ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - E’ morto oggi Papa Francesco. Il Pontefice aveva 88 anni. “Questa mattina alle 7.35 il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”, ha detto il cardinale Kevin Farrell nella dichiarazione pubblicata dal Vaticano sul suo canale Telegram. Ieri il Papa si era affacciato da San Pietro per la benedizione urbi et orbi pasquale. A quanto apprende l'Adnkronos, Papa Francesco sarebbe morto a causa di una emorragia cerebrale e non per una crisi respiratoria. I polmoni di Bergoglio - riferiscono all'Adnkronos Salute fonti qualificate facendo riferimento a quanto riportato da chi ha potuto vederlo questa mattina presto - non evidenziavano criticità o problemi respiratori eccessivi. Nella giornata di oggi, con il decesso di Bergoglio, il primo atto è toccato al medico personale del Papa, che ha avuto il compito di constatare ufficialmente il decesso. Una volta accertata la morte, il medico ha informato il Cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa. Questa figura chiave, il cui ruolo è centrale durante la Sede Vacante, ha il compito di annunciare ufficialmente la morte del Papa e presiede il rito della deposizione della salma nella bara. “La traslazione della salma del Santo Padre nella Basilica Vaticana per l’omaggio di tutti i fedeli potrebbe avvenire mercoledì mattina, 23 aprile, secondo le modalità che verranno stabilite e comunicate domani, a seguito della prima Congregazione dei Cardinali”, fa sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni. I funerali si svolgono in Piazza San Pietro, presieduti dal Decano del Collegio Cardinalizi; partecipano cardinali, vescovi, capi di Stato e rappresentanti di altre religioni. Il Papa ha chiesto di essere sepolto nella Basilica di S. Maria Maggiore. Papa Francesco era stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per oltre un mese dallo scorso 14 febbraio per una polmonite bilaterale. I problemi respiratori del Pontefice si erano ripetuti con frequenza da quando il 29 marzo 2023 si era sentito male dopo un’udienza generale ed era stato ricoverato d’urgenza sempre al Gemelli. Era stato lui stesso a spiegare che si era trattato di una “polmonite acuta e forte nella parte bassa dei polmoni". Al Santo Padre all'età di 21 anni venne asportato il lobo superiore del polmone destro dopo una grave polmonite. Dopo le dimissioni dal Gemelli, il Pontefice era tornato nella residenza di Santa Marta. Nelle ultime settimane, una serie di apparizioni pubbliche a sorpresa. Ieri, la benedizione Urbi et Orbi per la Pasqua, con un bagno di folla in piazza san Pietro con la papamobile tra i fedeli: l'ultimo abbraccio. Nato Jorge Mario Bergoglio, era stato eletto al soglio pontificio il 13 marzo del 2013, diventando a 76 anni il primo Papa giunto dalle Americhe. Nato a Buenos Aires in Argentina il 17 dicembre 1936, era figlio di emigranti piemontesi: suo padre Mario fa il ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupa della casa e dell’educazione dei cinque figli. Dalle ricerche effettuate si è scoperto che le origini di Papa Francesco sono da collocarsi tra i comuni di Passerano Marmorito e Cocconato d'Asti, sulle colline del Basso Monferrato. Il nonno, la nonna e il padre del pontefice lasciarono l'Astigiano per l'Argentina nel febbraio del 1929. Secondo l'albero genealogico del pontefice ricostruito dal Comune di Asti, il trisnonno Giuseppe Bergoglio era nato nel 1816 a Schierano, frazione di Passerano Marmorito, mentre la trisnonna Gioacchino Maria, figlia di Antonio, era nata nel 1819 a Cocconato d'Asti. Dopo il matrimonio, i Bergoglio andarono a vivere più vicino ad Asti, a Montechiaro, dove nel 1857 nasceva Francesco, che si sarebbe sposato con Maria Bugnano, nativa di San Martino Alfieri. Di lì a poco la famiglia si sarebbe trasferita a Bricco Marmorito, una frazione del Comune di Asti nei pressi di Portacomaro. Negli archivi della parrocchia di San Bartolomeo a Portacomaro sono conservati i certificati di battesimo di diversi parenti dal pontefice, tra i quali quello del nonno, Giovanni Bergoglio (1884), che si trasferì a Torino nel 1906 e si sposò con Rosa Vassallo, nativa di Piana Crixia (Appennino ligure). Il padre del pontefice, Mario Bergoglio, nacque a Torino nel 1908, ma in seguito la famiglia tornò ad Asti (nel luglio del 1918), dove aprì un negozio di alimentari e dove risiedette in via Fontana, in Corso Alessandria e in via dell'Antica Zecca, prima di emigrare per l'Argentina. Il padre del papa, che frequentò le scuole ad Asti, la madre Regina Sivori, di origini savonesi, e i nonni del futuro pontefice partirono per Buenos Aires il primo febbraio del 1929. Jorge Maria Bergoglio non ha mai dimenticato le sue origini astigiane e ha mantenuto sempre contatti con i parenti di Asti (alcuni dei quali risiedono ancora nella casa di Bricco Marmorito) e Torino anche dopo la sua elezione a Sommo Pontefice.
(Adnkronos) - Oltre un milione di assaggi serviti all'insegna dell'eccellenza e della valorizzazione del territorio, 185 eventi in 83 località di tutto il mondo in cui sono state promosse la cultura e l'enogastronomia del Friuli Venezia Giulia, oltre 2.000 ricette create per deliziare il pubblico con piatti unici che hanno raccontato in modo inedito la storia culinaria regionale, più di 35.000 bottiglie stappate, 1.383 le volte in cui vignaioli, artigiani del gusto e partner sono apparsi nei menù rendendo ogni esperienza irripetibile. Questa, sintetizzata in numeri, la fotografia del consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori che quest'anno compie 25 anni. “Da 25 anni raccontiamo la storia della nostra terra attraverso la cucina e i suoi vini”, dice il presidente del consorzio Walter Filiputti e proprio questo è lo slogan scelto per accompagnare un anno di eventi che avrà il suo clou il 15 settembre con la celebrazione ufficiale nelle sale della Fondazione Friuli. L’equazione 'Cucina+Vino+Prodotti+Cultura = Turismo' è alla base del progetto di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, da 25 anni portabandiera delle eccellenze enogastronomiche del Friuli Venezia Giulia, melting pot di genti, culture, cibi. Il Consorzio è un affiatatissimo gruppo composto da 72 aziende top-quality: 25 ristoratori che - dal mare Adriatico alle Alpi - sono portabandiera delle molteplici anime della cucina regionale, pensata e rielaborata da ciascuno secondo il proprio personalissimo percorso di ricerca; 24 tra vignaioli e distillatori e 16 artigiani del gusto a cui si affiancano 7 partner tecnici. Tutto è nato il 12 settembre 2000, una data che avrebbe segnato una svolta per la ristorazione del Friuli Venezia Giulia. Aldo Morassutti, della trattoria 'Da Toni a Gradiscutta', riunì al ristorante Là di Moret una decina di colleghi, mossi da una visione comune: promuovere e valorizzare la gastronomia locale. Invitò Walter Filiputti, esperto di enogastronomia e marketing, a presentare un programma. Quel giorno non solo nacque l’idea del Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, ma venne posta la prima pietra di un progetto che avrebbe contribuito a collocare la ristorazione di qualità nel sistema di promozione del turismo. Le esigenze che spinsero alla creazione del Consorzio erano semplici, ma fondamentali: la necessità di dare una voce forte e unitaria alla ristorazione regionale creando una piattaforma per lanciare le eccellenze locali e di fare squadra. L’intuizione guardava oltre, al bene del territorio, con la consapevolezza fosse il vero tesoro comune da difendere e valorizzare. La Carta di fondazione del Consorzio, sottoscritta da 20 ristoranti, sanciva l’impegno a superare le individualità e lavorare, allo stesso tempo, per il bene collettivo. La componente territoriale fu il motore del successo del progetto, trasformando il panorama enogastronomico in un pilastro strategico per il turismo regionale, e aprendo le porte alla collaborazione con le istituzioni locali, come la Camera di commercio di Udine e di Pordenone-Udine, Promoturismo e i Comuni. L’aspetto culturale faceva parte dei programmi. Nel 2003, il Consorzio edita il suo primo libro, 'Friuli Via dei Sapori' tradotto in 6 lingue. Nel 2011 ecco 'I Solisti del Gusto' attraverso una narrazione che intreccia sapori e cultura dell’intera regione (in 3 lingue). A queste pubblicazioni si sono aggiunte 9 “Monografie golose” (tiratura di 20.000 copie) che sono state omaggiate ai clienti dei ristoranti, contribuendo a una diffusione capillare della conoscenza del territorio. Il calendario degli eventi per l'anniversario si aprirà il 17 giugno al Castello di Spessa di Capriva con una ormai tradizionale Cena spettacolo, format oggi in gran voga di cui il Consorzio è stato pioniere, che vedrà i 25 chef cucinare in contemporanea davanti al pubblico un menù primaverile, affiancati dai vignaioli e dai produttori, per raccontare la propria terra attraverso cibi e vini. L’8 luglio, il Consorzio festeggerà il 25° anniversario con grande evento al Castello di Udine, la città dove nel 2000 è stato fondato in collaborazione con la Camera di commercio di Udine presieduta allora da Enrico Bertossi. Ciascun ristorante presenterà il proprio piatto iconico - passato intatto fra tempi e mode - che lo rappresenta al meglio. Il 29 luglio sarà di scena sulla spiaggia di Grado la Cena spettacolo dedicata alla cucina estiva con lo sfondo del mare al tramonto. Il 15 settembre sarà dedicato alla celebrazione dei 25 anni, che sarà ospitata nelle sale della Fondazione Friuli di Udine a partire dalle 17.00. Per l’occasione saranno presentati un video e un magazine che racconteranno in maniera agile e attraente la storia del Consorzio. Ed ecco le 72 imprese che fanno parte del consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori. Tra i ristoranti: AB Osteria Contemporanea di Lavariano di Mortegliano, Ai Fiori di Trieste, Ai Tre Merli di Trieste, Al Gallo di Pordenone, Al Grop di Tavagnacco, Al Paradiso di Pocenia, Al Ponte di Gradisca D’Isonzo, Alla Luna di Gorizia, All’Androna di Grado, Caffetteria Torinese di Palmanova, Campiello di San Giovanni al Natisone, Carnia di Venzone, Casa Valcellina di Montereale Valcellina, Costantini di Collalto di Tarcento, Da Alvise di Sutrio, Da Nando di Mortegliano, Da Toni di Gradiscutta di Varmo, Enoteca di Buttrio, La Torre di Spilimbergo, Le Fucine di Buttrio, Lokanda Devetak di Savogna d’Isonzo, Mandi Parentesi Friulana di Lignano Sabbiadoro, Mondschein di Sappada, San Michele di Fagagna, Vitello d’Oro di Udine. Al percorso gastronomico di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori si affiancano anche vignaioli e distillerie, eccellenze nel settore agroalimentare e artigiani del gusto, oltre che ai partner tecnici: insieme, il gruppo è il portabandiera di quanto di meglio offre a tavola il Friuli Venezia Giulia. I vignaioli e i distillatori sono: Albino Armani, Castello di Spessa, Conte D'Attimis Maniago, Dario Coos, Di Lenardo, Edi Keber, Ermacora, Eugenio Collavini, Forchir, Gradis’ciutta, Jermann, La Viarte, Livio Felluga, Livon, Marco Felluga Russiz Superiore, Nero Magis, Pascolo, Petrussa, Picech, Sirch, Venica&Venica, Vistorta, Zidarich, Nonino Distillatori. Infine, gli artigiani del gusto: Consorzio per la Tutela del Formaggio Montasio; Consorzio produttori Olio Extravergine di Oliva del FVG; le confetture e i salumi dell’azienda agricola Devetak Sara; le golosità a base di trota di FriulTrota di San Daniele; i salumi d’oca e i prodotti di Jolanda de Colò di Palmanova; La Blave di Mortean; La Compagnia del Prosciutto srl; Pasta Natalino; le creazioni di Raviolo Factory di Villa Santina; Fonte Corte Paradiso (San Benedetto); il pregiato pesce della vallicoltura Valle del Lovo di Carlino; i pani e i dolci di Rizzo Caffè Bistrot di Tarcento; la gubana de L’Antica ricetta di Cormòns; i gelati della Gelateria Nonno Carletto di Udine; il caffè di Oro Caffè di Udine; l’alga Spirulina dell’azienda agricola Spiruline di Cormòns.
(Adnkronos) - La Puglia si conferma una regione in continua trasformazione, capace di coniugare tradizione e innovazione, sviluppo economico e sostenibilità. In questo scenario di crescita e trasformazione, il 4 e 5 aprile, nei luoghi dello Spazio Murat e dell’Ex Mercato del Pesce a Bari, Bari diventa il fulcro dell’innovazione con la quarta edizione di Abcd - A Bari Capitale Digitale, un evento che riunisce studenti, professionisti e imprenditori, per esplorare i nuovi scenari del lavoro, della formazione e dello sviluppo professionale attraverso la partecipazione a panel, talk e momenti di networking con speaker di eccezione. Il focus di quest'anno sposterà l’attenzione dei partecipanti dai futuri probabili a quelli possibili, sfidando i limiti della realtà odierna e aprendo nuove prospettive: dalla digitalizzazione alla sostenibilità, dall’innovazione tecnologica al benessere, fino alla costruzione di carriere non convenzionali in un mondo in costante evoluzione. In questo contesto, la Regione Puglia sarà protagonista con la promozione della strategia #mareAsinistra, messa in campo dalle opportunità offerte dal Pr Puglia Fesr Fse+ 21/27. #mareAsinistra è la strategia di attrazione e valorizzazione dei talenti che, rientrando o restando, scelgono la Puglia per innovare, lavorare e costruire il proprio futuro, trasformandola in un ecosistema fertile per la crescita personale e professionale. Durante Abcd 2025, saranno raccontate esperienze di successo e testimonianze di chi ha investito sulla regione, sfruttando le opportunità che territorio e politiche regionali offrono. Verranno illustrate le azioni messe in campo per attrarre talenti, trattenere le menti brillanti e favorire il rientro di professionisti che hanno scelto di tornare nella propria terra d’origine. “Abcd si conferma per il 4° anno un appuntamento immancabile per Bari e la Puglia - dice Rocco De Franchi, direttore della Struttura Speciale Comunicazione istituzionale della Regione Puglia - Una 2 giorni di grande esposizione mediatica della città di Bari, un momento di confronto molto partecipato con una vastissima platea di giovani del Mezzogiorno e di tutta Italia che incontrano esperti, stakeholder e imprese del settore digital, del marketing e delle Ict a livello nazionale e internazionale. Siamo felici di mostrare al pubblico ciò che il nostro territorio è veramente: una regione pronta ad accogliere le opportunità che l’Europa offre, una regione modello per capacità di gestire, progettare, investire e distribuire sul territorio i finanziamenti dell'Unione Europea, la regione italiana che più di tutte ha usato i fondi europei Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e Fse (Fondo Sociale Europeo) nel periodo di programmazione 2014-2020. La Puglia è una terra accogliente e aperta al futuro, che parla attraverso le facce di tutti i giovani che, con competenza, passione ed energia, animeranno questo weekend di studio, di riflessione e anche di spensieratezza”. Iniziativa editoriale cofinanziata dall'Unione Europea per la Regione Puglia con le risorse del PR Puglia FESR - FSE+ 2021-2027