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(Adnkronos) - Nave da crociera in fiamme in Egitto: a bordo anche 80 italiani. E' accaduto a Luxor, dove sul Nilo ha preso fuoco la 'Empress'. La Farnesina e l’ambasciata italiana in Egitto, monitorano la situazione: tutti i connazionali sarebbero in buone condizioni. Oggi "verso le 19 le guide a bordo della nave Empress hanno segnalato un incendio scoppiato nelle cucine di bordo, nei ponti più bassi. Lo staff della nave ha attivato immediatamente l'allarme e hanno cominciato a portare i passeggeri sul ponte più alto. Nel frattempo la nave è stata portata verso la riva, per permettere lo sbarco. Inoltre hanno usato le uscite di emergenza per segnalare alle altre imbarcazioni di tenersi lontane", fa sapere all'Adnkronos il tour operator Corsini Travels, una delle compagnie che sta assistendo i passeggeri a bordo della nave. "I nostri clienti, un'ottantina di italiani, sono tutti in salvo. Hanno perso ovviamente i loro documenti, rimasti a bordo della Empress", spiega il tour operator, sottolineando poi come sia stata subito "avvisata l'ambasciata italiana, che ci ha chiesto una lista dei passeggeri per fornire loro dei nuovi documenti. Tutte le persone sono adesso a bordo di un'altra nave, per continuare il viaggio. Abbiamo fornito loro anche assistenza medica per un controllo, e stiamo dando loro tutto il supporto, anche morale, possibile. È stato un momento difficile che spero nessuno viva nuovamente. Domani quando sorgerà il sole torneremo sulla Empress per vedere cosa possiamo recuperare: abbigliamento, documenti, e tutto il possibile da restituire ai passeggeri". Per qualsiasi emergenza o segnalazione, la Farnesina esorta a contattare l’Ambasciata italiana al Cairo al numero +20 1006690079 o l’Unita di Crisi al +39 0636225 o via mail a unita.crisi@esteri.it. (di Lorenzo Capezzuoli Ranchi)
(Adnkronos) - “Ringrazio il presidente del Cnel, Renato Brunetta, per l'impulso deciso con cui ha voluto avviare questo percorso nuovo e strutturato tra il Consiglio e le Assemblee regionali. La logica che ha animato questo incontro pone al centro le Regioni e supera l'idea di considerarle solo come ricettori passivi di decisioni calate dall'alto o come soggetti unicamente consultati. Si tratta invece di un approccio che valorizza un metodo di lavoro condiviso, in cui le Regioni e le Assemblee legislative apportano proposte operative concrete, sperimentazioni legislative e buone pratiche già in atto. Il Cnel, dal canto suo, assicura l'apporto della sua visione d'insieme e della competenza economico-sociale che la Costituzione gli riconosce. Pongo l’attenzione, in particolare, sul tema della formazione professionale. La mancata corrispondenza tra domanda e offerta di competenze, il mismatch, rimane una delle criticità principali che affligge i nostri sistemi produttivi. Senza una connessione solida e strutturale tra imprese, parti sociali, scuola e istituzioni, nessuna politica può dare risultati realmente efficaci”. Così Stefano Balleari, presidente del Consiglio regionale della Liguria, intervenendo nel corso dell’incontro 'Salute, imprese e lavoro', promosso dal Cnel in collaborazione con la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.
(Adnkronos) - "L'Italia è il primo paese al mondo, attraverso il consorzio Biorepack, ad occuparsi del riciclo organico degli imballaggi compostabili. Questo avviene perché l'Italia è in Europa il Paese che raccoglie di più e meglio la frazione organica dei rifiuti organici". Così Marco Versari, presidente Consorzio Biorepack, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "Il rifiuto organico rappresenta il 40% dei rifiuti che noi produciamo ogni giorno, è la parte più grossa ed è anche quella più difficile da raccogliere. Quindi bisogna trovare il modo di aiutare i cittadini a raccoglierla. Ed essendo il Paese che da ormai 30 anni fa la raccolta della frazione organica, anche se è diventata obbligatoria dal 2022, l'Italia si è inventata dei materiali che si comportano come la plastica quando li adoperi, ma si comportano come la frazione organica quando li metti negli impianti di trattamento della frazione organica. In questo modo poi producono energie e compost", spiega Versari. Il sacchetto prima, "poi sono arrivate le buste della spesa, piatti, posate, bicchieri". Quindi, conclude: "C'è chi fa la raccolta, c'è chi produce gli imballaggi e ci sono quelli che li riciclano e quindi noi chiudiamo il cerchio, lavorando con i Comuni e mettendo a loro disposizione le risorse della responsabilità estesa dei produttori".