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(Adnkronos) - Milo Ventimiglia ha perso la sua casa di Malibu a causa degli incendi che stanno devastando la Contea di Los Angeles. L'attore, volto protagonista di This Is Us, sembra stia rivivendo la trama della serie televisiva che lo ha reso celebre. In diretta alla CBS, Ventimiglia è tornato nei pressi della sua abitazione ormai ridotta in cenere. "Inizi a pensare a tutti i ricordi nelle varie parti della casa e a tutto il resto, e poi vedi le case dei tuoi vicini e tutto quello che c'è intorno e ti si spezza il cuore", queste le parole di Milo Ventimiglia, l'attore che non è riuscito a trattenere le lacrime visitando i resti di quella era la sua casa. Il 47enne racconta di aver visto, insieme alla moglie, la casa bruciare grazie alle telecamere di sicurezza. I due sono stati costretti a lasciare la loro abitazione, riuscendo a prendere solo alcune cose, a caricarle in macchina e a scappare lontano dalle fiamme. La moglie dell'attore, Jarah, è incinta al nono mese e dovrebbe partorire prossimamente. La coppia aveva già preparato la stanza per il piccolo in arrivo, ma la maggior parte dei loro effetti personale è andata perduta tra le fiamme, per sempre. È impossibile non notare il parallelismo con la serie 'This is us', in cui Milo Ventimiglia ha interpretato per sei stagioni il personaggio di Jack. È impossibile anche per l'attore di Hollywood, che commenta: "Non mi sfugge questa coincidenza tra vita e arte". Una tragedia simile che nella serie porta il protagonista a perdere la vita a causa di un attacco cardiaco provocato da una forte inalazione di fumo, scatenata dall'incendio che ha ridotto in cenere la casa di famiglia. Al contrario della drammatrica fine del suo personaggio, Milo ne è uscito illeso e conclude: "Moglie, bambino e cane sono le cose più importanti, ce la caveremo".
(Adnkronos) - In un Paese che invecchia e si riduce a causa della crisi demografica, cambia il rapporto degli italiani con il lavoro e in particolare le aspettative dei giovani, ma cambiano anche le prospettive previdenziali specialmente dei cosiddetti boomer che vorrebbero continuare a lavorare anche oltre l’età di pensionamento. E quanto emerge dal secondo report dell’Osservatorio Enpaia-Censis del mondo agricolo nel quale si evidenzia come se da una parte l’innalzamento dell’età di pensionamento viene vissuto nel 65,1% dei casi come “una costrizione alla libertà individuale” (che arriva al 69,6% nella fascia dei 35 ai 64 anni), dall’altra una quota ancora più ampia degli italiani (circa il 70%) afferma che si debba consentire ai pensionati, se vogliono, di continuare a lavorare (percentuale che sfiora l’80% tra gli over 64) . Una richiesta – viene sottolineato nel report – coerente con la struttura demografica di una società che invecchiando si fa longeva e che deve essere accompagnata da un sistema integrato e coerente di misure di active ageing, permettendo ai più anziani di essere attivi nei diversi ambiti della sfera sociale, mercato del lavoro incluso, senza che l’età sia un fattore discriminante. Il report, spiega il direttore generale di Enpaia Roberto Diacetti, “fotografa un’Italia dove il 92% degli occupati non disdegnerebbe avere più libertà di scelta per quanto riguarda l’età di pensionamento, con una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro, quindi con la possibilità di poter andare in pensione un po’ prima con delle penalizzazioni ridotte, ma anche di poter restare al lavoro più a lungo, oltre l’età pensionabile”. Ma nel nostro Paese, aggiunge Diacetti, "abbiamo un enorme problema costituito da salari troppo bassi che impatta negativamente anche sulle future pensioni oltre che sulla domanda interna". Perciò, conclude il Dg di Enpaia, "l’idea di rinunciare a una minima quota di dividendi da parte delle imprese per aumentare le retribuzioni, merita una riflessione seria".
(Adnkronos) - Lavorare sulla transizione dagli ioni di litio a quelli di sodio per risparmiare e ridurre la dipendenza dai paesi in cui si estraggono e vengono lavorate le terre rare. È questa la sfida in cui si sono cimentati gli esperti del Canepa Lab e quelli del CNRS, in Francia, ottenendo buoni risultati. In tal senso, giocherebbero un ruolo chiave il fosfato di sodio e vanadio, che nei test di laboratorio hanno fatto registrare delle performance molto interessanti. I risultati della ricerca sono stati recentemente pubblicati su “Nature Materials”.