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(Adnkronos) - “L'agricoltura rigenerativa per noi è guardare all'ecosistema totale, non solo a un prodotto, quindi la salute e la salubrità di un prodotto racconta la salute e la salubrità dell'ecosistema dove vive questo prodotto agricolo”. Sono le parole di Marta Galimberti titolare di Cascina Bagaggera, una dei due vincitori della prima edizione del Premio 'The Good Farmer Award', promosso dal Gruppo Davines in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Situata nel cuore del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, nella Brianza Lecchese, l'azienda nasce nel 1995, grazie ai genitori di Marta. Dal 2017 lavora per rendere la Cascina un’azienda economicamente sostenibile. Oggi Cascina Bagaggera possiede 25 ettari, un agriturismo con B&B e uno spaccio dei prodotti aziendali. “Ci vuole la consapevolezza che un'azienda agricola vive e sussiste su un territorio - ha continuato Marta Galimberti - e quindi noi dobbiamo prenderci cura del territorio partendo dalla terra, il vegetale, l'animale e l'essere umano per poter poi creare una comunità più consapevole”.
(Adnkronos) - "Questo è un momento molto delicato per il mondo della moda e siamo convinti che presto passerà consolidando la reputation del luxury fashion. Mettiamo sempre i nostri clienti al centro puntando sulla qualità dei prodotti, l’onestà del made in Italy ed offrendo sempre il giusto rapporto qualità prezzo ai nostri clienti. Però non tutti trovano il coraggio di investire e ci aspettiamo il supporto del ministero delle Imprese e del Made in Italy e del ministro Urso". Così, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, il direttore generale di Gallucci e presidente di Confindustria Giovani Fermo, Gianni Gallucci, in occasione dell'apertura dal 4 dicembre di un concept store a Londra in Walton street a South Kensington, tappa dopo le aperture di Milano e Miami, per l'azienda marchigiana che dal 1959 è il punto di riferimento per la produzione di calzature di alta qualità. "L’internazionalizzazione ed il sostegno delle eccellenze italiane - sostiene - è fondamentale. Le aziende artigianali ed interamente Made in Italy sono il nostro orgoglio e la nostra identità ma sempre con più fatica riescono a sopravvivere alle burrascose situazioni geopolitiche. Servono interventi mirati alle piccole realtà che rappresentano l’80% del tessuto economico italiano”. "L'apertura a Londra di Gallucci - spiega - non è una sfida ai colossi centenari di Northampton, ma la voglia di presentare un prodotto nuovo e aggiornato che nulla ha da invidiare, seguendo le regole tradizionali ed utilizzando i migliori materiali sul mercato senza compromessi. Questo connubio rompe quasi le barriere ormai canoniche del mercato generando un prodotto davvero unico ed esclusivo”. “L’apertura a Londra - spiega Gallucci- nasce dalla collaborazione con 'Walton fine arts', concept store che prende vita trent’anni fa, specializzandosi in arte moderna e Pop con maestri contemporanei come Andy Warhol, Banksy e Picasso, e quindici anni fa inizia ad ospitare nuovi talenti che dopo qualche anno sono stati lanciati come artisti emergenti. Lo sviluppo di un brand passa dal retail e la scelta di Londra non è casuale, Londra è un ponte stabile tra Middle East e Stati Uniti. La nostra presenza era necessaria per sviluppare in maniera organica la crescita ed approcciare nuovi mercati con la nostra linea 'London fatto a mano' ed il nostro esclusivo servizio su misura, come quelli degli Emirati Arabi, Saudi Arabia e Qatar". “La collaborazione con Walton Fine Arts - sottolinea - ha un valore strategico. Grazie ad una collezione artigianale di alta gamma ci sono grandi affinità di clientela e posizionamento di mercato con Walton Fine Arts e per questo, è nata l’idea di unire il mondo del fashion all’arte facendo vivere gli spazi di Walton street con eventi e trunk-show che permettono alla clientela di vivere un’esperienza unica sul prodotto". "La galleria - ricorda - vanta tra i suoi clienti molti collezionisti, famiglie reali e più di 500 imprenditori da ogni parte del mondo e continua a lavorare con celebrities internazionali come Jude Law, Sadie Frost, Kate Moss, Ringo Starr, George Harrison Family, Saudi Royal Family, Gary Barlow, Sylvester Stallone oltre a partecipare a decine di progetti incluso in Arabia Saudita 'The Riyadh underground festival'".
(Adnkronos) - “Il progetto Return è un progetto nazionale selezionato nell'ambito di partenariati estesi Pnrr per affrontare il tema di rischi ambientali naturali e antropici e vede una partecipazione ampia di enti di ricerca università nazionali insieme a grandi aziende per contribuire a migliorare la capacità di comprensione dei fenomeni naturali e anche per dare strumenti concreti che consentano delle azioni di prevenzione, di gestione e di monitoraggio dei rischi.” Sono le parole di Andrea Prota, Presidente Fondazione Return, intervenuto a Bologna al Dissemination Workshop del progetto Return (Multi-Risk Science for Resilient Communities under a Changing Climate), finanziato dal Pnrr. “Il progetto mette insieme competenze che riguardano aspetti di tipo Stem, quindi di tipo ingegneristico geologico con competenze che riguardano le scienze umane sociali e questo perché è fondamentale per noi che tutto quello che facciamo venga da un lato condiviso dalla nostra cittadinanza, ma che arrivi anche ai cittadini perché loro contribuiscono all'attuazione delle politiche di mitigazione e riduzione degli impatti del cambiamento climatico sulla nostra vita quotidiana”, ha concluso Prota.