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(Adnkronos) - Il Dipartimento del Tesoro Usa ha annunciato sanzioni verso le principali compagnie petrolifere russe, invitando Mosca ad accettare immediatamente il cessate il fuoco in Ucraina. Colpite Rosneft e Lukoil, come conseguenza, secondo Washington, della “mancanza di una seria volontà da parte della Russia di impegnarsi in un processo di pace per porre fine alla guerra in Ucraina”. “Di fronte al rifiuto del presidente Putin di porre fine a questa guerra insensata, il Dipartimento del Tesoro impone sanzioni alle due più importanti compagnie petrolifere che finanziano la macchina da guerra del Cremlino”, ha spiegato Scott Bessent, citato in un comunicato, sottolineando che il ministero era “pronto ad andare oltre se necessario” e invitando gli alleati degli Stati Uniti “ad aderire a queste sanzioni”. “Si tratta di sanzioni molto pesanti, enormi... E speriamo che non durino a lungo. Speriamo che la guerra finisca”, ha detto il presidente Usa, Donald Trump, incontrando i giornalisti nello Studio Ovale insieme al segretario generale della Nato, Mark Rutte. "Ho cancellato l'incontro con Putin", non avrebbe "portato a nulla'', ha affermato Trump. "Lo faremo in futuro", la "guerra sarà risolta''. Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che i colloqui con il presidente russo sulla fine della guerra in Ucraina sono “buoni” ma alla fine “non portano a nulla”. "Ogni volta che parlo con Vladimir, ho delle belle conversazioni e poi non vanno da nessuna parte, semplicemente non vanno da nessuna parte", ha ribadito durante l'incontro con i giornalisti nello Studio Ovale. Parlando della fornitura di missili all'Ucraina, il tycoon ha spiegato che "il problema con il Tomahawk è che ci vorranno almeno sei mesi, di solito un anno, per imparare a usarlo. È molto complesso. Quindi l'unico modo perché un Tomahawk venga lanciato è se noi lo lanciamo, e non lo faremo". Capitolo Cina. "La prossima settimana andremo in Malaysia, Corea del Sud e Giappone. In Corea del Sud incontrerò il presidente cinese Xi”, ha detto Trump. "Penso" che Xi "possa avere una grande influenza su Putin. E parleremo sicuramente di Russia e Ucraina". Su Truth il presidente Usa ha smentito il Wall Street Journal sui missili a lungo raggio. "L'articolo del Wall Street Journal sull'approvazione da parte degli Stati Uniti dell'autorizzazione all'Ucraina di usare missili a lungo raggio in profondità nella Russia è una FALSA NOTIZIA! Gli Stati Uniti non hanno nulla a che fare con quei missili, da qualunque parte provengano, o con ciò che l'Ucraina ne fa!", ha scritto Trump. Secondo il giornale, che cita funzionari statunitensi, l'amministrazione Trump aveva revocato una restrizione fondamentale all'uso da parte dell'Ucraina di alcuni missili a lungo raggio forniti dagli alleati occidentali, consentendo a Kiev di intensificare gli attacchi contro obiettivi all'interno della Russia e aumentare la pressione sul Cremlino. Ieri, ricorda il giornale, l'Ucraina ha utilizzato un missile da crociera Storm Shadow fornito dal Regno Unito per colpire un impianto russo a Bryansk che produceva esplosivi e carburante per razzi, come annunciato sui social media dallo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine. La mossa a sorpresa degli Stati Uniti di consentire a Kiev di utilizzare il missile in Russia sarebbe arrivata dopo che "l'autorità" per condurre questi attacchi "è stata recentemente trasferita" dal segretario alla Guerra Pete Hegseth al generale Alexus Grynkewich, il più alto ufficiale statunitense in Europa, che ricopre anche il ruolo di comandante della Nato.
(Adnkronos) - Promuovere la formazione continua e interdisciplinare, valorizzare le competenze professionali e costruire sinergie che svolgono un ruolo strategico nel mondo del lavoro e dell’informazione. Sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa siglato a Roma tra il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, con il patrocinio dell’Enpacl e dell’Inpgi, e la partecipazione della Fondazione Studi Cdl. L’intesa mira a realizzare una collaborazione formativa e professionale, strutturata e permanente tra le due Categorie, finalizzata a garantire ai rispettivi iscritti un aggiornamento costante sulle evoluzioni normative, sui cambiamenti del mercato del lavoro e sulle informazioni utili alla collettività anche attraverso l’introduzione di strumenti e operativi innovativi, anche alla luce del riordino delle professioni. L’obiettivo è quello di specializzare gli iscritti su alte professionalità, incrementandone le potenzialità, così da favorire lo sviluppo di ciascuna professione. Tra le azioni previste per sostenere la crescita e l’efficienza delle due categorie: la realizzazione di progetti di formazione congiunta e corsi interdisciplinari; lo scambio di competenze ed esperienze; la promozione di iniziative comuni di divulgazione e orientamento e la valorizzazione di buone pratiche e l’innovazione nei modelli formativi. “Quest’intesa rappresenta una sinergia virtuosa tra due professioni che condividono una missione comune: favorire conoscenza, consapevolezza e buona prassi”, ha dichiarato Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro. “In un contesto in costante evoluzione, unire le forze significa rafforzare la qualità e la credibilità delle nostre professioni. Una formazione qualificata e condivisa è lo strumento più efficace per accrescere le competenze, sostenere il valore sociale delle professioni”. “Il futuro della professione giornalistica - ha affermato Carlo Bartoli, presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti - sta nella capacità di mantenere alta la qualità dell’informazione. E' quindi necessario cooperare con il mondo delle professioni e l’intesa con i Consulenti del Lavoro va nella direzione di rafforzare la collaborazione, lo scambio di conoscenze e la formazione professionale, anche in merito agli adempimenti previdenziali”.
(Adnkronos) - "L'Italia è un Paese che, secondo me, sta continuando a mantenere un'attenzione fortissima sui temi di sostenibilità, perché gli attori economici del nostro Paese si rendono conto che la sostenibilità aiuta a gestire il rischio climatico e i rischi fisici che ne derivano, perché è una tipologia di rischio che non è diversificabile, è un rischio sistemico: o lo si gestisce o ci si scontra e probabilmente si perde. Quindi l'Italia ha continuato a vedere una dinamica molto favorevole della finanza sostenibile, noi nella prima parte dell'anno come Ing in Italia abbiamo avuto una crescita del 95% anno su anno, semestre su semestre, degli strumenti di finanza sostenibile sul Paese". Così Andrea Diamanti, head of wholesale banking Ing Italia, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’ in corso oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma. Diamanti ha sottolineato che "sicuramente il nostro team è stato molto bravo a produrre un più 95% ma significa anche che c'è una domanda di mercato particolarmente solida". "A livello globale abbiamo avuto un primo semestre dell'anno record come Ing perché abbiamo generato 68 miliardi di euro di finanza sostenibile per i nostri clienti, con un più 19% rispetto al semestre precedente e sicuramente è per ora un punto di massimo storico ma noi vogliamo continuare a crescere perché vediamo una domanda crescente", ha sottolineato. "Noi abbiamo un team che si occupa di transizione sostenibile per i nostri clienti a livello globale, abbiamo più di 60 professionisti dedicati a queste attività che fanno due cose sostanzialmente: aiutano i clienti nei piani di transizione sostenibile, quindi con servizi di consulenza, di advice e di monitoraggio dei progressi che si raggiungono nei piani di transizione sostenibile. Li aiutiamo - ha continuato - a disegnare dei business model che siano sostenibili e che siano presentabili alla comunità finanziaria sempre in maniera sostenibile", ha continuato. "Quest'anno -ha spiegato Diamanti- abbiamo lanciato un'ulteriore iniziativa, quella del Transition accelerator, abbiamo formato un team che era in parte già esistente ma lo abbiamo rifocalizzato, e aiuta le aziende nostre clienti ad accelerare la transizione in determinate tecnologie, quattro ambiti fondamentali: la transizione dei veicoli elettrici, tutto il settore delle tecnologie legate alla biodiversità, alla bio-based, natural-based, il clean tech e poi l'economia circolare". "Quindi noi che cosa facciamo? Aiutiamo -ha concluso- i nostri clienti a disegnare un percorso che gli consenta di scalare il più velocemente possibile le tecnologie che noi identifichiamo insieme a loro come quelle su cui puntare, in maniera tale da rimuovere le barriere potenziali, far affluire i capitali necessari per portare la tecnologia a un livello di scala efficiente che permetta poi un utilizzo a costi più bassi possibile e quindi un'espansione della tecnologia nei nostri sistemi economici e sociali", ha concluso.