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(Adnkronos) - C'è stato ''un summit di pace segreto'' a Londra, come lo definisce la stampa britannica, che cercare un riavvicinamento tra re Carlo e il principe Harry e organizzare un incontro tra i due. Al summit non erano presenti né il monarca, né il duca di Sussex, ma i loro due più stretti collaboratori, Meredith Maines, capo dello staff e direttrice delle comunicazioni di Harry e il segretario alle comunicazioni di Carlo III, Tobyn Andreae. L'incontro si è svolto presso la Royal Over-Seas League, un club privato a pochi minuti da Clarence House, come dimostra una fotografia scattata dal Mail on Sunday, ed è stato descritto come ''un ramoscello d'ulivo'' dopo anni di allontanamento. "C'è ancora molta strada da fare, ma per la prima volta da anni è stato aperto un canale di comunicazione", ha detto una fonte al Mail. "Non c'era un programma formale, solo un drink informale. C'erano argomenti di cui entrambe le parti volevano parlare'', ha aggiunto la fonte, affermando che è stato solo "il primo passo verso la riconciliazione tra Harry e suo padre, ma almeno è un passo nella giusta direzione". Insomma, ha proseguito, "tutti vogliono solo voltare pagina e andare avanti. Finalmente è arrivato il momento giusto per parlarsi". La frattura tra il principe Harry e re Carlo si è inasprita dopo che il duca e la duchessa del Sussex hanno rinunciato ai ruoli reali nel 2020. Dopo il trasferimento in California, la coppia ha iniziato a esprimere le proprie lamentele in interviste e documentari. Le memorie di Harry del 2023, 'Spare', che riportavano imbarazzanti rivelazioni sulla Casa di Windsor, non hanno fatto altro che peggiorare le tensioni con la sua famiglia.
(Adnkronos) - “Di fronte alla notizia della decisione di Trump di introdurre dazi del 30% sulle esportazioni dell'Ue verso gli Usa, non possiamo che essere preoccupati e allarmati. Attendiamo di capire nella pratica come potranno essere applicati dall’1 agosto, ma ci sentiamo di ripetere, come già detto in altre occasioni, che l’Europa deve evitare di arrivare allo scontro di dazi contro dazi che non gioverebbe a nessuno. Fermezza, calma e diplomazia credo siano le risposte migliori all’ ennesimo attacco della presidenza Usa a tutto il sistema produttivo europeo che sarebbe pesantemente colpito dall’applicazione della misura, compreso il settore del legno-arredo che ha, proprio negli Usa, il secondo mercato di export. L’Europa tutta e il nostro Governo devono aver ben presente che non difendere le nostre imprese adesso potrebbe avere come conseguenza la desertificazione industriale del Vecchio Continente”. Così Claudio Feltrin presidente di FederlegnoArredo.
(Adnkronos) - L’88% degli italiani ritiene importante integrare fonti rinnovabili nei propri sistemi di riscaldamento domestico. Un dato che conferma la crescente attenzione verso tecnologie capaci di coniugare rispetto ambientale, risparmio e comfort abitativo. Sono i dati della recente indagine Bva Doxa per Ariston, condotta su un campione rappresentativo di cittadini italiani tra i 25 e i 64 anni; analizzando le percezioni e le preferenze degli italiani riguardo agli impianti di riscaldamento. Secondo lo studio, in particolare, il 58% degli intervistati individua nelle pompe di calore e nei sistemi ibridi le soluzioni ideali, in sostituzione delle caldaie tradizionali, mentre il 68% identifica l’efficienza energetica come il criterio principale nella scelta di un nuovo impianto. Ulteriormente, il 37% si orienta verso i sistemi ibridi, apprezzandone la versatilità, mentre un aggiuntivo 21% predilige pompe di calore autonome. Scelte che dimostrano come il tema della sostenibilità sia ormai radicato nella nostra quotidianità, anche grazie a una forte fiducia nella tecnologia: l’86% reputa questi impianti affidabili, e il 77% è convinto che garantiscano un comfort superiore rispetto ai sistemi convenzionali. Ma l’interesse non si ferma al solo aspetto ambientale. L’innovazione è sempre più vista come un’opportunità di valorizzazione economica del proprio immobile: l’85% del campione riconosce che l’adozione di un impianto innovativo può accrescere il valore della casa. Un investimento consapevole, dunque, che riflette una nuova sensibilità verso l’efficienza energetica come leva concreta di risparmio e miglioramento della qualità della vita. Tuttavia, permangono alcune barriere: il costo iniziale elevato è percepito come ostacolo dal 66% degli italiani, seguito dalla difficoltà di installazione (32%) e dalla scarsa conoscenza degli incentivi disponibili (30%).