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(Adnkronos) - Osama Al-Masri è stato arrestato oggi, mercoledì 5 novembre, a Tripoli su ordine del procuratore generale che ne ha disposto il trasferimento in carcere. La Procura generale libica ha ordinato il rinvio a giudizio dell'ex capo della polizia giudiziaria libica con l'accusa di aver torturato detenuti e di aver procurato la morte di uno di loro nel carcere di Tripoli. In una nota diffusa dall'ufficio del Procuratore generale libico si legge che dalle indagini condotte su Almasri sono state acquisite "informazioni pertinenti in merito alle violazioni dei diritti dei detenuti presso l'Istituto principale di riforma e riabilitazione di Tripoli". In particolare, prosegue la nota, "è stato accertato che dieci detenuti sono stati sottoposti a tortura e a trattamenti crudeli, disumani e degradanti, con la conseguente morte di uno di loro a causa delle torture subite". La Procura libica precisa inoltre che, "sulla base dell'interrogatorio dell'imputato e della disponibilità di prove sufficienti", è stata disposta la custodia cautelare di Almasri in quanto "responsabile della gestione delle operazioni e della sicurezza giudiziaria in attesa degli sviluppi investigativi, con rinvio della causa al tribunale competente una volta completate le procedure legali". L'ufficio del Procuratore generale conclude affermando che "le indagini proseguono al fine di accertare la responsabilità di tutti i soggetti coinvolti in tale violazione e la tutela dei diritti dei cittadini in tutte le istituzioni giudiziarie". Almasri era ricercato anche dalla Corte penale internazionale per crimini contro l'umanità. Arrestato a Torino era stato scarcerato il 21 gennaio scorso per mancata convalida dell'autorità giudiziaria e riportato in Libia con un volo di Stato. "Sono felicissima ma per lo Stato italiano è una grande figuraccia. Sono pronta a depositare una richiesta di risarcimento nei confronti della Presidenza del Consiglio e dei ministri coinvolti in questa vicenda”, annuncia l’avvocata Angela Bitonti, legale di una donna ivoriana residente in Italia vittima delle torture di Almasri, dopo l’arresto del generale oggi in Libia. “Dobbiamo capire quali potrebbero essere gli sviluppi a questo punto - spiega la penalista - se sarà processato lì oppure se potrà essere consegnato alla Corte Penale Internazionale. Ho speranza che la mia assistita possa ottenere giustizia ma in quanto cittadina italiana sono veramente delusa e mortificata perché l’Italia non ha proceduto all’arresto quando aveva Almasri tra le mani”. "Le autorità libiche hanno ordinato l’arresto di Almasri, per tortura e omicidio. Lo stesso criminale - attacca la segretaria del Pd Elly Schlein - che Meloni, Nordio e Piantedosi hanno liberato e riaccompagnato a casa con un volo di Stato, dopo che la magistratura e le forze dell’ordine italiane lo avevano fermato nel nostro Paese per il mandato d’arresto della Corte Penale internazionale. Evidentemente per la procura in Libia il diritto internazionale non vale 'solo fino a un certo punto', come per il governo italiano. Questa è una figura vergognosa a livello internazionale per cui il governo deve chiedere scusa agli italiani". Di una "umiliazione per il governo Meloni" parla anche il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte. "Alla fine Almasri, un torturatore con accuse anche per stupri su bambini, è stato arrestato in Libia. Invece la nostra premier e i nostri ministri - ribadisce Conte - lo hanno fatto rientrare a casa con voli di Stato, con la nostra bandiera, calpestando il diritto internazionale e la Corte penale internazionale, il cui Statuto a tutela dei diritti è stato firmato a Roma. Ora diranno che anche la Procura generale in Libia è un nemico del governo? Che vergogna per la nostra immagine. Non è questa l’Italia". Stessi toni per Nicola Fratoianni di Avs: "Per torture e abusi ordinato l’arresto di Almasri a Tripoli. Evidentemente - ipotizza - sarà consegnato alla Corte penale internazionale. Insomma quello che Nordio, Piantedosi e Mantovano hanno impedito a gennaio, violando la legge, ora accade in Libia. Un po’ di vergogna dalle parti di palazzo Chigi, no eh?".
(Adnkronos) - I dolci Loison trionfano al Merano Wine Festival. WineHunter Award Oro per il Panettone Novità 2025 PeachMary e la torta Tosa BlackHabana: dolci che raccontano creatività e maestria Loison. Anche i biscotti Canestrello BlackHabana e Canestrello Caramel ricevono l’Award Rosso, confermando l’eccellenza della maison oltre i lievitati tradizionali. Con più di 45 premi dal 1997 e una presenza costante al Merano WineFestival fin dalle prime edizioni, Loison conferma la propria vocazione alla qualità e all’innovazione. I dolci vincitori e le altre golosità Loison saranno presenti al Merano Wine Festival, alla Gourmet Arena, Tavolo 16/A, dal 7 all’8 novembre. La novità 2025 Panettone PeachMaryè un incontro insolito tra la dolcezza solare della pesca e l’audacia del rosmarino, erba aromatica che raramente si concede al dessert. Dopo oltre due anni di ricerca e prove, nasce un lievitato unico: impasto soffice arricchito con pesche semicandite e note di rosmarino, completato da una crema alla pesca che dona rotondità e freschezza. La torta Tosa BlackHabana rappresenta l’evoluzione della pasticceria firmata Loison: un incontro elegante tra cioccolato cru monorigine e rum, con tre strati che ne esaltano la complessità: frolla al cacao, ganache fondente e frangipane al cioccolato. Un dolce pensato per un’esperienza sensoriale raffinata e decisa. In parallelo, anche i biscotti Canestrello BlackHabana e Canestrello Caramel si sono aggiudicati il WineHunter Award Rosso, confermando come l’eccellenza Loison si estenda ben oltre i lievitati da forno tradizionali estendendo il piacere durante tutto l’anno. Il Canestrello BlackHabana reinterpreta il classico biscotto con cioccolato cru e un tocco aromatico di rum, offrendo un piacere autentico e contemporaneo. I risultati economici di Loison Pasticceri dal 1938 si distinguono per la loro eccezionalità rispetto a una tipica realtà artigianale e, al contempo, rivelano una solida vocazione internazionale, frutto di oltre 30 anni di presenza sui mercati esteri: oltre 70 Paesi raggiunti, grazie alla forza del gusto e della tradizione; il 98% della produzione è a marchio Loison, a conferma del valore intrinseco e riconoscibile del marchio gourmet; più di 600 clienti diretti nel mondo, segno di una filiera snella e di relazioni fondate su trasparenza, fiducia e fidelizzazione duratura; 13 milioni di euro di fatturato nel 2024, di cui il 65 % generato dall’export, un dato che ribadisce la proiezione cosmopolita e la naturale inclinazione all’innovazione della maison dolciaria. Numeri che raccontano un’eccellenza riconosciuta e costantemente rinnovata: una realtà artigianale capace di competere con una visione globale, mantenendo intatta la propria identità e il valore delle radici. Questo riconoscimento si inserisce in una lunga tradizione di eccellenza per Loison: dal 1997 la maison dolciaria ha accumulato oltre 45 premi nazionali e internazionali. Questi premi inoltre si collocano anche all’interno di un percorso di presenza continua e riconosciuta: fin dalle prime edizioni Loison è presente ininterrottamente al Merano Wine Festival, uno degli appuntamenti enogastronomici più prestigiosi d’Italia e d’Europa. Una presenza costante che testimonia non solo l’eccellenza dei prodotti, ma anche la capacità dell’azienda di innovare nel rispetto della tradizione, anno dopo anno, conquistando l’apprezzamento delle Commissioni ufficiali guidate da Helmuth Köcher.
(Adnkronos) - Sostenibilità, innovazione e industria d’eccellenza si incontrano alla 28esima edizione di Ecomondo a Rimini, dove è stato presentato il progetto di collaborazione tra Gruppo Hera e Automobili Lamborghini dedicato all’economia circolare. “È una collaborazione industriale tra due eccellenze italiane - ha dichiarato Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera - che unisce innovazione, sostenibilità e competitività. Grazie alla nostra leadership nel settore ambientale vogliamo affiancare le aziende, grandi e piccole, nel percorso di transizione green, riducendo gli scarti industriali e valorizzandoli come materie prime seconde ed energia”. Il progetto punta a sviluppare un modello integrato di gestione dei rifiuti, che combina tracciabilità, recupero e riduzione delle emissioni. “Questo approccio - ha spiegato Iacono - è destinato a diventare un vero e proprio modello di riferimento per il settore manifatturiero, con l’obiettivo di mettere a regime il concetto di ‘global waste’. E non mancheranno, nei prossimi anni, nuove innovazioni di prodotto e di processo, che coinvolgeranno anche i settori automotive e nautico”. “L’economia circolare - ha aggiunto - è oggi una leva concreta per generare valore, e questa collaborazione con Lamborghini ne è la dimostrazione tangibile. Insieme possiamo far diventare la sostenibilità un motore di crescita industriale e di innovazione made in Italy”.