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(Adnkronos) - Gian Piero Gasperini è il nuovo allenatore della Roma. Da questo momento, anche ufficialmente. Arriva su una panchina ingombrante forte dei risultati del 'miracolo' Atalanta, portata in 9 anni stabilmente in Champions League e alla conquista di una storica Europa League, ma ci arriva con un profilo da 'non romanista'. Gasperini non è Claudio Ranieri e non è neanche Daniele De Rossi, ma può giocarsi la grande scommessa di diventarlo sul campo, come è stato capace di fare Josè Mourinho. Se ci sono pochi dubbi sul piano tecnico e dell'esperienza maturata in una lunga carriera, a fare la differenza saranno i comportamenti, che a Roma contano più che altrove, oltre agli stessi risultati, ovviamente. Molto dipenderà dalla capacità dell'allenatore di capire rapidamente dove ha scelto di lavorare. A Roma, forse con la sola eccezione di Fabio Capello che ha però potuto contare su un instant team di assoluto valore, è difficile vincere senza convincere tifosi e città. Gasperini arriva portando con sé le aspettative del grande allenatore ma trova anche la diffidenza di una piazza che vuole identificarsi con l'uomo che guida la sua squadra e che, per ora, è un piemontese, che ha fatto grande Bergamo e che non ha mai nascosto il suo legame con la Juventus. C'è tanto lavoro da fare, fuori e dentro Trigoria. Ad aiutarlo c'è un altro uomo, Claudio Ranieri, che ha invece in mano le chiavi di Roma. Se Gasperini avrà l'intelligenza di fare i passi giusti, la Roma potrebbe aver trovato un grande allenatore. Altrimenti la distanza che c'è con l'allievo Ivan Juric potrebbe inesorabilmente accorciarsi, azzerando in un nuovo fallimento la differenza di valore, e di spessore, certificati dai nove anni di Atalanta. (Di Fabio Insenga)
(Adnkronos) - Le 'nuove frontiere' del mondo del lavoro e dell'impresa. E in ruolo dei manager verso gli scenari futuri. Questi i temi che sono stati al centro della tavola rotonda 'Sindacato dei manager e nuovo lavoro', nel corso dell'assemblea nazionale di Manageritalia tenutasi oggi a Milano. Per Marco Bentivogli, esperto di politiche industriali e lavoro, intervenuto all'evento, "la trasformazione tecnologica è una delle tre trasformazioni che hanno cambiato tutti i settori, non solo il terziario". "Non esiste settore immune dalle tre grandi transizioni che sono in corso, la tecnologica digitale, oggi dell'intelligenza artificiale, quella ambientale, climatica e quella demografica che è iper sottovalutata in Italia, ma soprattutto nell'organizzazione di imprese e del lavoro sarà veramente uno tsunami, il New York Times parla di silver tsunami italiano", ha detto. Per Chiara Bisconti, consulente aziendale ed esperta di lavoro agile, quest'ultimo "è il modo di lavorare del futuro". "Quando si parla di lavoro agile - ha chiarito - dobbiamo essere tutti consapevoli di cosa stiamo parlando perché ancora oggi c'è questa incomprensione di fondo che porta il dibattito sempre su estremi sbagliati. Il lavoro agile non è la contrapposizione del lavoro da casa al lavoro in ufficio, non c'è alcuna necessità di argomentare se è meglio la presenza rispetto al remoto". "Il lavoro agile, la legge del 2017 lo dice in modo molto chiaro, è la possibilità di riorganizzare il lavoro nello spazio e nel tempo alternando, come dice la legge, l'ufficio ad altri luoghi dove è possibile lavorare con una flessibilità nel tempo di lavoro. Il lavoro agile -ha continuato- è una rivoluzione copernicana, ha completamente cambiato il modello, il modo in cui intendiamo il lavoro e il senso che le persone danno al lavoro", ha aggiunto. E Monica Nolo, vicepresidente di Manageritalia, ha sottolineato che "quando fai rappresentanza devi capire chi rappresenti e questo in un certo qual modo ti indirizza sulla tua attività". "All'interno della responsabilità manageriale c'è un elemento molto ampio, con il posizionamento che stiamo facendo con Manageritalia toccheremo 15 tematiche, un ventaglio molto ampio sul quale i nostri manager hanno da poter dire", ha spiegato ancora. Simone Pizzoglio, vicepresidente Manageritalia, ha ricordato che nella "nostra idea di comunicazione strategica c'è anche l'ascolto della base, dei delegati, abbiamo 14 associazioni aderenti, siamo presenti in tutto il territorio nazionale".
(Adnkronos) - "Il ragionamento che deve essere fatto e che vogliamo fare tutti è quello di un sistema, una filiera a 360 gradi, quindi da chi produce fino ad arrivare a chi consuma, che deve tutelare l'ambiente e tutelare il Pianeta". Così il vicepresidente del Senato e senatore della Lega, Gian Marco Centinaio, intervenendo alla conferenza stampa ‘Prevenire lo spreco alimentare: la rivoluzione digitale di Planeat’, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato. "Effettivamente lo spreco alimentare è all'ordine del giorno, tutti noi sprechiamo - conclude - La lotta allo spreco alimentare non deve rimanere solo motivo di convegno; l'obiettivo che dobbiamo avere, ma che deve avere soprattutto la politica, è proprio questo, quello di lavorare affinché nelle istituzioni si parli ma si lavori e si facciano cose concrete. Non è semplice, però il compito del legislatore, maggioranza e opposizione, è quello anche di fare cose non semplici, è quello magari di creare anche una coscienza tra i cittadini".