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(Adnkronos) - In 'stand-by', almeno per ora, l'iniziativa di un incontro previsto tra il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, che ieri hanno avuto un colloquio telefonico dopo quello del 16 ottobre tra Donald Trump e Vladimir Putin. E' quanto ha detto alla Cnn un funzionario della Casa Bianca. Mentre da Mosca il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, citato dalla Tass, sottolinea che "è impossibile sospendere qualcosa che non è stato concordato". "Sono certo - ha commentato - che continueremo ad affrontare una situazione in cui vari organi di informazione, in particolare quelli occidentali, pubblicheranno notizie false e infondate per fare notizia e suscitare illazioni e interrogativi, diffondendole e assicurandosi che vengano analizzate nel modo desiderato dagli occidentali". Non è chiaro cosa sia accaduto e perché l'incontro non sarebbe più in programma in settimana, riferisce la rete americana a cui una fonte ha evidenziato le aspettative divergenti di Rubio e Lavrov passati più di tre anni dall'inizio del conflitto in Ucraina. Alla Cnn hanno spiegato che dal contatto tra Rubio e Lavrov i funzionari hanno tratto deduzioni sulla posizione della Russia. Non è escluso, stando alla fonte, che in settimana Rubio torni a sentire il collega russo. Ieri, secondo il Dipartimento di Stato, Rubio e Lavrov hanno parlato dei "passi" da compiere dopo la telefonata tra Trump e Putin e il segretario di Stato Usa "ha sottolineato l'importanza dei prossimi impegni come opportunità per Mosca e Washington di collaborare per promuovere una risoluzione duratura della guerra tra Russia e Ucraina, in linea con la visione del presidente Trump". Il Cremlino ha subito riferito di un colloquio "costruttivo". Giovedì scorso, dopo il colloquio telefonico con Putin, Trump scriveva su Truth di un accordo per "una riunione dei nostri consiglieri ad alto livello" prevista "per la prossima settimana" e aggiungeva che "i primi incontri degli Usa saranno guidati dal segretario di Stato Marco Rubio, insieme a varie altre persone". Trump, ha detto alla Cnn la vice portavoce della Casa Bianca Anna Kelly, "ha lavorato con costanza per trovare una soluzione pacifica e diplomatica per porre fine a questa guerra senza senso". E, ha aggiunto, "farà tutto ciò che è in suo potere per la pace". "Siamo tutti uniti nel desiderio di una pace giusta e duratura, meritata dal popolo ucraino. Sosteniamo fermamente la posizione del presidente Trump secondo cui i combattimenti dovrebbero cessare immediatamente e che l'attuale linea di contatto dovrebbe essere il punto di partenza dei negoziati. Restiamo fedeli al principio secondo cui i confini internazionali non devono essere modificati con la forza". E' quanto si legge nella dichiarazione congiunta sulla pace in Ucraina del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, del primo ministro inglese Keir Starmer, del cancelliere tedesco Friedrich Merz, del presidente francese Emmanuel Macron, della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del primo ministro polacco Donald Tusk, della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, del presidente del Consiglio Ue Antonio Costa, del primo ministro della Norvegia Jonas Støre, del presidente della Finlandia Alexander Stubb e del primo ministro danese Matte Frederiksen. Secondo il documento, "le tattiche dilatorie della Russia hanno dimostrato più volte che l'Ucraina è l'unica parte che vuole seriamente la pace. Possiamo tutti vedere che Putin continua a scegliere la violenza e la distruzione". "Pertanto, siamo chiari sul fatto che l'Ucraina deve essere nella posizione più forte possibile, prima, durante e dopo qualsiasi cessate il fuoco. Dobbiamo aumentare la pressione sull'economia russa e sulla sua industria della difesa, finché Putin non sarà pronto a concludere la pace. Stiamo sviluppando misure per utilizzare l'intero valore dei beni sovrani immobilizzati della Russia, in modo che l'Ucraina disponga delle risorse di cui ha bisogno", aggiungono i leader. "I leader si incontreranno più avanti questa settimana nel Consiglio europeo e nel formato della Coalizione dei volenterosi per discutere come portare avanti questo lavoro e sostenere ulteriormente l'Ucraina", conclude.
(Adnkronos) - "C'è troppa confusione su quello che intende per infortunio sul lavoro e sulle cause. In Italia nell'ultimo anno gli incidenti e i morti sul lavoro sono diminuiti del 2%. Nei luoghi di lavoro ci sono meno incidenti e meno vittime ma più incidenti cosiddetti in itinere, nel percorso casa-lavoro e viceversa, cresciuti del 35%. Ma i numeri sono comunque tragici". Lo ha detto Marcello Fiori, direttore generale Inail, intervenendo alla tavola rotonda 'Il benessere del lavoratore: dalla questione salariale alla sicurezza nei luoghi di lavoro', in corso a Roma nella sede di Comin & Partners. Secondo Fiori "la sicurezza e la salute sul lavoro è un elemento che deve essere costitutivo della progettazione dell'azienda, bisogna fare formazione per le aziende che abbiano la sicurezza come elemento costitutivo non accessorio", ha sottolineato. E Fiori ha ricordato che "patente a punti, badge di cantieri sono misure lungimiranti da parte del ministero del Lavoro ma non basta come ci insegna il presidente della Repubblica".
(Adnkronos) - "Il Green Deal non è una strategia ambientalista. Il Green Deal diceva 'tutto il mondo andrà verso la sostenibilità: se l'Europa è in grado di fornire prodotti e servizi all'avanguardia sulla sostenibilità, avremo tutto il mondo a cui vendere i nostri prodotti'. E avremo anche degli effetti positivi sull'ambiente. Non è una strategia ambientalista, è una strategia economica, di crescita economica. E non aveva nulla di ideologico green". Così Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "Secondo punto importante: gli obiettivi al 2030 di Fit for 55, cioè la riduzione delle emissioni del 55% rispetto al 1990, li raggiungeremo, se non facciamo sciocchezze clamorose. Perché il mondo produttivo ha deciso di investire in quella direzione, perché ci sono stati investimenti pubblici. Perché conviene ma non da un punto di vista ambientale, da un punto di vista economico", aggiunge.