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(Adnkronos) - Il legale di Antonino Speziale, Giuseppe Lipera, chiede alla Corte di Appello di Messina la revisione del processo che ha portato alla condanna a 8 anni e 8 mesi per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore capo di polizia Filippo Raciti, morto nel febbraio 2007 negli scontri in occasione del derby Catania-Palermo. Nella richiesta, in particolare, si torna a parlare di ‘fuoco amico’. Il legale cita nella sua istanza una puntata delle ‘Iene’ in cui due testimoni riferirono che Raciti sarebbe morto dopo essere stato investito da una jeep della polizia durante la manovra di retromarcia. "Emerge inequivocabilmente che le dichiarazioni rilasciate" dai due testimoni, unitamente alla sentenza della loro assoluzione per il reato di diffamazione a mezzo stampa - scrive l'avvocato Lipera nella sua istanza - rappresentano fatti nuovi e sopravvenuti, che letti congiuntamente agli altri elementi contenuti nel fascicolo di merito, evidenziano come la condanna inflitta a Speziale è ingiusta, in quanto assolutamente innocente ed estraneo alla morte dell’Ispettore Raciti".
(Adnkronos) - “Il grido d’allarme lanciato dal presidente di Confindustria Emanuele Orsini e gli interventi dei colleghi durante il Consiglio Generale di oggi, rappresentano la voce di tutta l’industria italiana a cui ci uniamo convintamente. Non è più pensabile rimanere indifferenti e silenti di fronte a eventi che rischiano di scardinare il nostro sistema produttivo che, ricordiamolo, rappresenta anche l’architrave su cui si poggia il sistema di welfare. Dal presidente Trump arrivano decisioni che se applicate metterebbero nel giro di 24 ore in ginocchio imprese, lavoratori e a cascata tutta l’economia italiana". Lo dichiara Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. "Urge un’azione forte, chiara e che veda il sistema Paese compatto anche nel chiedere all’Europa di battere un colpo, difendere se stessa e smettere di suicidarsi con misure e regole che spesso fanno esclusivamente il gioco di chi, con un colpo di spugna, mira ad annientare la nostra forza produttiva. Se non difendiamo da soli le nostre produzioni che rappresentano anche la nostra storia e i nostri valori, chi pensiamo possa farlo per noi?", conclude.
(Adnkronos) - "Abbiamo interpretato la possibilità di usare i fondi europei partendo dal nostro parco più iconico che è il parco del Valentino. Oltre ai 555 nuovi alberi messa a dimora andiamo a depavimentare 55mila metri quadri di asfalto, circa 15 campi da calcio, per creare una condizione ottimale per i nuovi alberi. Recuperiamo così molto di una fascia verde su cui possiamo piantumare". E' quanto riportato da Francesco Tresso, assessore con delega al Verde pubblico, viali alberati, parchi e sponde fluviali del Comune di Torino, al panel 'Il Paesaggio e la bellezza delle città - Piantare gli Alberi è facile e giusto?', uno degli incontri in programma alla IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, in svolgimento a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025. "Abbiamo un piano strategico dell'infrastruttura verde e un piano di resilienza climatica -dichiara l’assessore-. A livello più diffuso, nella città, abbiamo un progetto chiamato 'I quartieri resilienti'. Attraverso strategie mirate abbiamo voluto creare una sorta di rifugio climatico soprattutto nell'area pericentrale di Torino, frutto di una sviluppo urbanistico industriale, all'inizio del Novecento, in cui si è costruito molto con sempre meno attenzione al verde. Abbiamo voluto così dare una percezione di maggiore vivibilità in queste aree tipicamente molto grigie", dice. Poi l’assessore si focalizza sugli interventi messi in atto dal Comune di Torino per ripristinare il verde perduto nel 2024 a causa degli eventi climatici: "A causa della siccità abbiamo perso circa 3mila alberi in pochi mesi. Abbiamo attivato un programma per cui ne sostituiremo 7mila", le sue parole.