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(Adnkronos) - L'Ucraina è pronta a cedere le terre rare agli Usa. Kiev ha concordato con Washington un accordo che, secondo i funzionari ucraini, migliorerà i rapporti con l'amministrazione Trump e aprirà la strada a un impegno a lungo termine degli Stati Uniti in materia di sicurezza dopo l'eventuale accordo con la Russia per porre fine alla guerra. I funzionari ucraini affermano che Kiev è ora pronta a firmare l'accordo sullo sviluppo congiunto delle sue risorse minerarie, tra cui petrolio e gas, dopo che gli Stati Uniti hanno ritirato le richieste di diritto a 500 miliardi di dollari di potenziali entrate derivanti dallo sfruttamento di tali risorse. Con l'imminente accordo, dice Trump, "l'Ucraina ottiene 350 miliardi di dollari, equipaggiamento militare, il diritto a combattere. Gli ucraini sono ottimi soldati, ma senza i soldi e le armi americane questa guerra sarebbe finita prestissimo. Io sono stato quello che ha dato i javelin all'Ucraina, con i javelin hanno distrutto tanti tank. Senza le forniture americane e senza i nostri soldi, questa guerra sarebbe finita subito. Il sostegno potrebbe andare avanti per un po' ancora, forse fino a quando avremo un accordo con la Russia. Io credo che la situazione verrà sistemata presto, ho parlato con il presidente Vladimir Putin e lui vuole un accordo". Nel mirino di Trump, non ci sono solo risorse ucraine. Del resto, Putin ha fatto riferimento a contatti tra aziende statunitensi e russe per potenziali partnership. "Non ne ho parlato con Putin, ma vorrei acquistare minerali anche dai territori russi. Hanno terre ricche, hanno anche petrolio e gas. Le sanzioni? Non abbiamo parlato di eliminare sanzioni", aggiunge Trump. Chi garantirà la sicurezza dell'Ucraina dopo l'accordo? "L'Europa sarà responsabile per questo. L'Europa ha messo 100 miliardi, noi abbiamo speso 300 miliardi. Vogliamo equilibrio. Non credo che la sicurezza dell'Ucraina sarà un problema. Una volta che faremo l'accordo, la Russia non tornerà lì". Non sembra in discussione la presenza di soldati statunitensi in Europa e l'impegno americano nella Nato: "Noi siamo coinvolti ora in Europa e lo saremo in futuro. L'Europa è nostra amica, se n'è approfittata a livello di commercio ma sistemeremo tutto, le cose cambieranno". Sebbene il testo non contenga esplicite garanzie di sicurezza, i funzionari ucraini hanno sostenuto di aver negoziato condizioni molto più favorevoli e hanno descritto l'accordo come un modo per ampliare le relazioni con gli Stati Uniti e consolidare le prospettive dell'Ucraina dopo tre anni di guerra. "L'accordo sui minerali è solo una parte del quadro. Abbiamo sentito più volte dall'amministrazione statunitense che fa parte di un quadro più ampio", ha detto al Financial Times Olha Stefanishyna, vice primo ministro e ministro della giustizia ucraino che ha guidato i negoziati. Le condizioni altamente onerose della bozza originale, presentate dal presidente Donald Trump come un modo per l'Ucraina di ripagare gli Stati Uniti per gli aiuti militari e finanziari ricevuti dopo l'invasione su vasta scala della Russia nel 2022, hanno provocato indignazione a Kiev e in altre capitali europee. Dopo che la scorsa settimana il presidente Volodymyr Zelensky ha respinto il testo iniziale, Trump lo ha definito un "dittatore" e ha incolpato l’Ucraina di aver iniziato la guerra. La versione finale dell'accordo, datata 24 febbraio e visionata dal FT, istituirebbe un fondo in cui l'Ucraina contribuirebbe con il 50 percento dei proventi derivanti dalla "monetizzazione futura" delle risorse minerarie di proprietà statale, tra cui petrolio e gas, e la logistica associata. Il fondo investirebbe in progetti in Ucraina. Esclude le risorse minerarie che già contribuiscono alle casse del governo ucraino, il che significa che non coprirebbe le attività esistenti di Naftogaz o Ukrnafta, i maggiori produttori di gas e petrolio dell'Ucraina. Tuttavia, l'accordo omette qualsiasi riferimento alle garanzie di sicurezza degli Stati Uniti su cui Kiev aveva inizialmente insistito in cambio dell'accettazione dell'accordo. Lascia anche questioni cruciali come la dimensione della quota statunitense nel fondo e i termini degli accordi di "proprietà congiunta" da discutere in accordi successivi. Dopo tre anni in cui gli Stati Uniti sono stati il principale donatore di aiuti militari a Kiev, Trump ha ribaltato la politica di Washington aprendo colloqui bilaterali con la Russia, senza alcun alleato europeo o l'Ucraina al tavolo. I funzionari ucraini hanno affermato che l'accordo è stato approvato dai ministri della giustizia, dell'economia e degli esteri, e hanno lasciato intendere che Zelensky si recherà alla Casa Bianca nelle prossime settimane per una cerimonia di firma con Trump. "Questa sarà un'opportunità per il presidente di discutere qual è il quadro generale. E poi, saremo in grado di pensare ai prossimi passi", ha detto un funzionario.
(Adnkronos) - “Il valore di Fondazione Bicocca è un atto di coraggio, ma anche di eredità, perché questo è il mio ultimo anno di mandato. Pertanto, l'ottica è mettere a disposizione le competenze, ma anche il coraggio, di un grande ateneo pubblico multidisciplinare, come Bicocca, a disposizione della società civile a 360 gradi”. Così Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’università degli studi di Milano-Bicocca, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese. “Tutti noi sappiamo dell'incertezza economica, dei problemi relativi al mancato sviluppo delle competenze e dell'inverno demografico. Queste sfide non sono solo italiane, ma anche europee, rispetto a colossi come Stati Uniti e Cina e fanno riflettere sul gap di innovazione tecnologica che caratterizza tutta l'Europa e in particolare il nostro Paese. Pertanto - spiega la rettrice Iannantuoni - è motivo di orgoglio avere da un lato lo sviluppo delle competenze e dall’altro mettere a disposizione i nostri laboratori e le nostre migliori menti insieme alle imprese per fare sviluppo e crescita. Non c'è innovazione tecnologica se non c’è giustizia sociale, cioè se l’innovazione non è a favore di tutti. Un esempio sono le polemiche legate alle auto elettriche”. “Quindi, il nostro approccio è multidisciplinare, innovativo e diverso, com’è diversa Bicocca, e si propone come una piattaforma di connessioni per il futuro, come abbiamo voluto chiamare la giornata di oggi e aspettiamo tutte le imprese del terzo settore, gli Irccs, gli istituti di cura, le scienze della vita, Tutti insieme per dare una speranza diversa al nostro Paese”, conclude.
(Adnkronos) - Alla vigilia dell’apertura della Conferenza delle Parti sulla Biodiversità (Cop16Bis) di Roma, questa mattina Greenpeace è entrata in azione davanti alla sede della Fao per mandare un messaggio ai delegati dei governi che, da domani e fino al 27 febbraio, si riuniranno al summit organizzato dalle Nazioni Unite. Sei grandi tessere da domino alte da tre a quattro metri ciascuna, raffiguranti alcune specie viventi, esseri umani inclusi, e una banconota di dollari statunitensi, sono state disposte nel prato antistante l’edificio, accompagnate da alcuni striscioni per chiedere il rispetto degli impegni finanziari sulla protezione della natura. Tra i messaggi in italiano esposti dagli attivisti di Greenpeace: “Se cade la natura, casca il mondo” e “Mantenete le promesse, salvate la natura”. "L’installazione del domino fuori dalla sede dei negoziati simboleggia ciò che accade alla biodiversità quando i governi non agiscono: la distruzione a cascata degli ecosistemi naturali da cui dipende la nostra stessa sopravvivenza - dichiara Martina Borghi, campaigner Foreste di Greenpeace Italia - I leader mondiali devono fermare la perdita di biodiversità trasformando le promesse in azioni. È il momento di mettere sul tavolo finanziamenti adeguati e immediati: senza azioni concrete, la natura continuerà a scomparire. I leader globali devono arginare e invertire questa tendenza e mettere sul tavolo soldi veri, perché le sole promesse non valgono a niente".