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(Adnkronos) - Cosa succederebbe se la Russia usasse armi nucleari contro l'Europa per colpire Londra, Parigi, Roma e Berlino? E se gli Usa colpissero Mosca e Pyongyang? Vladimir Putin minaccia l'Ucraina e i partner occidentali di Kiev con il nuovo missile Oreshnik, l'ultima arma svelata da Mosca. Il rischio di un'escalation nella guerra in corso da oltre 1000 giorni aumenta, mentre il Cremlino rivede la dottrina nucleare e aumenta le opzioni per il ricorso alle armi atomiche: "La Russia si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione, anche se il nemico utilizza armi convenzionali rappresentando una minaccia cruciale". Il magazine americano Newsweek ha delineato uno scenario estremo, ipotizzando le conseguenze di un attacco nucleare russo sulle principali città europee - da Londra a Parigi, da Berlino a Ankara - e degli Stati Uniti. Il quadro è stato realizzato con l'uso delle mappe prodotte dal professor Alex Wellerstein, docente e storico di tecnologia nucleare. Le ipotesi sono legate all'utilizzo del missile R-36M2, noto anche come SS-18 Satan), uno dei missili balistici intercontinentali (Icbm) più potenti, in grado di colpire a 15mila chilometri di distanza. La potenza dell'esplosione sarebbe equivalente a quella prodotta da 20 megatoni di Tnt. Le simulazioni dell'attacco fanno riferimento anche agli ipotetici effetti su Roma. Nella capitale d'Italia, secondo Newsweek, in media vivono 4,42 milioni di persone. Un'arma atomica come l'R-36M2 provocherebbe 1.852.110 morti e 1.399.340 feriti. L'analisi del magazine statunitense fissa dei parametri standard. Nell'area di impatto del missile, tutto verrebbe vaporizzato con una temperatura di milioni di gradi: non resterebbe nulla nel raggio di 40 km quadrati. Secondo la mappa del Newsweek, l'offensiva coinvolgerebbe il cuore della città e i quartieri centrali. Man mano che ci si allontana dall'impatto, in una superficie di 1140 chilometri quadrati, l'attacco provocherebbe la distruzione di edifici e l'innescherebbe incendi. I danni sarebbero enormi anche ben al di là dei confini della città: l'onda arriverebbe a investire anche chi vive oltre il lago di Bracciano a nord e alle porte di Latina a sud. In totale, l'attacco colpirebbe una superficie di circa 9000 km quadrati. Il bilancio di un attacco russo in Europa sarebbe castrofico a Parigi (4,9 milioni di morti), Londra (3,9 milioni di morti), Madrid (2,6 milioni) e Berlino (2 milioni di vittime). Newsweek delinea anche il quadro estremo negli Stati Uniti con cifre impressionanti tra i 5,4 milioni di morti a New York e 2,7 milioni di Los Angeles. In un conflitto globale, vengono presi in considerazione anche gli effetti che verrebbero provocati da un attacco degli Stati Uniti contro i paesi nemici. Il lancio di bombe B-83, le più potenti nell'arsenale a stelle e strisce, potrebbe provocare 1,37 milioni di vittime a Mosca e altrettante a Pyongyang.
(Adnkronos) - Cambiano le regole di accesso per il Bonus Natale, l’indennità fiscale pari a 100 euro ai lavoratori e da corrispondere insieme alla tredicesima mensilità. Una delle novità introdotte dal D.L. n. 167/24 e chiarite dalle Entrate con la circolare n. 22/E dello scorso 19 novembre, è l’estensione della platea. I datori di lavoro potranno infatti riconoscere l’indennità ai lavoratori con almeno un figlio a carico a prescindere dal fatto che siano coniugati, separati, divorziati, monogenitori o conviventi. Alla luce delle ultime modifiche intervenute e data la complessità dell’adempimento fiscale, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, dopo aver pubblicato, lo scorso 12 novembre, alcune Faq per chiarire i numerosi dubbi applicativi, ritorna sull’argomento con nuove Faq, in risposta ai quesiti giunti alla Fondazione Studi. Nel documento presenti anche le Faq già diffuse e aggiornate a seguito delle modifiche apportate dall’articolo 2 del decreto-legge 14 novembre 2024, n. 167. A corredo dell’approfondimento, il fac-simile di dichiarazione sostitutiva che i lavoratori devono presentare ai datori di lavoro ai fini del riconoscimento dell’importo.
(Adnkronos) - “La mappatura delle aree a rischio è un passo fondamentale per ridurre l'impatto e dei rischi ambientali di origine naturale o antropica è fondamentale perché ci consente di prevedere in anticipo dove si possono verificare degli eventi che impattano la popolazione e il tessuto socio-economico in genere”. Lo ha detto Alberto Montanari, Professore di costruzioni idrauliche e idrologia, Dipartimento Dicam, Università di Bologna intervenuto a Bologna al Dissemination Workshop del progetto Return (Multi-Risk Science for Resilient Communities under a Changing Climate), finanziato dal Pnrr. “Avere contezza di dove possono verificarsi questi eventi è fondamentale per poter avvisare i cittadini, quindi per mandare dei messaggi di preavviso di questi eventi, unitamente a una opportuna formazione della cittadinanza sulla prevenzione di questi rischi, sono essenziali per poter mitigare le conseguenze che spesso causano. Sottolineo che questo è proprio un obiettivo precipuo della fondazione Return, cioè fornire delle indicazioni tecniche che consentano di poter affrontare le conseguenze degli eventi naturali e quindi mitigandole”, ha concluso Montanari.