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(Adnkronos) - Premio Film Impresa di Unindustria per la prima volta da quest’anno è parte attiva della sezione autonoma del Festival Alice nella Città, in programma in questi giorni a Roma all’Auditorium della Conciliazione. PFI concorre infatti alla formazione della giuria che assegnerà il premio alla migliore regista under 35 in programma sabato 25 ottobre alle 11.30 nella sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Intanto ieri si è svolto, nello spazio della Fondazione Roma Lazio Film Commission alla Festa del Cinema di Roma, l’incontro 'Volti Valori Visioni' organizzato da Premio Film Impresa Unindustria, che per il secondo anno consecutivo ha portato all’interno della manifestazione la propria riflessione sul dialogo tra cinema e mondo dell’impresa nell’area della Regione Lazio che ha confermato così il suo ruolo di partner istituzionale del Premio. Moderato da Simona Anelli, General manager del Premio Film Impresa, l’incontro ha visto la partecipazione di Michele Vietti, presidente Anfir (Associazione Nazionale Finanziarie Regionali), Maria Giuseppina Troccoli, presidente della Fondazione Roma Lazio Film Commission, del direttore artistico PFI Mario Sesti e da Caterina Taricano, responsabile dei Programmi Speciali del Premio. “Le imprese hanno bisogno di strumenti solidi per crescere, e la finanza è uno di questi – ha affermato Michele Vietti – Raccontare l’impresa attraverso il cinema significa valorizzarne il ruolo economico e sociale”. “Il cinema è cultura, e la cultura è un volano straordinario per cambiare la percezione dell’impresa – ha sottolineato Simona Anelli – Con il nuovo premio dedicato alla miglior regista donna under 35 vogliamo valorizzare il talento femminile e sostenere una nuova generazione di registe”. “Il cinema d’impresa ha una storia importante e può diventare uno strumento per raccontare le aziende a se stesse e al territorio – ha aggiunto Mario Sesti – Ridurre la distanza tra il mondo del cinema e quello dell’impresa significa costruire una collaborazione creativa che arricchisce entrambi”. Durante l’incontro Mario Sesti e Caterina Taricano hanno presentato e commentato alcuni film d’impresa delle edizioni precedenti, guidando il pubblico in un percorso tra quelli migliori presentati nella scorsa edizione, con commenti e riflessioni sul ruolo del cinema nel racconto del lavoro e dell’innovazione e dei sogni dell’impresa. È stato inoltre annunciato che la quarta edizione di Premio Film Impresa si terrà a Roma dal 4 al 6 marzo 2026 e che la call per partecipare è aperta fino al 30 novembre 2025. La nuova edizione conferma anche il Premio Speciale PFI Under 35, dedicato alla miglior regista donna, che entrerà a far parte della giuria di PFI 2026. “Premio Film Impresa – ha commentato il presidente Giampaolo Letta – continua a crescere e a dialogare con il mondo della cultura e dell’economia, sviluppando attraverso il linguaggio cinematografico le storie, i volti e i valori dell’impresa italiana”.
(Adnkronos) - L'aliquota al 26% per tutti gli affitti brevi prevista dalla manovra economica del governo "avrà un impatto drammatico. E' una stangata vera e propria sulle famiglie italiane. Va a colpire infatti tutte le 500mila case che sono proposte on line, e quindi tutti quei nuclei familiari che mettono a reddito un immobile per integrare il proprio tenore di vita". Così, in un'intervista con Adnkronos/Labitalia, Marco Celani, presidente di Aigab-Associazione italiana gestori affitti brevi, sulla cedolare secca al 26% sugli affitti brevi prevista in Manovra. E secondo Celani "è una doppia stangata per le famiglie italiane, perchè quest'anno noi abbiamo registrato una stagnazione del turismo straniero e una diminuzione drastica del turismo italiano, che non potendo permettersi di andare in vacanza quest'anno ha molto spesso utilizzato la seconda casa che era rimasta sfitta o che prima era stata affittata attraverso le locazioni brevi. Quest'anno infatti abbiamo registrato un calo di 40.000 unità che ad agosto erano online, segno che le famiglie italiane con i redditi stagnanti le stanno utilizzando per conto loro", aggiunge ancora. E quindi per Celani un aumento dell'aliquota al 26% "avrà un effetto drammatico perché rischia nel lungo periodo di avere un impatto enorme sui redditi delle famiglie e sulla loro possibilità di andare in giro e di affittare delle case in destinazioni italiane sia di mare che di montagna, con l'effetto di diminuire in modo importante tutto l'indotto", sottolinea. Per Celani infatti "se è vero, come noi abbiamo misurato, che nei primi 8 mesi dell'anno questo settore ha già generato circa 8,2 miliardi di canoni di locazione tra breve e transitori con una Manovra di questo genere quello che prevediamo è una contrazione di questo valore. Un impatto forte sull'economia perché se poi gli italiani non viaggiano, non vanno in vacanza, spendono di meno e gli effetti si hanno anche sull'indotto: dai trasporti alla ristorazione, dallo shopping alla cultura e così via", sottolinea ancora E secondo Celani "il rischio di lungo periodo è che diminuisca proprio il valore delle case degli italiani. Noi abbiamo 9,6 milioni di case vuote e se diminuisce il valore di queste case è un problema per il Sistema Paese, la ricchezza delle famiglie italiane è concentrata negli asset immobiliari". Ma il presidente dell'Aigab non dà la partita per persa. "Stiamo già contattando la politica, cercando di far capire -sottolinea- che questo sarebbe un autogol mostruoso per un governo che ha sempre detto di non voler aumentare le tasse e soprattutto di voler tutelare il patrimonio immobiliare delle famiglie italiane. E' strano che mentre si pensa di togliere la prima casa dall'Isee si va invece a tartassare la seconda casa che molto spesso è frutto di eredità, in località dove le persone non hanno interesse a investire ma che si cerca di mettere a reddito. E quindi si tratta di una batosta per le famiglie italiane", conclude. (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - In occasione del World Energy Day, giornata che promuove a livello globale un utilizzo più consapevole e sostenibile delle risorse energetiche, Automobili Lamborghini annuncia il completamento dell’ampliamento del proprio impianto fotovoltaico nello stabilimento di Sant’Agata Bolognese. L’impianto - si sottolinea - "segna un ulteriore passo nella strategia di decarbonizzazione della Casa e rafforza l’autonomia energetica del sito produttivo". D'altronde il percorso di Automobili Lamborghini nell’ambito delle energie rinnovabili è iniziato nel 2010 con l’installazione del primo impianto fotovoltaico, successivamente esteso fino a raggiungere una superficie complessiva di 15.000 mq, tra i più grandi della regione all’epoca, in grado di generare oltre 2 milioni di kWh all’anno e ridurre circa 800 tonnellate di CO₂ ogni anno. L’ampliamento dell’impianto fotovoltaico si inserisce in un processo che già nel 2015 ha visto Automobili Lamborghini conseguire il raggiungimento della neutralità carbonica on balance del sito produttivo: un traguardo - si spiega - conseguito come scelta volontaria e pionieristica, che ha reso lo stabilimento di Sant’Agata Bolognese il primo certificato all’interno del Gruppo Audi e il primo al mondo a ottenere la certificazione di neutralità da parte dell’ente DNV". Da allora, Automobili Lamborghini ha mantenuto questo status nonostante il raddoppio delle superfici produttive, grazie a una strategia integrata che combina crescita dello stabilimento, investimenti in efficienza energetica, riduzione diretta delle emissioni e progetti di compensazione delle emissioni residue. Con l’ampliamento appena ultimato, che ha interessato la superficie in copertura del magazzino, la capacità complessiva dell’impianto è cresciuta ulteriormente: oggi è in grado di produrre circa 2,89 milioni di kWh aggiuntivi all’anno, garantendo una riduzione stimata delle emissioni pari a 1.200 tonnellate di CO₂ annue. L’intervento ha previsto l’installazione di più di 4.000 pannelli fotovoltaici su una superficie di circa 12.000 metri quadrati, con una potenza installata complessiva pari a 2,5 MWh.