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(Adnkronos) - La Puglia protagonista per stile di vita e sviluppo sostenibile. Nella sede della Stampa Estera a Palazzo Grazioli l’attività della Puglia sarà analizzata da qualificati esperti a livello internazionale insieme ad alcuni dei protagonisti della legislatura regionale che volge al termine. In anteprima verrà presentato il portale “Tutta la Puglia che c’è” che comunica gli impatti e il valore generato dall’azione regionale Turismo, sviluppo economico, attrazione investimenti, attività culturali, crescita dell’occupazione, sono solo alcuni degli andamenti positivi che caratterizzano gli ultimi anni della Puglia. Un modello virtuoso di progresso economico e sociale di una regione che si è affermata come brand riconoscibile a livello nazionale e internazionale. Questo paradigma sarà al centro della quinta edizione del workshop “Puglia, a way of life” che si terrà domani martedì 8 luglio alle 16:00, nella sala conferenze della Stampa Estera, a Palazzo Grazioli (via del Plebiscito, 102) a Roma. “Puglia, a way of life” è un evento per ragionare su un modello integrato di valorizzazione della qualità della vita e sviluppo sostenibile che riguarda le persone e le comunità, attraverso pratiche che trovano il loro fondamento nel patrimonio materiale e immateriale della regione. I lavori saranno avviati da Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. In qualità di “Special guest” interverrà Cetti Lauteta, partner di The European House – Ambrosetti e responsabile della Practice Scenario Sud di Teha Group. In questo ruolo è project leader delle principali piattaforme di competitività e attrattività territoriale dedicate alle Regioni meridionali, tra cui “Verso Sud”. Inoltre lavora nell’ambito di progetti di alta direzione, strategia e innovazione per grandi e medie aziende e istituzioni. Cristiana Rogate, presidente di “Refe – Strategie di sviluppo sostenibile” ed esperta di sostenibilità, accountability e partecipazione, presenterà in anteprima l’OpenReport “Tutta la Puglia che c’è. La differenza si vede”, un metodo diretto dalla Struttura Speciale Comunicazione Istituzionale che è stato restituito in una piattaforma digitale regionale per raccontare in modo innovativo, chiaro e accessibile a tutti i cittadini e le cittadine il senso, il valore e i risultati delle azioni di governo degli ultimi 5 anni della XI Legislatura, quella condotta dal Presidente Emiliano. Il percorso partecipato di analisi ha coinvolto tutti i Dipartimenti e tutte le Agenzie regionali in nove mesi di lavoro, con l’obiettivo di verificare – attraverso la produzione di testi e contenuti - come gli impegni di governo si sono tradotti in agire concreto e come misurare il valore generato, tramite un set di oltre 1.000 indicatori. Il portale, strumento di narrazione comunicativa del metodo e curato nella progettazione web da Almaviva sarà mostrato in anteprima, durante l’evento, da Monica Montenegro, Digital strategy specialist, Almaviva. “Tutta la Puglia che c’è” sarà navigabile al link: ladifferenzasivede.regione.puglia.it Iniziativa editoriale cofinanziata dall’Unione Europea per la Regione Puglia con le risorse del PR Puglia FESR-FSE+ 2021-2027
(Adnkronos) - Jabra, il marchio leader dell'audio professionale, ha realizzato, insieme all'Happiness research institute, una ricerca a livello globale (Italia compresa) per esplorare la relazione dell'Ia generativa con il benessere sul lavoro e nella vita quotidiana. Mentre gran parte del dibattito sull'Ia si è concentrato sull'efficienza, la vera opportunità potrebbe risiedere in qualcosa di molto più umano: la felicità. Lo studio ha preso in esame oltre 3.700 professionisti in 11 nazioni (Italia compresa), e fornisce uno sguardo inedito su come l'uso crescente di strumenti dell’Ia stia influenzando la soddisfazione sul lavoro, i livelli di stress e la felicità della vita. Di questi 3700 knowledge worker, 363 erano italiani e hanno riferito un uso frequente dell'Ia nella loro vita quotidiana. Infatti, il 54% utilizza l'Ia mensilmente nella propria vita personale e il 48% nella propria vita lavorativa. In generale, le tendenze osservate nel campione di dati italiani riflettono la media dello studio. La ricerca di Jabra, denominata 'Work and wellbeing in the age of Ia', rivela una chiara correlazione tra l'uso frequente dell'Ia e una maggiore soddisfazione sul lavoro. I professionisti che utilizzano l'Ia quotidianamente dichiarano di essere più soddisfatti del proprio ruolo del 34% rispetto a quelli che non lo fanno. Riferiscono di aver raggiunto più facilmente gli obiettivi (78% degli utilizzatori frequenti di Ia contro il 63% degli utilizzatori sporadici) e di avere maggiori opportunità di avanzamento (70% degli utilizzatori frequenti di Ia contro il 38% degli utilizzatori sporadici) rispetto a coloro che utilizzano l'Ia solo una volta alla settimana o meno. Allo stesso modo, rispetto ai lavoratori che non si rivolgono regolarmente all'Ia, gli utilizzatori frequenti sono più ottimisti riguardo alla loro futura soddisfazione lavorativa (47% contro 27%) e più fiduciosi che il loro lavoro rimarrà piacevole (44% contro 23%) e soddisfacente (45% contro 24%). In conclusione, le persone che utilizzano frequentemente l'Ia hanno una probabilità significativamente maggiore di provare un senso di scopo più forte e di sentirsi ottimisti sul futuro generale del lavoro. Meik Wiking, ceo di The happiness research institute e autore di The little book of Hygge, spiega: "E' facile parlare di Ia in termini di produttività. Ma dobbiamo iniziare a parlarne in termini di psicologia. Come influisce sull'identità, sulla motivazione e su come le persone credono che essa rappresenti il loro futuro. Il futuro del lavoro non è solo tecnologico, ma anche emotivo". I risultati indicano che il benessere sul posto di lavoro è strettamente legato alla più ampia soddisfazione nel privato. I dipendenti che sono felici sul lavoro hanno una probabilità 4/5 volte maggiore di dichiararsi soddisfatti della propria vita in generale. Due terzi di coloro che dichiarano un'elevata soddisfazione sul lavoro si descrivono come felici anche nella vita privata. Paul Sephton, global head of brand communications di Jabra, ha commentato: "Dobbiamo capire come tecnologia e benessere si intersecano. Quando progettiamo i prodotti, innoviamo per un futuro in cui le persone collaborano non solo con altri soggetti umani, ma anche con l'Intelligenza artificiale. Questo cambiamento significa far evolvere le nostre soluzioni per supportare non solo l'interazione umana, ma anche per consentire ai sistemi di Ia di ricevere gli input audio e video di cui hanno bisogno per essere più utili e più emotivamente intelligenti". Sebbene il sentimento generale nei confronti dell'Ia sia positivo, lo studio rileva, paradossalmente, che gli utilizzatori abituali riportano livelli di stress superiori del 20% rispetto a quelli sporadici. Ciò potrebbe essere dovuto alla pressione di dover padroneggiare nuovi strumenti, creare i suggerimenti 'giusti' e adattarsi continuamente ai sistemi in evoluzione. Una parte di questo stress potrebbe anche derivare dal carico mentale aggiuntivo che comporta la revisione e l'interpretazione dei risultati generati dall'Ia. I lavoratori non devono solo utilizzare questi strumenti, ma anche rimanere vigili, ricontrollando i risultati ed esprimendo giudizi con maggiore frequenza. Tuttavia, non tutto lo stress è uguale. I lavoratori che riferiscono livelli di stress leggermente elevati (quelli che si sentono sotto pressione ma non sopraffatti) riferiscono di obiettivi più alti, una maggiore felicità e una maggiore soddisfazione sul lavoro rispetto a quelli con livelli di stress moderati o neutri. In questi casi, lo stress può essere un indicatore dell'impegno: un segno che i lavoratori sono investiti, motivati e messi alla prova in modo significativo. Nonostante il clamore suscitato dall'Ia, la maggior parte dei lavoratori non la utilizza ancora regolarmente. Infatti, quasi un terzo dei professionisti altamente qualificati non ha mai utilizzato l'Ia sul lavoro. Tra coloro che la utilizzano, la flessibilità sembra essere un fattore determinante. I lavoratori utilizzano l'Ia con un'ampia varietà di input, dalla digitazione all'uso di messaggi vocali, e la usano per compiti diversi in ambienti diversi. Questo suggerisce un momento critico per le aziende: l'Ia ha il potenziale sia per sostenere, che per ridurre il benessere. Ciò che le imprese scelgono di fare ora determinerà il successo della loro forza lavoro nell'adattarsi e prosperare in futuro. Questo studio segnala una nuova frontiera per le aziende che si confrontano con l'integrazione dell'Ia. Invece di concentrarsi esclusivamente sull'efficienza, Jabra e l'Happiness research institute suggeriscono che l'esperienza emotiva del lavoro deve diventare una priorità di progettazione. Mano mano che l'Ia diventa parte integrante del luogo di lavoro, cresce il potenziale per costruire ambienti che favoriscano sia la produttività, che il benessere.
(Adnkronos) - "La priorità è coniugare la sicurezza energetica con la resilienza ambientale e la competitività. La grande sfida che le utilities avranno nei prossimi 5-10 anni è quella di fare in modo che le reti elettriche, in particolare, possano resistere alle onde climatiche, quindi al riscaldamento globale, alla richiesta di maggiore energia, ad esempio da parte dei condizionatori e dei data center, e quindi rendere le reti più resilienti, più solide.” Così Luca Dal Fabbro, vicepresidente vicario Utilitalia, in occasione dell'Assemblea generale “Utilitalia 2035: Costruiamo insieme i prossimi 10 anni di futuro” organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione. “Oggi abbiamo reti italiane che vanno aggiornate alle nuove sfide. Occorre produrre energia in maniera più competitiva ed aumentare il peso delle rinnovabili. Il gas continuerà ad essere molto importante ma le rinnovabili devono crescere. Il motivo per cui la Spagna ha un prezzo più basso dell'Italia dell'energia è perché hanno molto eolico e solare. Noi abbiamo la fortuna di avere molto sole, abbiamo la possibilità di sviluppare ancora 60 gigawatt di solare e 20 gigawatt di eolico. Abbiamo 5-10 anni di grande sviluppo e investimenti su questo settore, su cui le utilities giocheranno una partita importante.”