da questo punto di vista, l’Italia certo non difetta di talento o di competenze". "La precondizione per potenziare il Paese, e questa è una delle principali richieste che avanziamo al Governo, è una fiscalità più equa, che valorizzi il merito e non penalizzi chi crea valore per tutti. La progressività fiscale è un principio giusto, lo afferma la nostra Costituzione e, prima ancora, l’etica sociale, ma non può trasformarsi in esponenzialità irragionevole. Quando il 5% dei contribuenti paga il 43% dell’Irpef, non siamo più in un sistema progressivo, ma in un sistema sbilanciato. Comprendiamo che la 'coperta sia corta', ma non possono restare scoperti sempre gli stessi. Serve una lotta seria all’evasione e all’elusione e serve anche premiare la fedeltà fiscale. Chi lavora, chi produce, chi paga le tasse non chiede privilegi: chiede rispetto. Perché chi crea valore per il Paese deve avere gli strumenti per costruire il futuro. Il Ddl di Bilancio 2026 mostra i primi tenui passi nella direzione da noi auspicata. Lo riconosciamo al Governo e di questo lo ringraziamo, ma è necessario fare molto di più". "Chiediamo perequazione equa e nessuna penalizzazione per i nostri pensionati perché, lo dico con fermezza e convinzione: i pensionati non hanno difese contrattuali. È quindi compito delle istituzioni proteggerne il reddito e la dignità sociale. Le istituzioni non devono considerare le pensioni dei nostri manager in quiescenza come una sorta di bancomat a cui attingere! Queste pensioni infatti sono il risultato di un copioso gettito contributivo che i manager hanno versato alle casse previdenziali, nel corso della loro intera vita lavorativa. Su questi temi, per noi molto importanti, abbiamo dato mandato alla nostra Confederazione, Cida, di portare avanti gli studi e le iniziative mediatiche necessarie per rendere edotta l’opinione pubblica delle palesi iniquità perpetrate a danno delle nostre pensionate e pensionati". "Serve anche una nuova prospettiva per il Mezzogiorno. Su questo punto voglio essere chiaro: non è un problema da risolvere, è un potenziale da liberare. Nel Sud vi sono giovani talenti, università di eccellenza, imprese che innovano e resistono. Ma servono infrastrutture moderne, digitalizzazione e soprattutto più managerialità. Solo così potremo attrarre investimenti, frenare la fuga dei talenti e creare lavoro stabile sul territorio. Il futuro dello sviluppo industriale dell’Italia passa anche - e forse soprattutto - dal Sud che deve diventarne il motore". Ha concluso
(Adnkronos) - Con una gamma di veicoli elettrici professionali ampliata e aggiornata, e con la presentazione del nuovo Goupil G4 Plus, Exelentia sarà presente a Ecomondo 2025, l’evento internazionale dedicato alla transizione ecologica e all’economia circolare, che si terrà dal 4 al 7 novembre presso la Fiera di Rimini. Il nuovo Goupil G4 Plus - spiega l'azienda - segna l’evoluzione della mobilità elettrica urbana e multiservizio. Progettato per operatori pubblici, aziende multiservizi e flotte aziendali, il nuovo modello - con velocità fino a 70 kmh e una portata fino a 1,4 tonnellate - coniuga comfort automobilistico, sicurezza di livello superiore e prestazioni potenziate, mantenendo la versatilità che contraddistingue i veicoli Goupil, importati e distribuiti in Italia, in esclusiva, da Exelentia. Il nuovo modello - che offre anche i più avanzati dispositivi di sicurezza - si affianca ai già noti Goupil G2, G4 e G6 ed è pensato per esplorare nuove opportunità di mercato e anticipare le esigenze della mobilità del futuro. Il G4 Plus si inserisce nella strategia Exelentia di ampliamento della gamma di veicoli elettrici dedicati al mondo del lavoro e al mercato professionale. “Con questo modello - spiega Giovanni Zappia, fondatore di Exelentia - la nostra società e Goupil portano la mobilità elettrica professionale a un nuovo livello, coniugando tecnologia, comfort, potenza e sicurezza con la sostenibilità che da sempre ci contraddistingue. È un’evoluzione di gamma che apre nuove prospettive di utilizzo e innovazione” .