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(Adnkronos) - Un account Instagram da 140mila follower, con 2136 post all'attivo; un profilo TikTok con 130.740 follower e 5 mln di like. Non sono i numeri di un influencer ma sono quelli del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Una presenza social, quella del primo cittadino della Capitale, che è ormai diventata un 'caso' di comunicazione politica. Analizzare questi numeri vuol dire misurare dati, che sono indicativi, ma anche una ritrovata capacità della politica di arrivare a un pubblico diverso da quello tradizionale. Sui due social considerati, in particolare, si abbassa drasticamente l'età media del target e si raggiungono persone che non sarebbero raggiungibili in altro modo. Non sono le stesse persone che leggono i media tradizionali e non sono le stesse persone che guardano la televisione. Daniele Cinà, il responsabile della comunicazione social di Gualtieri, fa un rapido bilancio sul suo profilo LinkedIn: "18 milioni di visualizzazioni su Instagram e 10 su TikTok in appena 90 giorni. Non sono solo cifre, ma il risultato di un efficace lavoro di squadra che ha un obiettivo semplice: mostrare ciò che si fa e come cambia la nostra città". Il dato interessante da evidenziare, che colpisce soprattutto chi ricorda il Gualtieri eurodeputato o il Gualtieri ministro dell'Economia, è la scelta di mettersi in gioco e di cambiare completamente registro. E' profondamente diverso il linguaggio, che sui social non può che essere informale, diretto e colloquiale, ed è diverso nel suo complesso l'approccio alla comunicazione, includendo anche movenze e gestione dell'immagine davanti alla telecamera. Si è sempre sostenuto che la comunicazione, soprattutto per chi amministra, debba essere uno strumento per avvicinare le istituzioni al cittadino. Accorciare questa distanza grazie ai social vuol dire diventare più efficaci su diversi fronti: non solo per la costruzione del consenso ma anche per migliorare la propria reputazione e gestire i momenti di crisi. Tutto questo, però, funziona solo a una condizione: bisogna saperlo fare. E, passando dai dati a una valutazione più empirica, Gualtieri è riuscito finora nel suo intento. La percezione della gente comune, anche considerando la quota di chi lo prende in giro, è quella di un sindaco che fa, che è presente, che si muove continuamente e arriva dove succedono le cose. E il risultato è che è cresciuta la sua popolarità. Che presenti i nuovi assunti di Ama o che percorra la rinnovata passeggiata del Gelsomino, che faccia vedere i lavori in corso per la costruzione del nuovo palazzetto dello sport a Corviale con dovizia di particolari, "lo sta assemblando come se fosse un gigantesco Lego", il sindaco di Roma si mostra a suo agio nei panni del 'delegato' del cittadino che ispeziona e rendiconta. E quando indossa giubbotto catarifrangente e caschetto e dialoga con gli operai del cantiere di una ristrutturazione, "messo male, eh?", diventa anche un addetto ai lavori. Tutto, a favore di telecamera e con una 'spinta' inclinazione social. (Di Fabio Insenga)
(Adnkronos) - Il settore vitivinicolo conferma la sua centralità nell’ agroalimentare nazionale e rafforza il suo ruolo di punta sui mercati internazionali. Con 14 miliardi di euro di fatturato nel 2024, la filiera vitivinicola rappresenta il 10% dell’agroalimentare nazionale, grazie a 241 mila aziende agricole e agli oltre 680 mila ettari di superficie viticola investita nel 2024 e alle circa 30 mila imprese vinificatrici. I 44 milioni di ettolitri prodotti nel 2024 pongono il nostro Paese al vertice della classifica dei produttori mondiali, mentre l’export pari a quasi 22 milioni di ettolitri per oltre 8 miliardi di fatturato, confermano la nostra leadership tra i fornitori mondiali in volume e la seconda posizione in valore. Se ne è discusso oggi al Vinitaly, durante la tavola rotonda tra Masaf, Ismea e il Comitato Nazionale Vini. L’evento, introdotto da Marco Lupo, Capo dipartimento Disai del ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste e da Livio Proietti, presidente Ismea, e moderato da Eleonora Iacovoni, dg Pqa del Masaf, ha visto confrontarsi su questi temi Sergio Marchi, dg di Ismea, Michele Zanardo, presidente del Comitato Nazionale Vini e Teresa Nicolazzi dg Agebil del Masaf. Dalla relazione di Sergio Marchi (Ismea) è emerso come negli ultimi dieci anni l’Italia si a stato il Paese che ha incrementato maggiormente il valore delle esportazioni, con una crescita di oltre il 50%, molto più intensa di quanto avvenuto in Francia e in Spagna, i due principali competitor. Anche la positiva performance italiana del 2024 (+3,2% i volumi e +5,5% il valore) assume una rilevanza ancora maggiore alla luce della stabilità degli scambi globali, come si evince dai dati provvisori dell’Oiv. L’analisi dell’export per segmento qualitativo restituisce un ottimo risultato delle Dop, superiore rispetto alla media, con una crescita del 7,6% dei volumi spediti e del 6,5% degli introiti; anche le esportazioni delle Igp sono aumentate ma in maniera meno intensa rispetto alla media (+2,8% in volume e +1,3% in valore); rispetto al 2023, si sono ridotti i volumi di comuni (-6,6%) e varietali (-1,5%), a fronte di un recupero del valore (rispettivamente +6,7% e +22,4%).
(Adnkronos) - Gruppo Cap, la green utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, aderisce al Green Energy Day 2025, la giornata nazionale dedicata alla transizione energetica, alle rinnovabili e all’efficienza energetica, organizzata dal Coordinamento Free e promossa da Legambiente, con l’obiettivo di offrire ai cittadini l'opportunità di scoprire da vicino come i rifiuti si trasformano in risorse per il territorio. Sabato 12 aprile, dalle 10:30 alle 12, sarà possibile visitare l’impianto di Bresso-Niguarda, un esempio concreto di economia circolare dove i fanghi di depurazione delle acque reflue vengono trasformati in biometano, un combustibile rinnovabile e sostenibile. Durante la visita guidata, articolata in due turni da 45 minuti ciascuno, i partecipanti potranno scoprire le attività legate alla depurazione delle acque e il processo di digestione anaerobica, attraverso il quale i fanghi vengono stabilizzati e trasformati in biogas. Quest’ultimo, ricco di metano, viene successivamente purificato fino a diventare biometano, pronto per essere immesso nella rete come energia pulita. L’impianto di Bresso-Niguarda rappresenta un hub avanzato nella produzione di energia rinnovabile, con una capacità di upgrading potenziata nel 2024 a 155 Sm3/ora di biometano prodotto. Il sito è stato il primo depuratore in Italia connesso alla rete nazionale con immissione di biometano prodotto da fanghi di depurazione, e dal 2019 a oggi sono stati prodotti circa 2,8 milioni di mc di biometano. La partecipazione alla visita è gratuita ma soggetta a prenotazione obbligatoria entro mercoledì 9 aprile, scrivendo all’indirizzo simone.gal@gruppocap.it.