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(Adnkronos) - Una storia nata tra i banchi di Amici. Mattia Zenzola e Benedetta Vari, ospiti oggi, sabato 24 maggio, a Verissimo, hanno raccontato la loro storia d'amore, cominciata dentro il talent show di Maria De Filippi e maturata tra un passo di danza e l'altro. Il ballerino, tra le altre cose, ha parlato del difficile momento che sta attraversando in famiglia. Il papà di Mattia sta vivendo un periodo difficile a causa di alcuni problemi di salute: "Sono tante piccole battaglie che stiamo combattendo insieme". "Io lo amo, come amo mia mamma e ho tanta paura, però, sono positivo", ha detto il ballerino in lacrime. "Mi sento piccolo per immaginarmi una vita senza di lui, però stiamo meglio. Ci stiamo affidando tanto ai medici che in Italia sono eccezionali. Ho festeggiato il mio compleanno in ospedale con lui. L'amore che gli stiamo dando è la cura più grande", ha aggiunto. Ad aiutarlo a superare questo difficile momento c'è la sua fidanzata, Benedetta Vari conosciuta tra i banchi di Amici. La ballerina, ospite a Verissimo, ha raccontato com'è cominciata la loro storia d'amore: "È stata una cosa naturale. Lui era introverso. Io invece sono molto estroversa. Giorno dopo giorno è nato questo rapporto e siamo diventati migliori amici. Poi, finito il programma ci siamo visti e abbiamo cominciato a frequentarci, anche perché lavoravamo allo stesso progetto", ha spiegato la ballerina. "Ci siamo resi conti che avevamo bisogno l'uno dell'altro, ci siamo migliorati la vita a vicenda. In questo periodo difficile della mia vita lei è una delle poche persone che mi sta sempre accanto", ha aggiunto Mattia Zenzola.
(Adnkronos) - “Il rapporto presentato oggi mette in luce una delle criticità che l'Italia sta affrontando in una più ampia crisi demografica che vede una popolazione invecchiare, ma con una mancanza di servizi e di welfare adeguato per gestire l'invecchiamento. Dall’altro lato si assiste a uno svuotamento delle corti giovanili con un calo delle nascite, un'emigrazione di giovani all'estero, soprattutto giovani, formati e qualificati. Il primo pilastro d’intervento deve andare verso la gestione dei salari per i giovani e in generale per il ceto medio. La perdita del potere d'acquisto delle famiglie e l'impoverimento della condizione sociale di fatto è un elemento di rallentamento”. A dirlo è Elena Bonetti, presidente della Commissione Parlamentare sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto, intervenendo alla presentazione del 2° rapporto Cida-Censis 'Rilanciare l'Italia dal ceto medio. Riconoscere competenze e merito, ripensare fisco e welfare', commissionato da Cida, la Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità e presentato durante un convegno alla Camera dei Deputati a Roma. “Il secondo pilastro di intervento riguarda la casa – aggiunge Bonetti – Il tema del caro affitti sta diventando estremamente importante, uno dei carichi per le famiglie, soprattutto per il ceto medio, di maggiore difficoltà. L'altra questione importante è la mancanza di un welfare adeguato, di servizi territoriali, soprattutto in quelle aree, le aree interne del nostro Paese che si stanno svuotando proprio per la mancanza di accesso a servizi essenziali”, conclude.
(Adnkronos) - “Le imprese in realtà stanno assumendo il tema della sostenibilità e l'Italia è una delle economie più sostenibili perché, per una ragione di mancanza di materie prime, siamo i primi nell'economia circolare”. A dirlo, in occasione della presentazione a Biella del settimo bilancio di sostenibilità territoriale di A2A, Lara Ponti, Vicepresidente per la transizione ambientale e gli obiettivi Esg di Confindustria. “Quello che ancora ci manca e che come Confindustria stiamo tentando di portare avanti, è di portare una visione di futuro. Noi dobbiamo fare la transizione ecologica perché dobbiamo lasciare un mondo alle giovani generazioni differente da quello attuale e la transizione ecologica è un pezzo di questo passaggio. Non farla – continua Ponti - è comunque una scelta e avrebbe dei costi ancora superiori a quelli della transizione ecologica, ma soprattutto, fare scelte di sostenibilità vuol dire costruire una visione di un mondo più giusto, più in armonia con l'ambiente, più capace di rispettare complessivamente il mondo in cui viviamo”.