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(Adnkronos) - Maurizio Sarri è pronto a tornare in panchina. L'allenatore toscano, dimessosi lo scorso marzo dalla Lazio, è ancora in attesa della chiamata, con il suo nome che è stato accostato a diversi club di Serie A, tra cui Milan e Roma: "Ora sono pronto a ricominciare. Non so dove al momento, ma io e lo staff siamo pronti". Sarri ha ripercorso, in un 'intervista al Sun, il suo periodo al Chelsea: "Volevo tornare in Italia perché la situazione al Chelsea non era facile. In quel periodo ad Abramovich non era permesso andare in Inghilterra. Lo vedevo solo alle partite all’estero. Ci sentivamo al telefono, ma non molto spesso. Il mio punto di riferimento era solo Marina. Non c’era un direttore sportivo quindi la situazione non era così chiara. Quindi volevo tornare in Italia ma è stato un errore. Sarebbe stato meglio restare lì. Ero un po’ preoccupato per la situazione all’interno del club, non era chiara". "Ho chiesto a Marina se era possibile tornare in Italia e ha chiesto dei soldi alla Juventus per liberarmi. Hanno detto che mi avrebbero tenuto volentieri al Chelsea", ha continuato Sarri, "alla fine della stagione con il Chelsea è stata una bella esperienza e abbiamo raccolto buoni risultati: il terzo posto in Premier League, la finale della Coppa di Lega e la vittoria dell’Europa League. Abbiamo giocato un sacco di belle partite. Certo che a volte ci sono stati due o tre disastri, come a Manchester contro il City o a Bournemouth". Sarri ha parlato anche della Juve: “Abbiamo vinto lo scudetto con la Juve, ma non è la stessa cosa della Premier League. L’Inghilterra è il massimo livello possibile per giocatori, squadre, club, stadi, tifosi. Per tutto. Quindi mi piacerebbe tornare. Se avessi l’opportunità di essere l’allenatore di una squadra allo stesso livello, penso che potrei fare anche meglio. Se il Chelsea è riuscito a entrare tra le prime quattro, allora significa che il mio calcio è adatto anche alla Premier”.
(Adnkronos) - Dopo il Burji Kahlifa, lo Skyway del Monte Bianco, il Duomo di Siena e quello di Orvieto, le Mura Vaticane e quelle di Carcassonne e i Fori Imperiali, Acrobatica (già EdiliziAcrobatica) arriva su uno dei siti archeologici più famosi e spettacolari del mondo: Petra, in Giordania, dove - grazie a un progetto promosso e organizzato da Sela for training and protection of heritage, società no-profit con sede a Petra (Giordania) per la conservazione dei beni culturali, in collaborazione e con il sostegno di Drosos Foundation e la Provincia Autonoma di Petra – un coordinatore tecnico e un restauratore del Gruppo, hanno insegnato a dieci giovani professionisti giordani le tecniche del restauro su fune. Si tratta della seconda fase di un progetto iniziato nel mese in ottobre in Italia durante il quale il gruppo giordano ha avuto modo di approcciare la tecnica su fune con un incontro presso la sede fiorentina di Acrobatica. “In Giordania - ha spiegato Stefano Solari e Andrea Gobbi, rispettivamente coordinatore e restauratore di Acrobatica coinvolti nel progetto - abbiamo ripreso il cammino iniziato a Firenze, dove già abbiamo approfondito la teoria degli ancoraggi e dei nodi necessari per operare in sicurezza sulle funi. Abbiamo quindi ultimato la parte teorica con nozioni sul lavoro in quota e in sospensione, riprendendo l'analisi dei DPI e la vestizione. Infine, siamo passati alla pratica e, partendo dagli ancoraggi in quota, abbiamo verificato le fasi di discesa e di risalita sulle pareti esterne al monumento, spiegando anche il passaggio di frazionamento, il cambio corda e il soccorso”. Alla fine della formazione sono state effettuate le calate in autonomia, sula Tomba di Sesto Fiorentino. “Siamo davvero fieri - ha commentato Anna Marras, ceo di EdiliziAcrobatica spa - di essere stati coinvolti in questo progetto. Da sempre crediamo nel valore della formazione e della condivisione del sapere e questo nostro valore è ciò che sta alla base del nostro successo imprenditoriale e della crescita che oggi ci vede la prima realtà europea nel settore dell’edilizia su fune. Sapere di aver contributo a migliorare le capacità del team di Sela che lavora al fianco della provincia autonoma di Petra per preservare uno dei siti archeologici più straordinari della storia dell’umanità, ci riempie di orgoglio”. Maria Elena Ronza, ceo di Sela for training and protection of heritage, ha aggiunto: "Questo progetto rappresenta un passo significativo verso l'obiettivo di creare una generazione di esperti locali in grado di preservare e valorizzare il nostro patrimonio culturale con tecniche innovative e sostenibili. La collaborazione con Acrobatica Group e il supporto dei nostri partner è un esempio virtuoso di come formazione e tutela del patrimonio possano diventare motori di sviluppo economico e sociale per la nostra comunità. Siamo entusiasti di poter offrire ai giovani professionisti giordani l'opportunità di apprendere competenze uniche e applicarle a uno dei luoghi più iconici del mondo."
(Adnkronos) - ‘’Noi con la Fondazione Pacta abbiamo contribuito a superare un pregiudizio ideologico nei confronti del trasporto aereo, che voleva limitare la fruibilità esclusivamente per le tratte intercontinentali e poi un’integrazione aria-ferro. Il periodo post Covid, in cui effettivamente c’è stata una grande ripartenza che oggi è stata confermata. Lo sviluppo economico di tanti Paesi confida sulla possibilità di determinare collegamenti del trasporto aereo. Certo dobbiamo considerare che arriveremo al 2050 con gli aeromobili attuali e quindi l’unico carburante compatibile oggi è il Saf, che oggi ha un costo eccessivo, ma confidiamo che la tecnologia al 2050 ci garantisca un prezzo compatibile con una sostenibilità ambientalale, economica e sociale’’. Lo sottolinea il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, in occasione del convegno sulla decarbonizzazione del trasporto aereo.