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(Adnkronos) - Hanno dormito in strada, la scorsa notte, gli operai ex Ilva di Cornigliano, a Genova che ieri hanno occupato la fabbrica e sono scesi in strada per protestare contro il mancato accordo con il governo sul futuro della fabbrica. Questa mattina alle 7 si è tenuta un'assemblea, oggi potrebbero tornare il presidente della Regione Marco Bucci e la sindaca di Genova Silvia Salis che già ieri hanno portato la propria vicinanza ai lavoratori. Alle 8 circa quindi, sulla A10 Genova-Savona, nel tratto compreso tra Genova Pra' e l'allacciamento A10/A7 verso Genova, la manifestazione dei lavoratori dell'ex Ilva che sta interessando la viabilità ordinaria. Si registrano 8 km di coda. Per lo stesso motivo, si registrano code in uscita alla stazione di Genova Aeroporto per chi proviene da Savona. In A7 code in uscita a Genova Sampierdarena e 4 km di coda nel tratto compreso tra l'allacciamento A7/A12 e Genova Sampierdarena in direzione Genova. Inoltre, registrano 2 km di coda in A12 Genova-Sestri Levante nel tratto compreso tra Genova est e l'allacciamento A12/A7 in direzione Genova. Per le lunghe percorrenze gli utenti in viaggio verso Milano o Livorno si consiglia di percorrere la A26 Genova-Gravellona Toce. "La settimana scorsa avevamo sospeso le iniziative di mobilitazione, lo sciopero e le assemblee perché il governo ci aveva convocati ma ci aspettavamo risposte completamente diverse. Oggi dobbiamo mettere in campo iniziative di mobilitazione, a partire dall'occupazione all'interno dello stabilimento", annuncia intanto Francesco Brigati, segretario generale Fiom-Cgil di Taranto, parlando con i lavoratori dello stabilimento. L'iniziativa si rende necessaria, spiega, "per dimostrare al governo che il piano di chiusura che ci hanno presentato è inaccettabile. Ieri hanno provato a smorzare le responsabilità, adesso basta: anche i commissari sostengono il governo e cercano di prendere per il culo i lavoratori dicendo che non ci sono 6mila lavoratori in cig ma 4.550 in cassa integrazione e 1500 in formazione per 96mila ore. Abbiamo fatto due calcoli e non raggiungeremmo nemmeno otto giorni a testa". "Prepariamoci - sottolinea - perché non sarà una passeggiata, non sarà una sola giornata di mobilitazione, questo è solo l'inizio. Facciamoci sentire del governo perché se non ritireranno il piano di chiusura noi continueremo". E' cominciata quindi l'assemblea unitaria a cui sono stati chiamati a partecipare i lavoratori di Ilva in amministrazione straordinaria, convocata da Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Usb, sindacati dei metalmeccanici dello stabilimento siderurgico, dopo la rottura della trattativa a seguito dell'incontro con il governo e della mobilitazione e dello sciopero annunciati in tutti i siti del gruppo dai sindacati confederali. Dopo aver iniziato all'interno i lavoratori si sono spostati in un piazzale esterno perché il numero era aumentato. Anche gli operai dell'indotto sono mobilitati in un'altra area della fabbrica. Biagio Prisciano, segretario della Fim Cisl intervenendo con un megafono davanti alla folla di lavoratori, dopo gli altri rappresentanti sindacali, ha detto che "da questo momento, dalle 9, proclamiamo lo sciopero, per 24 ore, perché deve passare un messaggio: a Taranto non ci si accontenta della cassa integrazione, del metadone di Stato. Noi vogliamo un lavoro pulito, che rispetti salute e ambiente. Non vogliamo più ammalarci, né noi, né quelli che sono all'esterno". "E quando i segretari generali nazionali - ha aggiunto Prisciano - hanno chiesto al governo non solo la prospettiva dello stabilimento ma di riaprire da subito una disposizione, una interlocuzione sugli strumenti straordinari per tutti i lavoratori hanno fatto scena muta", ha aggiunto. "E' preoccupante: per la prima volta nella storia dello stabilimento di Taranto fermano la cokerie e le batterie e quelle poche linee di laminazione. E quando gli chiediamo: dal 1° marzo che succede? Ai 6.000 cassintegrati che succede? Non ci rispondono. Non deve passare il messaggio - ha evidenziato - che a Taranto si sta bene, perchè prendiamo lo stipendio a fine mese, perché ci riconoscono la cassa integrazione, assolutamente no". "Noi - prosegue - dobbiamo far sentire la nostra voce, dobbiamo far sentire la dignità di ognuno di noi che ci stanno strappando. Ma la politica, che pensa alle elezioni regionali, dove sta? Si permettono solo di utilizzare lo stabilimento e i lavoratori per scopi elettorali. E noi di questo ci siamo stancati. E non permetteremo a nessuno che si faccia cassa e ci risparmino i soldi sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie". I lavoratori, dopo aver proclamato lo sciopero e aver iniziato l'assemblea, si sono recati alla portineria della direzione trovandola chiusa. Subito dopo hanno marciato tra le strade intorno allo stabilimento diretti alla Portineria A ma sempre nel perimetro della fabbrica. Infine hanno occupato la strada statale Appia che si trova nei pressi e che conduce alla città. I lavoratori chiedono che venga ritirato quello che definiscono "piano di chiusura". E reclamano un piano industriale che porti a investimenti e decarbonizzazione.
(Adnkronos) - Si terrà domenica 30 novembre, dalle ore 11.00 alle ore 20.30, presso il Salone delle Fontane (via Ciro il Grande 10 - Roma Eur), la VII edizione di Panettone Maximo, festival nazionale del panettone artigianale, ideato da Fabio Carnevali e organizzato dalla E20 Events Factory e Ristoragency, con il contributo della presidenza della Regione Lazio e dell’Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio) e il patrocinio dell’assessorato ai Grandi Eventi del Comune di Roma. Panettone Maximo rappresenta ormai non solo il più grande evento nazionale dedicato ai grandi lievitati ma un appuntamento imperdibile del periodo natalizio. Del resto i numeri sempre crescenti delle precedenti sei edizioni stanno a testimoniarlo e l’ultima, tenutasi lo scorso 1 dicembre al Salone delle Fontane, è stato un successo, con circa 4.000 presenze. “Oggi il Panettone artigianale sta vivendo una popolarità straordinaria, tutti lo vogliono. Panettone Maximo ha una formula vincente perché unisce il contest alla degustazione dei panettoni in gara e tante altre tipologie non in gara - spiega l’organizzatore Fabio Carnevali - e di tante altre eccellenze enogastronomiche in degustazione agli oltre 70 banchi di assaggio provenienti da tutta Italia, gli show cooking con pastry chef iper stellati e il Christmas Village dedicato ai più piccoli. Insomma, Panettone Maximo può essere considerato a tutti gli effetti l’unico evento di Natale a Roma che unisce veramente adulti e bambini”. Accederanno alle pre-finali, che si terranno lunedì 24 e mercoledì 26 novembre, tutte le 48 pasticcerie e forni iscritte al contest provenienti da ogni regione d’Italia. Qui le due giurie (in versione ridotta rispetto a quelle del 30 novembre) avranno il non facile compito di valutare i 96 panettoni - 48 per il panettone tradizionale e 48 per il panettone al cioccolato - e decretare i 20 finalisti per ogni categoria che saranno poi al vaglio della giuria domenica 30 novembre nel corso dell’evento finale al Salone delle Fontane. Prenderanno comunque parte all’evento del 30 novembre tutte le 48 pasticcerie e forni iscritte al contest. La giuria sarà inoltre chiamata a valutare i lievitati in gara per il premio 'Panettone Gourmet', creati da chef stellati e grandi pizzaioli. Ma solo tre di loro finiranno sul podio il 30 novembre. L’assegnazione dei premi speciali 'Miglior packaging', 'Miglior comunicazione digitale' e 'Premio stampa estera' sarà frutto della valutazione di specifiche e competenti giurie; il 'Premio del pubblico' delle votazioni del pubblico intervenuto. Anche quest’anno, per la seconda volta, ci sarà l’assegnazione del premio per il 'Miglior Panettone Gourmet' tra i 10 concorrenti in gara di una selezione di chef stellati e pizzaioli 'tre spicchi'.
(Adnkronos) - "Asvis ha deciso di lanciare un progetto che si chiama Ecosistema Futuro. Con un vasto programma, cioè quello di mettere il futuro al centro della riflessione culturale, politica, sociale del Paese". Così Enrico Giovannini, direttore scientifico Asvis, nel suo intervento a 'Salute e benessere come priorità sociale', evento di apertura della Social Sustainability Week che si è svolto questa mattina presso il Palazzo dell’Informazione a Roma. "Come Asvis è attuatore dell'Agenda 2030, Ecosistema Futuro, che è un spin-off di Asvis, è l'attuatore del Patto sul futuro, una decisione delle Nazioni Unite di settembre 2024 con la quale viene chiesto a ogni Paese, tra le altre cose, di dotarsi di strutture di governance anticipante", spiega. Giovannini ricorda, poi, la modifica dell'articolo 9 della Costituzione del 2022, "che cita l'interesse delle future generazioni". Conseguentemente "il governo ha adottato la nostra proposta di creare la valutazione di impatto generazionale. Il Parlamento ha votato il testo definitivo qualche settimana fa, la Vig entrerà in vigore dopo il decreto attuativo e dice due cose: la prima è che bisognerà valutare l'impatto di tutte le nuove leggi in termini sociali e ambientali". Dopodiché, aggiunge, "il governo ha scritto il primo comma che dice: le leggi della Repubblica promuovono l'equità tra generazioni. Lo sottolineo perché capiate la potenza teorica, sperando che non diventi qualcosa di puramente burocratico, della rivoluzione: il combinato disposto del cambio della Costituzione e dell'adozione di questa legge". Dunque, conclude Giovannini, "se questi due passi che sono in linea con il Patto sul futuro verranno realizzati concretamente, forse recupereremo anche un po' di fiducia, dei giovani in particolare, nel sentire che chi è al comando ha un'idea di dove vuole andare ma soprattutto si sottopone alla valutazione pubblica dei propri atti. Una potenziale rivoluzione e spetta a tutti noi aiutare il governo ad attuarla nei prossimi mesi".