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(Adnkronos) - Sono Angelica Bove ('Mattone') e Nicolò Filippucci ('Laguna') i 2 finalisti di Sanremo Giovani. Durante la prima serata di Rai1 'Sarà Sanremo', condotta da Carlo Conti e Gianluca Gazzoli, i due giovani hanno conquistato il pass per l'Ariston, superando gli altri concorrenti Welo, Seltsam, Antonia e Senza Cri. La Commissione Musicale, composta da Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia (insieme a Carlo Conti e Claudio Fasulo, giurati fuori onda), ha decretato i vincitori che si sfideranno sul palco dell'Ariston dall'24 al 28 febbraio nella categoria 'nuove proposte' e si aggiungeranno ai due di Area Sanremo: Mazzariello e il trio Soniko, Blind & El Ma. La serata, che si è aperta con l'esibizione del vincitore dell'anno scorso Settembre con il brano 'Vertebre', è stata caratterizzata da un ritmo incalzante, come anticipato dallo stesso Carlo Conti in apertura: "Dobbiamo andare veloci e spediti", dettando subito il tono del prossimo Festival. Durante la serata speciale 'Sarà Sanremo' il direttore artistico e conduttore Carlo Conti ha svelato i titoli dei 30 brani che si sfideranno sul palco del Teatro Ariston dal 24 al 28 febbraio. Il primo artista presentato è un veterano del Festival: per Raf sarà la quinta partecipazione. Il suo approccio questa volta è diverso: "Voglio divertirmi con più serenità e relax", ha dichiarato. Il brano, 'Ora e per sempre', è un pezzo che definisce "molto autobiografico" e racconta "la storia di un amore nato alla fine degli anni '80. Queste due persone, dopo decenni, stanno ancora insieme e si confrontano con un mondo che è completamente cambiato, un amore che passa attraverso gli anni”. Al suo debutto all'Ariston, il giovane Tredici Pietro, già disco di platino, porterà 'Uomo che cade'. Il brano esplora un tema universale: "Per quel poco che ho capito nella vita, credo che tutto stia nel percorso, nella corsa e nella ricerca. Noi esseri umani abbiamo il brutto vizio di non accontentarci mai. La canzone parla di questo: del cadere e del rialzarsi", racconta il rapper. Con 12 dischi di platino all'attivo, Tommaso Paradiso porta al Festival "I romantici". La sua è una missione chiara: "È una semplice dedica d'amore alle persone che amo, ovvero i romantici", ha spiegato. "Soprattutto di questi tempi, non guasterebbe tornare ad essere un po' più romantici". Per lei è l'undicesima volta al Festival. Patty Pravo, "la Divina" come la definisce Conti, ha risposto con la sua solita ironia alla domanda su come si stia preparando: "Mi vesto e canto". La sua canzone, ‘Opera’, ha un significato profondo: "È un sogno che si chiama Opera, perché tutti noi siamo delle opere d'arte. E speriamo in un grande amore". Alla sua seconda partecipazione dopo l'edizione segnata dalla pandemia ("la mia edizione Covid"), Fulminacci presenta ‘Stupida sfortuna’. Descrive il brano come "un percorso a ostacoli, la ricerca di qualcuno attraverso il ricordo di qualcun altro, una passeggiata solitaria". Il rapper Luchè, con un palmarès di 35 dischi di platino, affronta il debutto sanremese cercando di “restare calmo", ha detto il rapper. La sua canzone, ‘Labirinto’, è "una metafora dei pensieri ossessivi che a volte ho anche io, e parla di quando ti trovi in una situazione tossica. Il labirinto rappresenta la ricerca di una via d'uscita". Dopo alcuni anni di assenza, Arisa torna sul palco che l'ha consacrata. "La vivo come se fosse la prima volta, e mancare da un po' di anni la rende ancora più importante", ha confessato. Il suo brano, ‘Magica favola’, racconta "di una vita che si evolve, dove le cose cambiano, ma che a un certo punto ritrova la genuinità della bambina, l'innocenza infantile". Per Serena Brancale è la terza partecipazione, la seconda consecutiva. "Porto la parte più autentica di me, ho bisogno di raccontare una storia", ha spiegato. Il suo brano, ‘Qui con me’, è proprio questo: "È una lettera alla persona più importante della mia vita". Riguardo all'identità del destinatario, ha lasciato un velo di mistero: "Lo scoprirete all'Ariston". Quarta volta al Festival per Enrico Nigiotti. Il suo brano, ‘Ogni volta che non so volare’, è descritto come un "flusso di coscienza che attraversa la vita" e "parla di quei momenti in cui si tocca il fondo, che sono però fondamentali per trovare la forza di risalire". Prima volta in coppia per LDA e AKA 7even, che portano ‘Poesie clandestine’. Descrivono il pezzo come "un amore viscerale, ma quasi fuggitivo, un brano che si può dedicare a tanti". Sesta partecipazione per Malika Ayane, che si prepara al Festival "vivendo, prendendo tutto quello che arriva dalla vita". Il suo brano, ‘Animali notturni’, è un omaggio a un mondo spesso invisibile. "Gli animali invisibili siamo tutti noi. La notte è una parte del giorno che si vede meno”, ha raccontato. Seconda partecipazione per Mara Sattei (18 dischi di platino), che ha descritto il suo ritorno come "un vortice di emozioni, è veramente magico". Il brano ‘Le cose che non sai di me’ “è una storia d'amore che ho scritto per la persona che amo". Debutto assoluto all'Ariston per Sayf con "Tu mi piaci tanto". "È dedicata a tante persone", ha detto. "Mi piace pensare che le canzoni siano come fotografie, e questa è una fotografia del mio stato d'animo e di quello che penso della società". Prima volta da solista per J-Ax (71 dischi di platino), che ha anticipato: "C'è un buon motivo per cui sono da solo, e lo svelerò sul palco dell'Ariston". Il titolo, ‘Italia Starter Pack’, è stato al centro di un siparietto con Conti. "Lo starter pack è il pacchetto base", ha spiegato il rapper, "e io ho portato il Sanremo starter pack". Cosa contiene? "Una camomilla per mantenere la calma, la tessera di un centro abbronzature per mantenere calma e colore, e le cuffie per non sentire le mie stonature". Il brano, quindi, è "quello che ti serve per iniziare in Italia". E’ la volta poi della coppia Fedez e Marco Masini. "Se non ci fossimo incontrati l'anno scorso, non saremmo qui adesso", ha spiegato Fedez. Il brano, ‘Male necessario’, è "un piccolo mantra per non dimenticare che le tempeste affrontate nella vita possono essere anche delle opportunità", ha racconto il rapper. Un concetto su cui Masini si è detto d'accordo: "Ci siamo incontrati sotto questo aspetto. Passare dal dolore è importante per riconoscere la felicità". Con sei dischi di platino all'attivo, per Levante è "sempre un'emozione enorme" tornare al Festival. La sua canzone, ‘Sei tu’, racconta "il desiderio di esprimere l'amore, un elenco infinito delle sensazioni fisiche e della potenza che l'amore fa provare". È la prima volta all'Ariston per Samurai Jay. "Sono emozionato e grato, sono pronto", ha dichiarato. Il suo brano, ‘Ossessione’, parla di "quel motore che muove tutto: l'ossessione per la musica, per l'amore e per la vita. Tocca correre". Alla sua settima partecipazione, Ermal Meta si è detto "molto emozionato". Porterà ‘Stella stellina’, una canzone "molto attuale ma anche di speranza e di resistenza". Il brano, “racconta la storia di una bambina vista dagli occhi di uno sconosciuto, che in realtà è anche un po’ sua”. Seconda partecipazione in gara per Elettra Lamborghini (15 dischi di platino), che l'anno scorso ha partecipato come co-conduttrice. "Ho volato, è stato bellissimo. Quest'anno dovrò impegnarmi di più", ha commentato. Riguardo al suo brano, ‘Voilà’, ha anticipato: "Mi piace tantissimo. Si balla, bisogna muovere il ‘bumbum’, bisogna essere felici in questa vita". Al suo debutto, Eddie Brock ha rivelato: "Per ora ho lasciato il lavoro". La sua canzone, ‘Avvoltoi’, parla di "un amore struggente e della capacità di riconoscerlo". Terza partecipazione per Dargen D'Amico (8 dischi di platino). Il suo brano, ‘AI AI’, "si ispira alla biodiversità delle regioni per stimolare una musica biologica che non si pieghi". Il titolo gioca con il tema dell'intelligenza artificiale, che l'artista definisce scherzosamente "artificienza", senza però svelare ulteriori dettagli. Debutto all'Ariston anche per Nayt, con due dischi di platino alle spalle. "Incredibile, sono onorato", ha affermato. La sua canzone, ‘Prima che’, affronta il tema della distanza nell'era digitale: "Oggi siamo sempre più distanti nonostante il web, le maschere che indossiamo e gli schermi attraverso cui ci parliamo". Il brano esprime quindi il desiderio di "incontrarsi e riconoscersi davvero". Debutto al Festival per le Bambole di Pezza, definite da Carlo Conti "il rock al femminile". "Portiamo un po' di girl power", ha dichiarato la band. Il loro brano, ‘Resta con me’, parla del "coraggio di restare unite anche nei momenti di difficoltà, e la nostra sorellanza ne è una prova". Terza partecipazione per Leo Gassmann, che porterà in gara il brano ‘Naturale’, descritto come "un grido d'amore e un invito ad andare oltre le apparenze". Torna a Sanremo Sal Da Vinci, 17 anni dopo la sua prima volta. Il suo brano, ‘Per sempre sì’, "celebra la più grande promessa che si possa fare nella vita: il sì che unisce due anime per sempre". Prima volta al Festival anche per la coppia formata da Maria Antonietta e Colombre. Presenteranno ‘La felicità e basta’, una canzone che, spiegano, "non è una canzone d’amore. La felicità non è una gara, non è un premio: è un diritto di tutti". Terza partecipazione al Festival per Michele Bravi, che vanta 5 dischi di platino. Il brano, intitolato ‘Prima o poi’, racconta "uno sguardo dolce sugli inadeguati, sulle persone che si sentono fuori posto". Seconda partecipazione al Festival per Ditonellapiaga, ma la prima da solista. Porterà ‘Che fastidio’, un brano definito "pungente e molto ironico". E' un altro debutto sanremese quello di Chiello, che ha rivelato: "Per adesso sto scrivendo il nuovo disco". La sua canzone in gara, ‘Ti penso sempre’, "parla di una mente sospesa tra l’inizio e la fine di qualcosa". Chiude la carrellata di artisti il veterano Francesco Renga. Quest'anno porta a Sanremo ‘Il meglio di me’, una canzone che descrive come "un'importante riflessione sulla crescita personale, dove affronto le fragilità e racconto me stesso".
(Adnkronos) - Una platea gremita, un’energia contagiosa e un messaggio che vale più di ogni applauso: la solidarietà può riempire un teatro. Sono stati 300 manager i protagonisti ieri di una serata speciale al Teatro Celebrazioni di Bologna, riuniti da Manageritalia Emilia-Romagna a sostegno di Ail Bologna-Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, per testimoniare con la loro presenza un impegno concreto a favore della ricerca e dell’assistenza ai pazienti ematologici e confermare il legame indissolubile tra l’associazione e il territorio. L’evento, all’insegna del buonumore e della condivisione, ha conquistato il pubblico con lo spettacolo Osteria Giacobazzi, trasformando una semplice serata a teatro in un’occasione potente di vicinanza e partecipazione. Il risultato è stato straordinario: tutto esaurito, un segnale chiaro di quanto la città e il mondo manageriale sappiano fare squadra quando la causa conta davvero. Osteria Giacobazzi un vero e proprio happening: un format vivo e travolgente in cui sul palco si alternano interviste, monologhi – classici e inediti – sperimentazioni e racconti di aneddoti di vita vissuta del protagonista Giuseppe Giacobazzi. In scena, una decina di tavoli in stile osteria accolgono personaggi di tutti i giorni, scelti direttamente tra il pubblico della serata, insieme a un paio di ospiti di passaggio in visita al padrone di casa. A rendere il tutto ancora più irresistibile, Andrea Vasumi, nei panni dell'aiuto oste svogliato e irriverente: un mix esplosivo che rende lo show ogni volta unico e irripetibile. "Essere qui, insieme - commenta Cristina Mezzanotte, presidente di Manageritalia Emilia Romagna - significa prendere posizione: dalla parte della vita, della cura, della speranza, è il sentimento condiviso che ha attraversato la sala. Perché ogni biglietto, ogni risata, ogni applauso può diventare un contributo reale: un gesto che sostiene il lavoro quotidiano di Ail Bologna e rafforza la rete di supporto per pazienti e famiglie. La serata ha dimostrato che la solidarietà non è un concetto astratto, ma un’azione: si sceglie, si pratica, si celebra. E Bologna, ancora una volta, ha risposto con entusiasmo presente”. A precedere lo spettacolo, un aperitivo di benvenuto Da Vito a San Luca, offerto da Manageritalia, pensato non solo per lo scambio di auguri tra gli associati in vista delle imminenti festività natalizie, ma soprattutto come momento dedicato alla conoscenza reciproca e alla costruzione di nuove relazioni: un’occasione informale per fare networking, rafforzare i legami della comunità e trasformare la condivisione in valore, dentro e fuori dal teatro.
(Adnkronos) - "Il valore più grande di Return è ciò che resta: aver creato una comunità ampia, omogenea e collaudata che prima non esisteva". Lo afferma Andrea Prota, presidente della Fondazione Return, nel corso del meeting finale del progetto, finanziato dal PNRR nell’ambito del programma NextGenerationEU, e in corso a Napoli. Tre giorni dedicati alla scienza del multi-rischio per comunità e territori resilienti in un clima che cambia, che hanno riunito ricercatori, istituzioni e imprese attorno ai risultati maturati in tre anni di lavoro. Per Prota, l’elemento centrale del progetto è la contaminazione tra discipline: “Abbiamo messo insieme chi studia i rischi naturali, ambientali e antropici e chi lavora nelle scienze sociali, economiche e umane. Questo approccio integrato è fondamentale per arrivare ai cittadini: capire come percepiscono i rischi, coinvolgerli nella coprogettazione e nelle azioni di mitigazione e adattamento climatico necessarie per ridurre impatti e rischi legati a fenomeni che cambiano rapidamente”. Il presidente sottolinea i risultati concreti: “Li distinguerei in due categorie: metodologie e tecnologie per supportare le decisioni di chi tutela i cittadini, e strumenti per valutare la situazione dei rischi e l’efficacia delle azioni messe in campo”. Tra questi, Return Ville, la città virtuale sviluppata dal progetto: “Abbiamo creato Return Land, un simulatore per mostrare scenari e interventi. Con il Dipartimento della Protezione Civile, nostro partner fin dall’inizio, porteremo questi strumenti a Regioni, Comuni, enti locali e imprese”. Prota evidenzia anche l’approccio multirischio come elemento distintivo: “Solo così possiamo avvicinarci alla complessità reale dei problemi”. E cita la Return Academy: “In aula hanno lavorato ingegneri, architetti, giuristi e filosofi, che hanno appreso direttamente dai ricercatori cosa emergeva dal progetto. Porteranno queste competenze nel loro lavoro quotidiano, pubblico o privato”. Ampio spazio è dedicato ai giovani: “Abbiamo superato i target previsti per RTDA, dottorati e assegni di ricerca, con una partecipazione femminile spontanea superiore al 40%. Il nostro obiettivo è dare continuità a queste professionalità, evitando che restino nel precariato”. Infine, il presidente sottolinea il rapporto con l’Anci: “All’inizio dell’anno nuovo ospiteremo un incontro a Napoli con i sindaci per chiudere il cerchio e penso che potremo anche sottoscrivere un accordo affinché i Comuni possano beneficiare pienamente dei risultati di Return".