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(Adnkronos) - Daniele De Rossi è tornato a casa. L'ex centrocampista e allenatore della Roma è il nuovo proprietario dell'Ostiamare calcio, squadra dove ha iniziato a giocare. A commentare la notizia sono arrivate le parole, all'Adnkronos, di Paolo Paone, ex dirigente dell'Ostiamare che condusse alla promozione in Serie C negli anni '90, proprio quando De Rossi giocava nel settore giovanile: "Sono davvero molto contento. Daniele è un amico, ci siamo sentiti ieri e mi ha detto con un sorriso, oltre alla tua famiglia solo un 'pazzo' come me poteva comprare l'Ostiamare. Finalmente ci sono notizie positive per Ostia, perché Daniele ha capacità uniche e sono convinto che sarà molto presente perché ci tiene, per lui è una questione di cuore, non si è mai dimenticato di Ostia". "Me lo ricordo benissimo anche se ha giocato poco per noi, perché la Roma lo ha preso molto giovane", ha raccontato Paone, "mi impressionò subito la sua grinta in campo, non toglieva mai il piede, ha sempre avuto un amore viscerale per il calcio e per la Roma. In campo era un trascinatore, lo sarà anche da dirigente, sono certo che farà grandi cose". Paone sogna di vedere l'Ostiamare tornare a giocare al campo della 'Stella Polare': "È il campo dove abbiamo conquistato la storica promozione in Serie C, ora invece ci gioca il rugby. Mi piacerebbe che tornassimo lì per una questione di cuore ma non solo, lo ritengo più adatto dell'Anco Marzio, dove si gioca ora, che va benissimo ma per il settore giovanile".
(Adnkronos) - “L’implementazione delle riforme è sempre poi lasciata, dopo la fase normativa, nelle mani di chi la deve attuare e sicuramente i margini di operatività dell’amministrazione finanziaria sono molto ampi. Gli istituti della compliance saranno sicuramente dei punti di forza nell’ambito del potenziamento del rapporto tra fisco e contribuenti ispirato ai principi della trasparenza e della collaborazione”. Lo ha detto l'esperta di fisco Anna Luigia Cazzato in occasione dell’evento: “EY Tax Update 2025. Riforma fiscale: sfide e opportunità per le imprese”, organizzato da EY . “L’obiettivo principale della delega - aggiunge Cazzato - è stata la trasformazione degli strumenti di interlocuzione preventiva da strumenti di quantità a strumenti di qualità. Il legislatore della delega ha introdotto, rispetto all’attività interpretativa, tutto un insieme di disposizioni, come quelle che regolano l’emanazione delle circolari interpretative, quelle che prevedono l’emanazione di linee guida sull’abuso del diritto, il rafforzamento dell’interpello come strumento di interlocuzione di qualità, l’introduzione del servizio di consultazione semplificata e la legittimazione dei servizi di consulenza giuridica. Tutti strumenti che, correttamente collocati, non vanno nella direzione di ridurre lo spazio di interlocuzione preventiva, ma di andarlo a collocare all’interno di quello che è il contesto e lo strumento più adatto alle specifiche situazioni. C’è stata quindi - conclude - una trasformazione da uno strumento di massa ad uno strumento di qualità”, conclude
(Adnkronos) - Sono 151 le aziende che hanno ottenuto la Certificazione Top Employers Italia 2025 rilasciata da Top Employers Institute, l’ente certificatore globale delle eccellenze aziendali in ambito Hr (con un incremento percentuale dal 2009, 28 aziende, al 2025, 151 aziende, del 439,29%). Tra di loro, 48 hanno ottenuto anche la Certificazione Top Employers Europe 2025, riconosciuta alle aziende che raggiungono la Certificazione Top Employers in almeno 5 Paesi europei; e 15 sono state certificate Top Employers Global 2025, un terzo livello di Certificazione riservata alle aziende certificate in più Paesi di più Continenti. Debutta quest’anno la Certificazione Top Employers Enterprise pensata per le aziende multinazionali presenti in almeno 10 Paesi, con un numero globale di dipendenti superiore a 2.500 e che hanno già ottenuto la Certificazione Top Employers in almeno 10 Paesi. Le aziende certificate anche Top Employers Enterprise sono 7. Attivo da 34 anni, Top Employers Institute nel 2025 ha certificato 2.429 aziende in 125 Paesi del mondo. Sulle nuove sfide che attendono le aziende nel 2025, Massimo Begelle, Regional Manager Italy & Spain Top Employers Institute, ha commentato: "Il mondo del lavoro sta cambiando in modo straordinario. Se nel 2024 è stato influenzato dal nuovo rapporto emergente tra Human Centricity e Intelligenza Artificiale, nel 2025 assisteremo a uno spostamento radicale verso obiettivi più collettivi, collaborativi e inclusivi. Per guidare questa trasformazione, gli Hr leader dovranno garantire e trovare un collegamento tra successo individuale e successo di gruppo. Per farlo, sarà importante cogliere e trasformare in opportunità le diverse spinte che caratterizzano oggi il mondo delle risorse umane. E proprio con l’obiettivo di supportare gli Hr Manager nel loro cammino strategico, il nuovo rapporto World of Work Trends 2025 fornisce indicazioni cruciali sulle cinque tendenze globali chiave che stanno dando forma a questa forza lavoro collettiva emergente". Come spiega David Plink, Ceo Top Employers Institute, il percorso per diventare un Top Employer richiede un impegno costante al miglioramento continuo e un approccio olistico alle pratiche Hr: "Coerenza in un mondo in cui il cambiamento è l’unica costante? In un’epoca di continui progressi tecnologici, mutamenti economici ed evoluzione sociale, è fonte di grande ispirazione vedere persone e organizzazioni dare il meglio di sé. Quest’anno, il Programma di Certificazione Top Employers celebra la dedizione dei nostri Top Employers di tutto il mondo, che continuano a distinguersi con strategie e pratiche Hr di livello globale. Promuovono la crescita e il benessere dei collaboratori, migliorando al contempo il mondo del lavoro. È con orgoglio che riconosciamo e celebriamo questi leader straordinari e i loro team per il traguardo raggiunto: i Top Employers 2025".