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(Adnkronos) - "Celebrare due campioni di Wimbledon squalificati per doping è difficile da digerire". Wimbledon va in archivio con la vittoria di Jannik Sinner nel singolare maschile e con il trionfo di Iga Swiatek nel singolare femminile. Contro i due campioni, nel day after, si scaglia il Daily Telegraph con un durissimo articolo firmato da Oliver Brown, capo della redazione sportiva del quotidiano. Sotto i riflettori finiscono i casi che hanno coinvolto il tennista azzurro e l'atleta polacca. Le vicende, chiuse con sospensioni dei due giocatori, vengono erroneamente associate al doping con una narrazione poco accurata. Nel caso specifico, Sinner è stato sospeso per 3 mesi per l'assunzione di Clostebol legata ad una contaminazione accidentale. Il Telegraph parla di "elefante nella stanza": "La questione è se Sinner, squalificato (la sospensione è frutto di un accordo, ndr) per tre mesi dallo sport dopo essere risultato positivo per due volte al clostebol, uno steroide proibito, avrebbe dovuto gareggiare". "Nel tennis si preferisce elogiare il modo in cui il numero 1 del mondo ha affrontato qualche piccolo inconveniente nel suo programma e non discutere la questione fondamentale dello sport leale e di quanto questo sia essenziale per la fiducia del pubblico", afferma Brown. Nell'articolo si afferma che la sospensione comminata a Sinner è stata leggerissima e di fatto non ha recato danno all'azzurro, che in realtà è dovuto ripartire dopo 3 mesi di stop. Per il Telegraph, merita considerazione il tweet con cui Nick Kyrgios - primo detrattore di Sinner da un anno a questa parte - ha provocatoriamente etichettato con un asterisco il trionfo dell'azzurro: campione sì, ma con il sospetto dell''aiutino'. "Un campione con un asterisco? Un'affermazione audace. Ma non c'è dubbio che il suo nome, appena iscritto nell'albo d'oro più prestigioso del suo sport, porti con sé un bagaglio angosciante. Questa è stata una vittoria ottenuta con nervi saldi, resistenza e alcuni avvocati molto efficaci", sentenzia il Telegraph.
(Adnkronos) - L’assemblea confederale, riunitasi oggi a Roma, ha confermato Carlo De Ruvo presidente Confetra per il triennio 2025/2028 ed ha eletto i nuovi organi confederali per lo stesso periodo. Il presidente De Ruvo ha ringraziato per la fiducia che conta di ripagare durante il nuovo mandato rafforzando la rappresentatività della Confetra. Tanti sono i temi all’ordine del giorno: dagli appalti di logistica al reverse charge IVA, dalla riforma dei porti al Piano nazionale aeroporti, dai valichi alpini alla riforma del Codice doganale unionale. Il 2026 sarà un anno importante per la Confetra in quanto festeggerà gli 80 anni di attività. "Questa ricorrenza - ha spiegato De Ruvo - non dovrà essere soltanto celebrativa ma sarà l’occasione per ribadire la presenza della Confetra a fianco delle imprese del settore per assisterle nelle grandi trasformazioni tecnologiche in corso, nel dialogo con le istituzioni e nelle relazioni con le rappresentanze del lavoro". I nuovi organi confederali risultano così composti: presidente Carlo De Ruvo e past president Guido Nicolini. Giunta componenti eletti Armando Borriello, Guido Pietro Bertolone, Biagio Bruni, Michela Crecco, Agostino Gallozzi, Andrea Giachero, Paolo Guidi, Claudio Isolano, Valter Lannutti, Cristian Monari, Silvia Moretto, Paolo Pandolfo, Betty Schiavoni, Manuel Scortegagna, Mario Zini. Componenti di diritto Alessandro Albertini (presidente Anama), Mario Bartoli (presidente Confetra Toscana), Gianluca Bernini (presidente Ifa), Ferrero Cafaro (presidente Antep), Bernardo Cammarata (presidente Assoespressi), Angelo Colombo (presidente Confetra Lombardia), Ivana Corroppoli (presidente Fite e presidente Confetra Piemonte), Andrea D’angelo (presidente Ansi), Domenico De Crescenzo (coordinatore Confetra Mezzogiorno), Matteo Gasparato (presidente Uir), Fabrizio Iacobacci (presidente Pharmacomitalia), Alessandro Lega (presidente Aicai), Mauro Nicosia (presidente Confetra Sicilia), Alessandra Orsero (presidente Confetra Liguria), Felice Panaro (presidente Confetra Puglia), Franco Pensiero (presidente Trasportounito Fiap), Mauro Pessano (presidente Fercargo), Paolo Pessina (presidente Federagenti), Pierluigi Petrone (presidente Assoram), Alessandro Pitto (presidente Fedespedi), Stefano Rigato (presidente Assocad), Vito Riggio (presidente Assohandlers), Alessandro Russo (presidente Aiti), Paolo Salvaro (presidente Confetra Nord-Est), Andrea Vezzosi (presidente Fisi), Stefano Visintin (presidente Confetra Friuli Venezia Giulia), Valter Vomiero (presidente Confetra Lazio). Collegio dei revisori dei conti Andrea Brighenti (presidente), Mario Bartoli, Maurizio Vellisco. Collegio dei probiviri Giulio Bresaola, Claudio Poggi Longostrevi, Marco Tarica, Giancarlo Saglimbeni, Giorgio Zingoni.
(Adnkronos) - “Spesso si pensa che sia l’Europa a imporre scelte ai Paesi membri, ma nel caso dell’economia circolare è accaduto il contrario: l’Italia ha tracciato per prima la strada, con esperienze concrete di raccolta differenziata, impianti industriali e filiere produttive che l’Unione ha inserito nelle proprie direttive e regolamenti, e che hanno anticipato gli obiettivi europei. Abbiamo una leadership internazionale che raccontiamo ancora troppo poco: il modello italiano dell’economia circolare è un esempio straordinario, da preservare e rafforzare per il futuro”. Questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, in occasione dell’Ecoforum 2025, tenutosi a Roma e organizzato da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.