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(Adnkronos) - Scontri tra manifestanti e polizia a Roma, nel quartiere di San Lorenzo, mentre era in corso un presidio per Ramy: 8 gli agenti feriti. I manifestanti hanno rovesciato alcuni cassonetti all'altezza di piazza Immacolata e poi sono andati verso le forze dell'ordine tirando fumogeni, bombe carta e oggetti contundenti. A quel punto è scattata una carica di contenimento. Subito dopo i manifestanti hanno arretrato per tornare verso San Lorenzo (VIDEO). A quanto si apprende, nel corso della manifestazione sono state lanciate bombe carta ad alto potenziale: una di queste ha infranto il vetro blindato di un mezzo del Reparto mobile. L'intervento per contenere i manifestanti è stato ordinato da questore di Roma, Roberto Massucci, per tutelare l'incolumità dei poliziotti. Gli otto poliziotti feriti sono stati colpiti da petardi o bottiglie di vetro lanciate dai manifestanti. Sono in corso le indagini per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto. “Ancora una volta quello che è accaduto oggi a Roma durante il corteo per Ramy è un episodio di inaudita gravità. Diverse bombe carta lanciate da alcuni facinorosi hanno colpito i colleghi, uno dei quali, della Questura di Roma, ha riportato ferite al volto che hanno richiesto un immediato intervento medico. Nel frattempo, diversi altri agenti coinvolti negli scontri stanno ricevendo cure in ospedale per le contusioni e le ferite riportate e altri si faranno refertare nelle prossime ore, al termine della manifestazione”, ha dichiarato Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. “È inaccettabile che chi scende in piazza per manifestare, indipendentemente dalla causa, si trasformi in un aggressore violento nei confronti delle forze dell'ordine, che lavorano per garantire sicurezza e legalità per tutelare cittadini e ordine pubblico. L'uso di bombe carta, fumogeni e l'attacco deliberato alle camionette della polizia non è altro che una vile aggressione contro lo Stato e chi lo rappresenta”, ha concluso Pianese. “I disordini e gli attacchi alle Forze di Polizia che negli ultimi due giorni si sono verificati in varie città italiane dimostrano, ancora una volta, l’esistenza e la pericolosità di soggetti organizzati che strumentalizzano ogni tema, fatto o episodio, perfino una dolorosa tragedia come quella del giovane Ramy, soltanto per seminare violenza", afferma il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. "Queste aggressioni - sottolinea il titolare del Viminale - devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo, anche per sostenere un clima di fiducia nei confronti delle nostre Forze di Polizia, che sono tra le migliori al mondo, che offrono standard altissimi di professionalità, si prodigano con passione e impegno e certamente non possono essere sottoposte a giudizi sommari o aggressioni in piazza. In un Paese maturo e avanzato come il nostro dovrebbe essere parte di una cultura condivisa la consapevolezza che non fermarsi a un alt delle Forze dell’Ordine o cercare il confronto violento con chi rappresenta lo Stato non è solo una grave violazione della legge, ma è anche un comportamento pericoloso per sé e per gli altri, che mina la sicurezza dei cittadini e la convivenza civile. Chi non parte da queste considerazioni rischia irresponsabilmente di alimentare l’idea che tali condotte siano talvolta giustificabili e che possano essere messe sullo stesso piano dell’impegno di poliziotti o carabinieri, spesso costretti a operare in momenti e situazioni difficili e concitate, anche a rischio della loro stessa incolumità. Né il diritto di manifestare può mai essere usato come scusa per atti di violenza, intimidazione o per sfidare l’autorità dello Stato. A fronte di questi comportamenti ignobili e pericolosi, come Ministro dell’Interno esprimo piena solidarietà e totale sostegno alle donne e agli uomini delle Forze di Polizia, sottolineando che chi si macchia di queste azioni vergognose, a partire da quelle poste in essere nelle ultime occasioni, sarà perseguito con la massima determinazione”. "Esprimo tutta la mia solidarietà ai poliziotti che sono stati feriti dai petardi e dagli oggetti lanciati dai manifestanti durante il corteo indetto questa sera a San Lorenzo per ricordare il giovane Ramy", ha detto il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, che continua: "Ringrazio il Questore e tutte le Forze dell’Ordine per l'equilibrio dimostrato nel gestire questa situazione". "E' inaccettabile - aggiunge Giannini - scendere in Piazza con la predeterminazione di aggredire le Forze dell’Ordine, come dimostra il fatto che l’attacco è avvenuto contro gli agenti schierati a presidio di una caserma, attraverso l'utilizzo di petardi e altri oggetti contundenti, portati in Piazza, celati per sfuggire ai controlli". "Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Agenti, Carabinieri e Finanzieri per il loro operato quotidiano: un lavoro prezioso e insostituibile", conclude il Prefetto. Una manifestazione a un mese e mezzo dall’incidente del 24 novembre scorso, quando il 19enne Ramy, di origine egiziana, perse la vita al quartiere Corvetto, durante un inseguimento a bordo di un maxi scooter guidato dall’amico Fares, finito poi in coma, è stata organizzata anche a Milano. Circa duecento i partecipanti al corteo che, da piazza San Babila, si è diretto verso corso Venezia, piazza Oberdan, corso Buenos Aires, viale Tunisia, via Lazzaretto, via Settembrini e via Vitruvio, per raggiungere piazza Duca D'Aosta, di fronte alla stazione centrale. Due giorni fa la diffusione di un video che riprende l’inseguimento dall’abitacolo della Gazzella dei carabinieri, che ha suscitato una nuova ondata di polemiche. ‘Verità e Giustizia per Ramy e Fares’. Questa la richiesta ribadita dai Giovani Palestinesi di Milano, dal centro sociale Il Cantiere e dalle realtà che aderiscono al 'coordinamento antirazzista' dalle loro pagine social per lanciare l’invito a manifestare anche oggi, a Milano. “Abbiamo visto le immagini del brutale inseguimento e i ripetuti tentativi di speronamento da parte dei carabinieri - si legge accanto all’immagine gialla e nera pubblicata su Instagram -. Li abbiamo sentiti esultare quando sono riusciti a farli cadere dalla moto, provocando la morte di Ramy e il coma per Fares. Abbiamo visto i loro tentativi di insabbiamento, facendo cancellare i video sul cellulare di un testimone. Sappiamo che non si tratta di un caso isolato, ma la profilazione razziale, la violenza brutale delle forze dell'ordine, gli abusi di potere nei confronti di persone arabe, razzializzate, delle persone marginalizzate nelle periferie, sono la realtà in cui viviamo. In cui le classi dirigenti, sotto una retorica di ‘sicurezza', cercano di imporre un controllo sempre più violento e omicida attraverso il loro braccio armato. Uno stato di polizia che esiste già, come dimostrano le zone rosse imposte nelle grandi città, come dimostra il Ddl 1660, come dimostra la repressione nei confronti di chi si oppone al genocidio in Palestina e lotta contro il sionismo”. Ed è per questo che “saremo in piazza per Ramy e Fares e per opporci allo stato di polizia che minaccia le nostre vite”.
(Adnkronos) - “La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti cambiamenti alle detrazioni fiscali per le famiglie, con l’obiettivo di favorire i nuclei familiari numerosi e con redditi medio-bassi. Il nuovo sistema prevede l’introduzione del quoziente familiare, che modula le detrazioni in base al reddito complessivo e al numero di figli a carico. Le modifiche introdotte rappresentano un passo significativo verso una maggiore equità fiscale, privilegiando le famiglie numerose e quelle con maggiori necessità economiche. L’introduzione del quoziente familiare segna un cambio di paradigma, mettendo al centro il sostegno concreto ai nuclei con figli e alla disabilità". Così, con Adnkronos/Labitalia, Matteo De Lise, commercialista e presidente Aiecc (Associazione italiana degli esperti della composizione della crisi), racconta le modifiche alle detrazioni fiscali inserite dalla Manovra Finanziaria 2025. Secondo De Lise, "questa scelta, sebbene penalizzi i redditi più alti, può essere interpretata come un investimento sul futuro, valorizzando il ruolo sociale delle famiglie e incentivando la natalità in un contesto di crisi demografica". "In definitiva, sono modifiche che mirano a redistribuire le agevolazioni fiscali, penalizzando i redditi più alti e i nuclei familiari senza figli a carico, e favorendo le famiglie numerose con redditi fino a 50.000 euro lordi”, sottolinea. Come spiega De Lise, sono stati inseriti limiti alle detrazioni per redditi elevati: "Per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, viene introdotto un tetto massimo alle spese detraibili. Reddito tra 75.000 e 100.000 euro: limite base di 14.000 euro. Reddito oltre 100.000 euro: limite base di 8.000 euro". "Questi importi -spiega l'esperto- sono poi moltiplicati per un coefficiente che varia in funzione del numero di figli a carico: 0,50: nessun figlio a carico; 0,70: un figlio a carico; 0,85: due figli a carico; 1: più di due figli a carico o almeno un figlio con disabilità". Ed ecco degli esempi di applicazione. "Per un contribuente -spiega De Lise- con reddito tra 75.000 e 100.000 euro, senza figli a carico: 14.000 euro × 0,50 = 7.000 euro di spese detraibili; con un figlio a carico: 14.000 euro × 0,70 = 9.800 euro di spese detraibili; con due figli a carico: 14.000 euro × 0,85 = 11.900 euro di spese detraibili; con più di due figli o un figlio con disabilità: 14.000 euro × 1 = 14.000 euro di spese detraibili". E ancora, prosegue, "per un contribuente con reddito oltre 100.000 euro senza figli a carico: 8.000 euro × 0,50 = 4.000 euro di spese detraibili; con un figlio a carico: 8.000 euro × 0,70 = 5.600 euro di spese detraibili; con due figli a carico: 8.000 euro × 0,85 = 6.800 euro di spese detraibili; con più di due figli o un figlio con disabilità: 8.000 euro × 1 = 8.000 euro di spese detraibili". Sono escluse dal computo del limite massimo, spiega De Lise, spese sanitarie, interessi passivi su mutui stipulati entro il 31 dicembre 2024, investimenti in start-up e pmi innovative. E l'esperto conclude sottolineando che dal 2025 saranno eliminate le detrazioni per figli a carico oltre i 30 anni, ad eccezione dei figli con disabilità; detrazioni per altri familiari a carico conviventi, mantenendo solo quelle per coniuge, figli e genitori.
(Adnkronos) - I tessuti intelligenti nel futuro della moda e del Pianeta? È quanto afferma un gruppo di ricerca inglese, in un articolo recentemente comparso sulle colonne di “Energy and Environmental Materials”, una delle riviste scientifiche più autorevoli del settore. In particolare, gli esperti non sono solo riusciti a produrre dei tessuti che incorporano dispositivi elettronici, ma sono anche riusciti a rendere sostenibile l’intera filiera produttiva. Anche se ovviamente saranno necessarie ulteriori ricerche, si tratta di una scoperta che potrebbe rivoluzionare il settore della moda.